Su indicazione del Miur, gli Uffici scolastici regionali stanno comunicando ai dirigenti scolastici che gli attuali vicari devono essere nominati sino “ad avente diritto”: si sta quindi preparando una staffetta dagli esiti catastrofici, perché si disperderà la professionalità di chi svolgeva questo lavoro da tempo per fare spazio a collaboratori improvvisati.
Marcello Pacifico (presidente Anief): si è allestito un progetto di stabilizzazione assurdo, con docenti trasferiti anche a 1.200 chilometri da casa, mentre i colleghi della fase C potrebbero essere assunti sotto casa, le GaE ancora stracolme di precari e quelle d’Istituto piene di abilitati esclusi dalle stabilizzazioni che lasceranno per strada decine di migliaia di posti persi. Col risultato che anche quest’anno verranno conferite 100mila supplenze. Alla fine della fiera, a chi avrà giovato tutto questo?
Le previsioni dell’Anief erano corrette: il piano straordinario di assunzioni produrrà solo la metà di quelle inizialmente previste dalla grande riforma Renzi-Giannini che doveva cancellare i precari dalla scuola pubblica italiana. Perché ai 10mila posti già persi su 48mila delle fasi 0, A e B, per mancanza di candidati nelle GaE e nelle graduatorie di merito, se ne aggiungeranno qualche altro migliaio, per ammissione dello stesso ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, che faranno la stessa fine nella fase C del potenziamento degli istituti. Più tutti coloro che in questi giorni stanno decidendo di non accettare la proposta di assunzione a centinaia di chilometri da casa. Ma non basta: perché dal Miur arrivano ora conferme che quest’ultima tornata di stabilizzazioni prevede che altri 5mila insegnanti verranno sì assunti, ma subito dirottati a fare i vicari dei dirigenti scolastici. Con tanto di esoneri e semi-esoneri sottratti a coloro che facevano questo “mestiere” da anni, per colpa dell’insensata cancellazione della figura professionale, introdotta per motivi di risparmio a fine 2014 con la Legge di Stabilità (L. 190/14 art. 1, comma 329).
Tutto parte dalla pubblicazione della nota Miur n. 0001875 del 3 settembre scorso, inviata agli Uffici Scolastici Regionali per far concedere ai dirigenti gli esoneri ai loro vicari e chiamare i supplenti, salvo accantonamento dei posti nell'istituendo organico dell'autonomia. E gli Usr si stanno muovendo di conseguenza. Come quello del Lazio, il quale il 6 settembre ha fatto sapere ai presidi della Regione che quei posti da vicari “da subito attivabili, saranno compresi nel fabbisogno dell’organico dell’autonomia che verrà successivamente assegnato. Ne consegue che il posto o lo spezzone orario lasciato libero dal docente esonerato o in semi esonero potrà essere coperto con nomina fino all’avente diritto”.
A questo punto, è evidente che si tratterà di docenti che verranno spostati su un incarico diverso da quello dell’insegnamento. Andando, peraltro, a scalzare dal ruolo di vicario coloro che lo facevano da anni, disperdendo la professionalità di quest’ultimi dopo, tra l’altro, aver anche cancellato la loro indennità di reggenza. Con il risultato che si vedrà realizzata, in una sola “mossa”, un’operazione di dubbio incremento di qualità ed efficacia del servizio a supporto del dirigente scolastico, con una “staffetta” in corso d’anno di cui si possono immaginare gli esiti. E, nel contempo, si perderanno altri 5mila insegnanti da portare in cattedra.
“La verità è che questo piano si sta rivelando, ogni settimana che passa, sempre meno straordinario – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief – perché delle 150mila assunzioni che dovevano stroncare la piaga della ‘supplentite’ italiana, alla fine della fiera se ne porteranno a casa appena la metà. Di queste, a loro volta, solo le prime 38mila risultano assunzioni effettive, perchè l’altra fetta, legata al ‘potenziamento’, si realizzerà solamente a livello giuridico, con stabilizzazione effettiva datata 1° settembre 2016. Con l’aggravante che per realizzare il progetto sono stati obbligati 7mila docenti su 9mila della fase B, più chissà quanti della C, a cambiare regione lasciando casa e affetti per chissà quanti anni. Ignorando che nella scuola i concorsi e le graduatorie sono regionali e provinciali”.
“Producendo un esodo forzato che non ha nulla di fisiologico, come continua a sostenere il ministro, perché fino ad oggi la scelta di spostarsi per lavorare nella scuola era volontaria – continua il presidente Anief -, mentre quest’estate i precari da assumere sono stati costretti a partecipare ad una lotteria, gestita da un freddo algoritmo, il cui esito si è rivelato nella notte tra l’1 e il 2 settembre. Con i precari meno fortunati spediti anche a 1.200 chilometri da casa. Sapendo che i colleghi della fase C, con molti meno punti di loro, potrebbero invece essere assunti sotto casa. Dove, come se non bastasse, quasi sempre rimangono vacanti, mascherati da cattedre al 30 giugno, tanti posti che andranno ancora una volta a supplenza annuale”.
“E qui si chiude il cerchio. Perché se tutta questa mastodontica operazione ministeriale, frutto di una legge sbagliata, fosse servita allo scopo iniziale, forse avrebbe anche potuto avere un senso. Ma siccome il precariato scolastico rimarrà in vita più che mai, con 100mila supplenze da conferire, 70mila abilitati che continueranno a ‘stagnare’ nelle GaE, e altri 100mila nelle graduatorie d’Istituto, migliaia dei quali rivoltisi pure ai giudici, viene da chiedersi – conclude Pacifico - a chi possa aver giovato questo assurdo piano di stabilizzazioni”.
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