Sentenza storica quella ottenuta dai legali Anief presso il Tribunale del Lavoro di Arezzo: i docenti in possesso di diploma magistrale conseguito entro il 2001/2002, e destinatari di favorevole sentenza per l’inserimento in Graduatoria ad Esaurimento, dovevano partecipare di diritto a tutte le fasi del piano straordinario di immissioni in ruolo decretato dalla Legge 107/2015. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Tiziana Sponga e Simona Fabbrini ottengono piena ragione in favore di una nostra iscritta illegittimamente esclusa dal MIUR dalla partecipazione alle immissioni in ruolo dello scorso mese di agosto, nonostante l’inserimento in GaE fosse stato correttamente retrodatato dal Giudice alla data di prima pubblicazione delle Graduatorie d’interesse, valide per il triennio 2014/2017. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Siamo fieri di accompagnare un’altra precaria storica a firmare il suo giusto contratto a tempo indeterminato”.
Le nuove modalità di combattere la “falsa attestazione della presenza in servizio”, introdotta con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo n. 116/2016, non può trovare applicazione tra il corpo insegnante: per i quali non esiste alcuna norma specifica che possa legittimare l'utilizzo di strumenti di rilevazione aggiuntivi, ad iniziare dalle telecamere. Un concetto espresso pure dal Garante della privacy.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): fermo restando l’indifendibilità dei casi di falsa presenza del personale saliti alla ribalta nazionale, nella scuola quello dell’assenza ingiustificata dal servizio è un fenomeno fortemente marginale. Gli insegnanti sono controllatissimi, per ovvi motivi legati alla loro presenza associata agli alunni. Anche le statistiche indicano che il numero di sanzioni attuate verso i docenti è davvero limitato. Stiamo alla finestra: non vorremmo ora assistere ad una compressione dei diritti di chi svolge la professione docente, già alle prese con responsabilità enormi ed una burocrazia crescente. In ogni caso, l’ultima parola dovrebbe spettare all’Usr.
La Corte dei Conti sul periodo 2008-2014 : insegnanti diminuiti del 9% e stipendi da 1.300 euro al mese. Con la riforma l'inversione di rotta.
Il sindacato replica al premier, secondo il quale il malcontento generale di un anno fa, che portò in piazza oltre 600mila docenti, è stato comunque gestito dal Pd: non è vero, perché la Legge 107/2015 è stata approvata contro il volere della stragrande maggioranza del popolo della scuola. Lo avevamo detto in sede di discussione alla Camera, al Senato e pure nella sede del Partito Democratico.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): eppure ci eravamo espressi contro il “merito”, che si sarebbe potuto adottare a patto di incrementare a tutti lo stipendio del 20 per cento, e contro le assunzioni rivolte a frange di precari. Avevamo messo in guardia l’Esecutivo pure sulla cattiva gestione del “potenziamento”, sulla mancata considerazione del personale Ata, sulla chiamata diretta, già reputata incostituzionale, sull’aggiornamento, che ha inspiegabilmente escluso precari, amministrativi, tecnici e ausiliari. Nulla di quanto abbiamo detto ha avuto seguito. Perché?
Da oggi è online l’udienza svolta lo scorso 17 maggio con cui la Corte Costituzionale ha ascoltato le parti coinvolte sull’abuso di precariato in Italia e sull’ipotesi di mancata applicazione della direttiva 1999/70/CE: i legali dei supplenti hanno ricordato come la Legge n.107/2015 non ha risolto nessuno dei problemi del precariato scolastico, anzi li ha aggravati creando situazioni di abnorme discriminazione, per aver immesso in ruolo con la fase C decine di migliaia docenti inseriti nelle GaE senza neanche un giorno di servizio nella scuola pubblica, mentre tantissimi supplenti (oltre 100.000 al 30 giugno 2016), cioè insegnanti di sostegno, docenti ITP, abilitati Pas e Tfa, diplomati magistrali, iscritti nelle graduatorie di III fascia, come tutto il personale Ata, pur avendo maturato i 36 mesi, sono costretti ad insegnare in modo precario. Per gli avvocati, inoltre, senza una soluzione, il contenzioso subirà un aumento esponenziale con un boom di cause in tutte le sedi giudiziarie, compresa la Corte europea dei diritti dell’uomo e, nuovamente, la Corte di giustizia
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): attendiamo con fiducia il parere della Corte Costituzionale, cosciente anche che i tribunali rimangono liberi sia di adeguarsi alla sentenza Mascolo, ordinando le stabilizzazioni, sia procedendo a congrui risarcimenti, come stabilito di recente dalle sezioni unite della Cassazione.
Anief ricorda che, tramite il portale on line, è sempre possibile chiedere l’immissione in ruolo, il riconoscimento degli scatti stipendiali e l’estensione dei contratti dal 30 giugno al 31 agosto. Oltre che ricorrere, se neoimmessi in ruolo, per farsi riconoscere per intero tutto il punteggio dichiarato da supplente.
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