Dai tribunali italiani continuano a pervenire sentenze favorevoli ai precari che chiedono di avere la Carta del docente: una di queste arriva da Roma, dove il giudice del lavoro ha detto sì al ricorso prodotto dai legali Anief in difesa di una insegnante che tra il 2021 e il 2023 ha svolto due supplenze annuali, fino al 30 giugno, senza ricevere un euro per la sua formazione e l’aggiornamento professionale. Il Ministero dell’Istruzione è stato quindi condannato a risarcire la docente con i 1.000 euro che le aveva indebitamente sottratto: secondo il Tribunale di Roma sulla questione fa ormai da sentenza-pilota quella emessa qualche mese fa dalla Suprema Corte di Cassazione, la n. 4090/23, attraverso cui è stato “accertato il contrasto del diritto interno (art.1 comma 121 L. 107 cit.) con la clausola 4 accordo quadro sul lavoro a tempo determinato recepito dalla direttiva 1999\70, che garantisce il principio di parità di trattamento del lavoratore a tempo determinato, nella parte in cui esclude il diritto al riconoscimento della carta docente per gli insegnanti con incarico annuale ovvero fino al termine delle attività didattiche”.