La politica ha accolto alcune proposte Anief rivolte ai docenti precari che dopo dieci anni possono finalmente avere accesso all’abilitazione diretta. Trattasi di un’apertura importante che verrà accolta con favore dai precari storici che possono vedere un’attenzione particolare nei loro confronti.
L’Anief Campania è stato presente all’incontro regionale odierno con il presidente regionale Stefano Cavallini. Nell’informativa consegnata alle organizzazioni sindacali informazioni sulle tempistiche delle procedure e sui numeri di assunzioni in tutta la regione. Si inizia con la prima fase per i candidati delle Graduatorie di Merito già dal 18 luglio. Tutte le operazioni entro il 31 luglio
Le indennità di lavoro cominciano ad entrare nella scuola italiana: l’azione pressante del sindacato Anief ha infatti permesso l’inserimento nel nuovo contratto di Istruzione, Ricerca e Università 2019/21 firmato due giorni fa all’Aran dell’indennità di disagio a tutti gli assistenti tecnici del primo ciclo di istruzione: sulla scia di quanto dispone la legge di bilancio 202, il testo sottoscritto all’Aran il 14 luglio prevede anche che l’importo dell’indennità viene definita in sede di contrattazione integrativa nazionale. Si tratta di 1.000 assistenti tecnici, istituiti dall’anno scolastico 2021/22, destinati ai laboratori “Informatica” delle scuole dell’infanzia, delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo grado.
C’è anche l’aggiornamento delle norme che riguardano il congedo per le donne vittime di violenza nel nuovo contratto di Istruzione, Ricerca e Università 2019/21 firmato due giorni fa all’Aran: la novità più importante è che per le donne che subiscono violenza si estende il periodo di assenza dal lavoro da 90 a 120 giorni, nell’arco di tre anni. L’estensione, chiesta e ottenuta dal sindacato Anief, intende fornire ulteriore supporto alle lavoratrici coinvolte in un percorso di protezione debitamente certificato, garantendo loro un periodo più lungo per riabilitarsi e ritornare in servizio. Ma non solo: la riforma prevede che il trattamento economico per questo periodo di congedo sia equiparato a quello del congedo di maternità. Questo aiuta a ridurre l’ansia finanziaria spesso associata a tali periodi di assenza e fornisce una rete di sicurezza essenziale. C’è anche l’opzione per la dipendente, scrive la stampa specialistica, “di richiedere la trasformazione del contratto da tempo pieno a part-time, offrendo così un maggiore equilibrio tra il tempo dedicato alla guarigione e le responsabilità lavorative. Inoltre, la dipendente avrà il diritto di tornare a lavorare a tempo pieno, anche in deroga ai tempi di permanenza previsti, a condizione che ci sia un posto disponibile”.
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