Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del DM 21 marzo 2018 (G.U. n. 74 del 29/03/2018) “Applicazione della normativa antincendio agli edifici e ai locali adibiti a scuole di qualsiasi tipo, ordine e grado, nonché agli edifici e ai locali adibiti ad asili nido”, sono stati definiti tre livelli di priorità per adeguare gli istituti di ogni ordine e grado cui si deve tenere conto nel programmare le attività di adeguamento antincendio degli edifici scolastici italiani, la metà di quali costruiti prima del 1971. Essendo lo scorso 31 dicembre scaduto il termine di adeguamento alla normativa antincendio, più volte prorogato, degli edifici e dei locali adibiti a scuole di qualsiasi tipo, ordine e grado, come è scaduto il termine di adeguamento degli edifici e locali adibiti ad asili nido, relativamente alle prescrizioni indicate all'art. 6, comma 1, lettera a), del decreto del Ministro dell'interno 16 luglio 2014, vige tutt’ora la necessità di definire, in materia di prevenzione incendi nelle scuole, indicazioni programmatiche prioritarie ai fini dell'adeguamento delle strutture alla normativa di sicurezza antincendio. Pertanto, nel rispetto degli articoli 3 e 4 del decreto del Presidente della Repubblica 1° agosto 2011, n. 151, le attività di adeguamento degli edifici e dei locali adibiti a scuole potranno essere realizzate secondo una serie di indicazioni, attuative del citato decreto ministeriale, che fissa tre livelli di priorità programmatica.
Marcello Pacifico (Udir): Anche a seguito delle novità classificatorie, i Dirigenti Scolastici dovranno continuare a dirigere e gestire l'attività scolastica in edifici che non sono sicuri, mentre gli edifici scolastici si troveranno ad avere un’ulteriore sorta di nuova ipotesi di classificazione: quelli dotati di CPI e SCIA; quelli che in atto hanno dato fine ai lavori di adeguamento antincendio in attesa di verifica della regolarità della SCIA o del rilascio del CPI; edifici scolastici per i quali i lavori di adeguamento non sono stati ancora completati o neanche iniziati. Purtroppo in Italia sono tantissimi i Dirigenti Scolastici che si trovano nella terza ipotesi di sicurezza antincendio: devono fronteggiare giornalmente una situazione di rischio grave ed esteso e pertanto devono chiedere ai Prefetti chiamati in causa quali organi superiori agli enti locali (come da nostra diffida già presentata) la verifica delle condizioni di sicurezza antincendio e sismiche, tali da acclarare la continuità o meno dell’attività scolastica nella relativa struttura, affinché possa essere perentoriamente valutata l’ipotesi di chiusura della stessa a salvaguardia dell’incolumità della vita di lavoratori ed alunni che giornalmente vi operano con alto senso civico e responsabilità.
Su questi temi, con l’obiettivo di offrire un percorso continuo di formazione e di crescita professionale, per il giorno 19 maggio 2018 UDIR ha organizzato a Palermo un importante evento formativo, nel corso del quale i dirigenti scolastici potranno trovare risposte concrete alle mille e una necessità che ogni giorno li attendono sulla porta della loro scuola. Udir invita gli interessati a partecipare al convegno nazionale in programma a Palermo il 19 maggio: i partecipanti sono invitati a consegnare al più presto la scheda di adesione.
Per la formazione dei docenti è stata istituita la piattaforma S.O.F.I.A. Sistema Operativo per la Formazione e le Iniziative di aggiornamento dei docenti. Attraverso la piattaforma telematica tutti gli insegnanti di ruolo hanno la possibilità di scegliere tra una serie d’iniziative formative proposte nel catalogo online dalle Scuole e dagli enti formatori accreditati dal Miur ai sensi della direttiva 170/2016 tra i quali troverete anche Eurosofia e potrete scegliere tra i tantissimi nostri corsi quelli idonei alle vostre esigenze e che ottemperino alle richieste del vostro istituto scolastico.
Per un gruppo di maestri precari della scuola pubblica, con diploma magistrale, sarà una festa particolare: la passeranno davanti al Miur, dove da un paio di giorni hanno iniziato lo sciopero della fame per opporsi al loro licenziamento e a quello di altre decine di migliaia di docenti, rei di avere conseguito un titolo di studio improvvisamente non considerato più valido per svolgere la professione, ma solo per accettare supplenze brevi.
Anief, che si è sempre schierato a fianco di questi lavoratori e per il rispetto dei loro diritti, conferma quindi lo sciopero del 2 e 3 maggio, il terzo in quattro mesi, anche per opporsi alla posizione dall’Avvocatura di Stato allineata a quella del Consiglio di Stato. Inoltre, in queste ore il giovane sindacato ha inoltrato formale richiesta, perché si raggiunga una soluzione immediata al problema, all’on. Nicola Molteni (Lega Nord) e al sen. Vito Crimi (M5S), rispettivamente presidenti delle Commissioni speciali di Camera e Senato, e anche agli uffici di presidenza delle Commissioni che hanno il compito, in questa fase, di esaminare gli atti del Governo. Dopo avere preso atto della volontà della ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli di approvare una norma salva maestri in Parlamento e dell’impegno ad offrire un adeguato supporto tecnico da parte del Ministero dell’Istruzione, il presidente Anief Marcello Pacifico si è quindi rivolto anche al Miur.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): L’anno scolastico è quasi al termine e la politica deve prendere in mano la situazione, proponendo innanzitutto una soluzione urgente, al fine di garantire la continuità didattica, la parità di trattamento di tutto il personale abilitato e precario, il reclutamento immediato dei docenti precari. Senza la riapertura delle GaE, in migliaia già assunti in ruolo, questi insegnanti saranno licenziati. Inoltre, uno su due non sarà chiamato più il prossimo anno. Insomma, ci ritroveremo con le cattedre vuote e i docenti per strada.
ROMA, 29 APR - In 8 anni gli stipendi del personale della scuola e della pubblica amministrazione sarebbero stati "divorati dall'inflazione": ne è convinto l'Anief, secondo il quale "i dati, aggiornati al 20 aprile scorso, ci dicono che dal 2007/08 al 2015/16, negli anni del blocco dei contratti pubblici, gli aumenti nel settore privato sono stati pari a 3,6 punti. Nello stesso periodo, invece, i dipendenti del pubblico impiego e della scuola sono stati remunerati sempre con lo stesso stipendio, perdendo gradualmente oltre 8 punti. Salvo ritrovarsi, a seguito dell'accordo sul rinnovo del contratto definito nelle scorse settimane e ratificato dieci giorni fa, la miseria dello 0,36% di arretrati per il solo 2016". "I lavoratori pubblici e della scuola - afferma Marcello Pacifico di Anief-Cisal - sanno bene come stanno le cose ed è anche per questo motivo che il nostro giovane sindacato ha ottenuto un exploit di consensi in occasione del rinnovo delle Rsu di categoria, svolto a metà aprile: Anief nel suo programma aveva ricordato, anche nel programma sindacale ufficiale, la ridicolaggine degli arretrati corrisposti attraverso l'ultimo contratto, definito non a caso vergognoso. Soltanto di indennità di vacanza contrattuale, il personale avrebbe dovuto ricevere il 4%. Né va meglio esaminando il gap relativo allo stipendio tabellare: tra il 2010 e il 2016, il personale della scuola - ricorda da ultimo l'Anief - ha perso ben 1.147 euro, incluso di accessorio, complessivamente 353 euro rispetto al 2012. Per tale ragione, consideriamo l'ultimo accordo illegittimo e lesivo della Costituzione". (ANSA).
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.