Orari ridotti a causa dei buchi in organico, soprattutto nelle scuole del Nord. Potenziamento: 55 mila prof in arrivo. «Ma non coprono le materie necessarie».
Orari ridotti a causa dei buchi in organico, soprattutto nelle scuole del Nord. Potenziamento: 55 mila prof in arrivo. «Ma non coprono le materie necessarie».
ROMA Cinquecento euro l'anno per ciascun insegnante di ruolo di ogni ordine e grado da usare - con un meccanismo di autorendicontazione - per l'acquisto di libri, corsi, software, hardware o ingressi a eventi culturali utili per l'aggiornamento professionale individuale del docente. Diventa realtà, con la firma del relativo decreto da parte del premier Renzi, il Bonus-contentino previsto dalla "Buona Scuola". In verità la legge prevedeva la distribuzione ai professori di una apposita Carta elettronica, ma per l'anno scolastico 2015/2016 si procederà intanto con l'erogazione diretta ai beneficiari. I professori saranno poi tenuti a trasmettere entro il 31 agosto 2016 agli uffici amministrativi delle rispettive istituzioni scolastiche la rendicontazione a riprova del congruo ed effettivo utilizzo della somma ricevuta.
Invece di far decidere alle scuole autonome le discipline da potenziare, da Viale Trastevere arrivano indicazioni opposte: alle superiori, i collegi dei docenti dovranno limitarsi ad indicare una delle sette aree disciplinari prescelte a monte dall’amministrazione. Con effetti nefasti sulla didattica. Così si sovverte la logica della stessa riforma, che prevedeva finalmente l’attivazione di un organico funzionale alle scuole attraverso delle precise indicazioni degli insegnamenti.
Marcello Pacifico (presidente Anief): per migliorare la scuola occorrono docenti esperti e abilitati nelle discipline chiamati ad insegnare. Utilizzare trucchetti ed escamotage per collocare i docenti a disposizione su cattedre non attinenti è solo un boomerang. Più giorni passano e più questa scuola si dimostra meno buona.
Il MIUR non rispetterà la legge sulla riserva dei posti garantiti agli invalidi, orfani e categorie equiparate neanche per la fase C del piano straordinario decretato con la legge 107/2015. L’ANIEF rompe gli indugi e propone immediato ricorso al TAR del Lazio per ottenere dai giudici il rispetto della normativa vigente che salvaguarda il diritto delle cosiddette categorie protette al collocamento mirato attraverso la riserva del posto in tutte le procedure di immissione in ruolo.
In queste date verrà presentato il corso di formazione organizzato da Eurosofia utile al superamento delle prove di accesso del prossimo concorso a dirigente scolastico e il volume di testo che verrà consegnato gratuitamente soltanto a chi si iscrive entro il 30 settembre.
L’evento, presieduto dagli esperti formatori di Asasi, sarà l’occasione per fare il punto della situazione sulle tempistiche e le modalità di reclutamento dei futuri presidi e approfondirà tutti gli aspetti relativi alla preparazione al concorso.
L’Ufficio Contenzioso del dicastero di Viale Trastevere scrive agli insegnanti precari esclusi dal piano di riforma, ribadendo che l’accesso ai ruoli dello Stato è riservato “in forma tassativa ed esclusiva” a coloro che hanno prodotto domanda tramite il sistema ‘Istanze on line’. Dimenticando che in passato, come in occasione dell’ultimo concorso a cattedra, lo stesso trattamento riservato a varie tipologie di esclusi è stato ribaltato nelle aule di giustizia.
Marcello Pacifico (presidente Anief): l’impressione è che si vogliano orientare i docenti ricorrenti, solo con noi oltre 9mila, verso una pronuncia negativa dei giudici sulla richiesta di ammissione al piano di stabilizzazione. Il quadro rasenta l’assurdo, dal momento che il Ministero si ostina a lasciarli fuori, quando la loro legittima inclusione avrebbe permesso di non perdere decine di migliaia di assunzioni previste dalla riforma – come per il sostegno e matematica alle medie – perché non vi sono più candidati nelle GaE e nelle graduatorie di merito.
Pubblichiamo alcuni articoli sulla resa del ministro Giannini, anche quest’anno 100mila supplenti. Su aumenti stipendiali, Anief smentisce il ministro: il Governo deve dare ai docenti 9 miliardi di arretrati e non può fermarsi ai 200 milioni della riforma. Su Alunni disabili, Anief promuove ricorsi gratuiti per tutelare i loro diritti. Il personale Ata non è figlio di un dio minore: dimenticato dalla riforma, niente assunzioni, supplenze brevi e concorsi e, ancora, il tribunale del lavoro di Genova dà ragione alla prof di Scienze precaria per 15 anni: la ricostruzione di carriera va conteggiata per intero.
Dopo i primi 30 seminari svolti per le RSU nella prima metà di settembre, il 23 si inaugura a Palermo alla presenza del presidente nazionale Marcello Pacifico il primo dei cento incontri provinciali dal titolo “Le competenze del collegio docenti e la buona scuola” in vista dell’approvazione del piano triennale dell’offerta formativa entro il mese di ottobre come prevede la legge 107/2015.
In considerazione dell’approvazione del piano triennale dell’offerta formativa di competenza del collegio docenti e dell’individuazione delle risorse umane, finanziarie e strumentali per la definizione dell’organico dell’autonomia, tutto il personale della scuola e i dirigenti sono invitati a partecipare agli incontri seminariali per dibattere sulla riforma con i formatori di Anief ed Eurosofia, enti accreditati dal Miur per la formazione del personale.
ROMA - Primo giorno di scuola, la campanella suona per oltre 8milioni di studenti ma tra i banchi, quest'anno, c'è la riforma scolastica e la protesta è già partita. Si preannuncia rovente, infatti, l'autunno per studenti e docenti pronti sul piede di guerra a scendere in piazza. Il nodo del contendere, in base alla legge 107 della Buona Scuola, è tutto sul piano straordinario di assunzioni. Continua a leggere
Ormai è certo che il MIUR nel piano nazionale di immissioni in ruolo decretate con la Legge 107/2015, non ha rispettato il diritto alla riserva del posto di cui alla legge n. 68/99 nei confronti delle categorie protette (invalidi, orfani e categorie equiparate). Lo stesso Ministero, nel mese di luglio aveva dichiarato di voler approfondire la questione con il proprio ufficio legale proprio per garantire il rispetto della Legge 68/99, ma poi non ha più dato seguito alle promesse e, di fatto, molti docenti che aspiravano all'immissione in ruolo in qualità di “riservisti” N o M, si sono visti negare il diritto che la legge sul collocamento mirato delle categorie protette riconosceva loro.
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