È del 28 gennaio 2021 l’“Atto di raccomandazione e richiamo” della regione Campania, emanato dopo il rientro a scuola di primaria e secondaria di 1° grado e a ridosso della ripresa delle attività in presenza degli alunni della secondaria di secondo grado, previsto per il prossimo lunedì. Nel documento si rileva che, in concomitanza della ripresa delle attività didattiche in presenza, si sono verificati numerosi casi di contagio a scuola, anche riguardanti intere classi nonché diffuse situazioni di assembramento nei pressi degli istituti scolastici e un aumento del numero dei contagi e dei ricoveri di degenza Covid-19 oltre che si prende atto, inoltre, che numerosi genitori hanno manifestato serie difficoltà nella organizzazione familiare a causa degli orari differenziati di entrata e uscita da scuola dei propri figli
(ANSA) - ROMA, 29 GEN - "Oltre 200mila precari non hanno mai avuto alcun beneficio dalle sentenze loro favorevoli conseguenti alla condanna della legislazione italiana da parte delle Corte di giustizia europea con la sentenza Mascolo del 26 novembre del 2014: né la Corte di Cassazione, né la Corte costituzionale italiana sono riuscite a trovare un rimedio valido". Lo ha detto Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief durante la conferenza stampa svolta oggi per esaminare gli effetti della recente posizione presa dal Comitato europeo dei diritti sociali sul ricorso n. 146/2017, presentato nel 2017 dall'Anief, che ha condannato la politica perpetrata dai governi italiani sulla reiterazione dei contratti a termine sottoscritti nei confronti degli insegnanti precari. "Anche la Buona Scuola del 2015 - ha aggiunto Pacifico - non ha portato a risolvere il problema del precariato: la supplentite è addirittura aumentata. Il tema non è stato affrontato in maniera corretta dai governi che si sono succeduti in Italia". Anief, che ha denunciato per la prima volta l'abuso dei contratti a termine dei precari italiani nel gennaio 2010, ora sta ottenendo giustizia dal Comitato europeo dei diritti sociali, il quale si è detto d'accordo sul fatto che bisogna garantire un sistema di reclutamento riservato a chi ha svolto supplenze oltre i 36 mesi, anche nella scuola paritaria, come del resto previsto già dalla direttiva UE 1999/70/CE. (ANSA).
Esprimendosi sul ricorso n. 146/2017, presentato nel 2017 dall'Anief "il Comitato europeo per i diritti sociali di Strasburgo ha espresso il suo parere condannando senza attenuanti la politica perpetrata dai governi italiani sulla reiterazione dei contratti a termine sottoscritti nei confronti degli insegnanti precari, che non ha tenuto minimamente conto dei tre anni di supplenze massimi consentiti in tutti i Paesi membri". Lo annuncia una nota dell'Anief che prosegue: "I giudici hanno accertato, infatti, la violazione dell'articolo 1, paragrafo 2, della Carta sociale europea".
“Un supplente costa allo Stato di più di un insegnante di ruolo: quando il precario fa ricorso e chiede un risarcimento, l’esito della rivalsa va a danno dell’erario. Parliamo di cifre importanti: circa 30mila euro annui”: a sostenerlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. Il chiarimento è giunto nel corso della conferenza stampa del sindacato autonomo, svolta oggi per esaminare gli effetti della recente posizione presa dal Comitato europeo dei diritti sociali sul ricorso n. 146/2017, presentato nel 2017 dall’Anief, che ha condannato la politica perpetrata dai governi italiani sulla reiterazione dei contratti a termine sottoscritti nei confronti degli insegnanti precari.
Cosa dovrebbe fare il ministro dell’Istruzione dopo il parere di condanna da parte del Comitato europeo dei diritti sociali sulla mancata assunzione in ruolo dei precari nell’anno del record di supplenti della scuola pubblica italiana? “Riaprire subito le GaE per assumere chi è abilitato ad insegnare, come è stato già fatto nel 2008 e nel 2012, anche estendendo ad altre categorie, come gli educatori e gli Itp”. La risposta è giunta da Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, durante la conferenza stampa organizzata dal giovane sindacato per esaminare gli effetti della recente posizione presa dal Comitato europeo dei diritti sociali sul ricorso n. 146/2017, presentato nel 2017 dalla stessa Anief.
“Il paradosso tutto italiano è che si può fare il supplente una vita e mai entrare in ruolo. Oppure essere assunti dopo tantissimi anni anche a mille chilometri da casa, per poi però essere costretti a rimanere fermi lì cinque anni pur in presenza di posti disponibili”. A dirlo è stato oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief durante la conferenza stampa allestita dal giovane sindacato per esaminare gli effetti della recente posizione presa dal Comitato europeo dei diritti sociali sul ricorso n. 146/2017, presentato nel 2017 dall’Anief, che ha condannato la politica perpetrata dai governi italiani sulla reiterazione dei contratti a termine sottoscritti nei confronti dei docenti non di ruolo.
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