La pubblicazione del bando è in dirittura d’arrivo ma i numeri dei posti già ci sono e anche le prime polemiche delle organizzazioni sindacali che accusano il Governo di aver escluso i giovani laureati e i precari non abilitati, con 36 mesi di servizio; i docenti di ruolo, oltre che gli specializzandi nel sostegno colpevoli di non conseguire il titolo in tempo per iscriversi.
Il MIUR comunica ai sindacati le modalità che hanno condotto all’individuazione dei 63.712 posti messi a concorso: consistenza delle GAE, posti residuati dal piano straordinario, pensionamenti previsionali, effetti dei passaggi di ruolo. Anief li contesta: non corrispondono al vero. Il contingente appare inadeguato anche perché non è basato sulla futura riforma del sostegno e dell’infanzia.
Marcello Pacifico (presidente Anief): la verità è un’altra. I numeri sono lasciati al caso. Basti pensare che un idoneo potrebbe essere assunto dal dirigente scolastico al posto di un vincitore che perderebbe cosi il ruolo se non individuato entro un triennio da una graduatoria di merito che dovrà fare riferimento necessariamente agli ambiti territoriali.
Il sì della Corte dei Conti alla nuova regolamentazione degli insegnamenti è questione di ore. Subito dopo saranno ufficializzati i testi per selezionare 63.712 docenti. Il sindacato ricorda gli effetti negativi che comporterà la compressione delle classi concorsuali. Ad esprimere forti critiche è stato anche il Consiglio di Stato, il cui giudizio spiana la strada alle impugnazioni in tribunale: c’è il “pericolo di una dequotazione della qualità del nostro sistema di formazione superiore, non più ancorata a uniformi percorsi di apprendimento, finalizzati a garantire la competenza dei docenti nella materia oggetto di insegnamento, destinata a ripercuotersi in senso negativo sulla complessiva offerta formativa del nostro sistema”. Sulla stessa lunghezza d’onda le norme prescelte dal Miur sulla selezione e stesura del concorso: i ricorsi fioccheranno.
Marcello Pacifico (presidente Anief): stiamo valutando se e come impugnare anche le nuove classi di concorso, visto che pure il Giudice di secondo grado della giustizia amministrativa ha già espresso forti critiche. Intanto, di sicuro, appena usciranno i bandi di concorso, informeremo gli esclusi su come impugnare il bando che li vede ingiustamente estromessi: li faremo partecipare comunque alla selezione.
Un importante passo avanti quello ottenuto dai legali Anief riguardo l’annosa vicenda del diritto all’inserimento in GaE dei docenti in possesso di abilitazione all’insegnamento conseguita tramite il corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria: a seguito dell’udienza pubblica tenutasi lo scorso 17 dicembre su ricorso 7884/2014 patrocinato per l’Anief dall’Avv. Irene Lo Bue, il TAR del Lazio, infatti, ha trasmesso ieri la relativa Ordinanza in cui comunica la sua decisione di richiedere formalmente al Ministero dell’Istruzione ulteriori chiarimenti sul motivo per cui il Decreto Ministeriale di aggiornamento delle Graduatorie a Esaurimento non consente l’inserimento dei ricorrenti nella loro qualità di docenti abilitati dopo l’anno accademico 2010/2011 a seguito della iscrizione e frequenza dei corsi di laurea in Scienza della Formazione Primaria negli anni accademici 2008/2009 – 2009/2010 – 2010/2011. Marcello Pacifico: “Ora il MIUR dovrà arrampicarsi sugli specchi”.
In ballo 63.712 posti di docenti dall’asilo alle superiori, 6.101 sono per il sostegno. Corsa contro il tempo: in classe a settembre. Ma il bando ancora non c’è.
Tra coloro che si stanno specializzando per affiancare gli alunni disabili, che hanno iniziato il percorso formativo l’estate scorsa, solo gli iscritti all’Università di Firenze e di Siena riusciranno a concludere in modo utile per partecipare alla selezione: per tutti gli altri, si prevedono tempi più lunghi. Conseguiranno il titolo solo qualche giorno o settimana dopo la scadenza del bando. Egiacché quel certificato è imprescindibile per svolgere le prove concorsuali, rimarranno fuori dal concorso.Bastava prevedere il loro accesso con riserva, ma dalle bozze in via di approvazione della Corte dei Conti non risulta che sia stato fatto. Anief chiede poi pubblicamente al Miur per quale motivo siano state previste appena 6.101 assunzioni da concorso, a fronte di almeno 35mila supplenze annuali su posti liberi. E per quale motivo si è deciso di immettere ancora in ruolo con le “vecchie” regole, dal momento che presto verrà approvata la legge delega di riforma del sostegno.
Marcello Pacifico (presidente Anief): ci facciamo portavoce dello sconcerto di migliaia di specializzandi sul sostegno, a cui viene negato un loro diritto. Questi docenti, infatti, hanno superato una dura selezione e si stanno formando con sacrifici, dopo aver pagato oltre 3mila euro per l’iscrizione. Ora, giustamente, si sentono traditi. Come si sentono traditi tutti gli abilitandi nelle discipline curricolari, sempre iscritti ai vari corsi universitari ed in procinto di vedersi rilasciare il titolo finale. È nostra intenzione farli partecipare, attraverso il coinvolgimento del tribunale. I precedenti ci danno ragione.
Sentenza impeccabile quella ottenuta dall’Anief presso il Tribunale del Lavoro di Asti in favore di una docente in servizio a tempo determinato alle dipendenze del MIUR da più di 25 anni: gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Patrizia Gorgo danno nuova prova della validità delle tesi sostenute da sempre dal nostro sindacato e ottengono per la docente un risarcimento esemplare quantificato in più di 32.000 Euro oltre interessi e spese di soccombenza. Ancora possibile aderire ai ricorsi Anief per ottenere il giusto riconoscimento economico del proprio servizio a tempo determinato.
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