È passata una settimana e solo poco più della metà dei 9mila docenti ha detto sì alla proposta-ricatto di assunzione del piano straordinario previsto dalla riforma. Con 5mila accettazioni che rappresentano una cifra esigua, se si pensa che erano 16mila i posti messi in palio, residuali delle fasi precedenti. Nel frattempo, il Miur consiglia ai presidi di accantonare altri 5 mila posti che saranno assegnati nella fase C per garantire gli esoneri ai vicari. Anief apre, pertanto, i ricorsi contro la cancellazione da graduatoria ad esaurimento e di merito da parte sia di chi rifiuta sia di chi accetta il ricatto della proposta di incarico fuori regione, ritenendo illegittima l’interpretazione della legge.
Marcello Pacifico (presidente Anief): delle 103mila cattedre messe in palio dal Governo, rispetto alle 150mila promesse, saranno appena 70mila, al massimo 75mila, quelle effettivamente assegnate ai precari dal ministro dell’Istruzione, di cui la metà con nomina solo giuridica. E questo sarebbe il mega piano di assunzioni promesso? Non è molto distante dalle 66mila immissioni in ruolo assegnate a docenti e Ata dal ministro Gelmini nel 2011, l’anno dopo l’apertura della procedura d’infrazione ancora attiva della Commissione UE contro l’Italia sul precariato scolastico e il deposito di migliaia di ricorsi presso i tribunali del lavoro.
La riforma avrebbe dovuto soppiantarle, invece anche quest’anno verranno assegnate 7mila cattedre al 31 agosto e 93mila cattedre al 30 giugno: però tutto ciò avverrà sempre in ordine sparso e su più fasi. Con i precari ancora una volta divisi tra serie A e B. Il risultato di questo bailamme di nomine e contro-nomine, che si protrarrà sino a dicembre e oltre, è che si produrrà la solita mancanza di continuità didattica per gli allievi: una condizione che, invece, dovrebbe essere sempre messa al primo posto. Pertanto, il nostro sindacato chiede al Miur di invitare i dirigenti scolastici ad organizzare delle convocazioni congiunte.
Marcello Pacifico (presidente Anief): in questo modo si produrrebbe trasparenza nelle nomine e un risparmio di lavoro enorme per segreterie scolastiche e dirigenti, oltre che consentire di ridurre il cambio di docenti salvaguardando la continuità su classi e istituti. E siamo recidivi, perché già l’anno scorso due supplenze annuali su tre non erano state assegnate dalle GaE, per via del blocco triennale: le regole vanno riscritte per evitare proposte di incarico con il contagocce, proprio mentre le scuole aprono i battenti.
Su indicazione del Miur, gli Uffici scolastici regionali stanno comunicando ai dirigenti scolastici che gli attuali vicari devono essere nominati sino “ad avente diritto”: si sta quindi preparando una staffetta dagli esiti catastrofici, perché si disperderà la professionalità di chi svolgeva questo lavoro da tempo per fare spazio a collaboratori improvvisati.
Marcello Pacifico (presidente Anief): si è allestito un progetto di stabilizzazione assurdo, con docenti trasferiti anche a 1.200 chilometri da casa, mentre i colleghi della fase C potrebbero essere assunti sotto casa, le GaE ancora stracolme di precari e quelle d’Istituto piene di abilitati esclusi dalle stabilizzazioni che lasceranno per strada decine di migliaia di posti persi. Col risultato che anche quest’anno verranno conferite 100mila supplenze. Alla fine della fiera, a chi avrà giovato tutto questo?
Pubblichiamo alcuni articoli sulla scelta sofferta nel dire sì all'assunzione lontano da casa: sinora solo 1 su 9 ha detto sì. Apprezziamo le parole di Faraone sul personale ATA e ancora su esoneri vicari siamo alla farsa.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.