Anief conferma che, non appena saranno ufficializzate le esclusioni, renderà pubbliche le modalità per partecipare comunque al concorso: tutti i candidati esclusi, in possesso dei titoli di studio, anche se non abilitati o già di ruolo, verranno informati su come impugnare il bando che li vede ingiustamente esclusi dalla competizione che porta dritti all’immissione in ruolo.
Marcello Pacifico (presidente Anief): consigliamo i laureati interessati al concorso, come i docenti di ruolo esclusi, a presentare la domanda di partecipazione al concorso a cattedra. E, contestualmente, di ricorrere al Tar. Indicazioni dettagliate verranno fornite non appena verranno resi pubblici i bandi: l’obiettivo rimane quello, come già accaduto in occasione di altre esclusioni illegittime, di partecipare con riserva alle selezioni.
Il 15 febbraio è scaduto il termine di prorogatio delle precedenti nomine. Con i funzionari in procinto di essere incaricati, tra cui 50 vincitori di concorsi e i rimanenti dipendenti Miur ex esecutivi, sono stati formati con un corso-base di appena 42 ore di didattica. Inoltre, sulla materia il Ministero sta esercitando una politica di anti-trasparenza. In ballo ci sono i bilanci delle scuole, con centinaia di migliaia di euro di bilancio da accertare.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): sollecitiamo l’amministrazione ad intervenire in tempi strettissimi, perché le scuole necessitano di revisori dei conti all’altezza, con adeguata professionalità, né si può pensare di delegare quasi in toto il compito agli esperti individuati dal Mef. In caso contrario, ci ritroveremmo nella stessa situazione denunciata un paio d’anni fa: situazioni di incertezza sui fondi utili al funzionamento della scuola e momentanea assenza di uno dei due titolari, della culpa in vigilando e della segnalazione all’USR di una nomina di un eventuale commissario ad acta in caso di inopportuno utilizzo delle somme.
Ancora soddisfazioni per l’Anief in tribunale a tutela dei docenti cancellati dalle Graduatorie a Esaurimento per non aver prodotto domanda di aggiornamento. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Francesca Lideo, Ida Mendicino e Donatella Longo battono il MIUR anche in Calabria ottenendo in favore di una nostra iscritta l’immediato reintegro nelle graduatorie d’interesse e la conferma che il Ministero dell’Istruzione non può comprimere un diritto espressamente previsto dalla legge.
In considerazione dell'elevato numero di candidati attesi, almeno 200mila, l’amministrazione sta procedendo ad “una sensibilizzazione delle scuole per reperire un numero maggiore di postazioni disponibili per garantire il corretto espletamento della procedura”. Con la nota, la n. 354, indirizzata ai dirigenti scolastici e agli Usr, si spiega tale necessità e si indica agli Uffici scolastici regionali, di procedere entro dopodomani, 19 febbraio, “alla verifica degli standard richiesti mediante la piattaforma predisposta dal Cineca”. Il Miur ricorda, inoltre, che nell'aula informatica dovrà essere presente almeno una postazione collegata ad internet, ad uso della commissione, mentre le postazioni dei candidati non dovranno essere collegate al web.
Marcello Pacifico (presidente Anief): questo dimostra che la tanto ‘strombazzata’ scuola digitale in via di attuazione, con tutte le scuole italiane pronte al registro elettronico e alle pagelle on line, non è che l’ennesimo spot da far digerire all’opinione pubblica. La verità è che al Ministero non hanno, ad oggi, ancora cognizione di quali sedi ospiteranno le prove d’esame del concorso a cattedre. Nemmeno si trattasse di verifiche d’alta ingegneria informatica, dal momento che per questo concorso serviranno solo dei pc con all’interno un comune word processor. Anche sul concorso dominano pressapochismo e annuncite acuta.
Per il sindacato, quanto previsto nel disegno di legge governativo, che vorrebbe riordinare le prestazioni di natura assistenziale e previdenziale, costituisce un grosso passo indietro. Anche perché l’attuale trattamento della pensione di reversibilità implica già non pochi limiti in merito al numero dei familiari e al suo ammontare: oggi, l’importo è infatti pari al 60% della pensione del familiare deceduto se va solo al coniuge. Inoltre, la pensione viene tagliata del 25% se il reddito è superiore a 1.500 euro mensili (tre volte la pensione minima), del 40% se supera 2mila euro e del 50% se l’assegno di quiescenza supera i 2.500 euro. Anief, come ha fatto con le decurtazioni delle pensioni, annuncia sin d’ora l’intenzione di impugnare in tribunale qualsiasi decisione presa dal Governo per limitare l’assegno di reversibilità.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): il Governo faccia molta attenzione, perché pure stavolta a favore dei danneggiati si potrebbe schierare il giudice. È accaduto meno di un anno fa, quando la Consulta ha di fatto annullato integralmente il blocco sulle indicizzazioni senza fare alcuna distinzione tra reddituali. Poi, l’Esecutivo ha cercato di mettere tutto a posto con una ridicola una-tantum, ma la bocciatura rimane e fa giurisprudenza. Tanto che la storia si è ripetuta, di recente, al tribunale di Palermo che ha sollevato questione di legittimità costituzionale per violazione degli artt. 3, 36 e 38, richiamati dallo stesso giudice delle leggi nella sentenza n. 70/2015.
Roma, 15 feb. (askanews) - Rispetto allo scorso anno, il calo è drastico: scorrendo il resoconto della rivista specializzata Orizzonte Scuola, risulta che sono seimila in meno per i docenti e duemila per bidelli e personale non docente rispetto allo scorso anno: nel 2015, infatti, furono diciannovemila le domande per gli insegnanti e quasi cinquemila per il personale Ata. La diminuzione è stata del 31,6 per cento per i docenti e del 40 per cento per tutto il resto del personale. Lo rende noto l'Anief. Il sindacato spiega che gli effetti dell'innalzamento dei requisiti, dovuto alla riforma delle pensioni Monti-Fornero, sembravano aver subito una discreta compensazione, lo scorso anno, grazie all'approvazione di un emendamento alla Legge 190 del 23 dicembre 2014, presentato dalla deputata del Pd Luisa Gnecchi e valido sino al 2017, attraverso il quale è stato permesso di far accedere alla pensione, senza incappare nelle decurtazioni, le lavoratrici con meno di 62 anni di età, in possesso di 41 anni e mezzo di contributi e i lavoratori 42 anni e mezzo.
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