Per il giovane sindacato occorre passare dalle parole ai fatti. Certamente, va bene accolto l’odg che dà seguito alle richieste fatte nei giorni scorsi in audizione presso le commissioni parlamentari e rivendicate in tribunale: disco verde per trasformazione dei posti dall’organico di fatto a quello di diritto, a monitorare la consistenza delle GaE e delle GM, in modo da calcolare il fabbisogno di posti e armonizzare la fase transitoria con il nuovo sistema; porre in essere un percorso riservato semplificato d’assunzioni per gli insegnanti della II fascia delle GI e della III fascia della stessa graduatoria con 36 mesi di servizio; a garantire l’assunzione dei docenti di sostegno; consentire ai neolaureati adeguate possibilità d’accesso ai ruoli della scuola.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): sarebbe una giusta risposta al precariato. Se invece l’ordine del giorno rimanesse lettera morta, è chiaro che Anief confermerà lo sciopero del 17 marzo, la battaglia nei tribunali e la denuncia in Europa. Con tanto di risarcimenti milionari a danno dello Stato inadempiente.
Risulta illegittimo l'operato del Ministero dell’Istruzione che aveva sospeso la retribuzione del docente, perché pretendeva che nella certificazione medica fosse indicata la specifica della malattia invalidante per cui l’insegnante deve sottoporsi alle terapie. Il giudice dà ragione all’insegnante, difeso dal legale del giovane sindacato: il medico curante certificava la grave patologia, indicando la necessità, di volta in volta, che il lavoratore assumesse terapie salvavita con effetti totalmente invalidanti ai fini della ripresa della prestazione.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): giustizia è fatta, l’amministrazione dovrà ora restituire l'intera retribuzione negata al suo dipendente, perché chi si sottopone a questo genere di terapie non può vedersi privato della retribuzione. Lo stipendio gli va assicurato, senza alcuna penalizzazione.
Anziché provvedere ad adeguare lo stipendio, il più ‘magro’ della PA, praticamente dimezzato rispetto a quello percepito in media dai colleghi del Ministero, si è deciso di chiedere loro la restituzione di una parte di quanto percepito tra il 2012 e il 2015. La lettera ad personam sta arrivando a 600 presidi veneti e presto anche a quelli calabresi: in alcuni casi le cifre da restituire sarebbero del 25% superiori a quelle pattuite dai sindacati rappresentativi nei CCNL e nei CIR firmati per effetto del dimensionamento, che nei tagli colpisce pure i dirigenti lucani. Udir al termine dei lavori del seminario in programma a Cosenza il 5 marzo fornirà il modello di diffida per impedire tale decurtazione. Scarica la locandina e la scheda di adesione per partecipare.
Il Convegno ‘Le tre RRR della Dirigenza. Rischi, responsabilità, retribuzioni’ si svolgerà domenica 5 marzo presso Italiana Hotel, in Via Panebianco, 452, dalle ore 8.30 alle 18.00: si parlerà poi del carico di responsabilità aggravato dalla L. 107/15, della latitanza dello Stato verso chi lo rappresenta nel territorio e viene lasciato solo di fronte pure alle minacce e percosse, com’è accaduto nei giorni scorsi nel catanese.
Marcello Pacifico (Confedir): ai dirigenti scolastici della Calabria sono stati applicati dei tagli illegittimi; senza quelle cancellazioni, non ci sarebbero stati i recuperi che sta ora attuando l’amministrazione. Stiamo parlando di una perdita che avrà effetti non solo sugli stipendi futuri, ma anche sulla pensione e la buonuscita. Sono i soldi che il sindacato andrà a chiedere al giudice del lavoro, perché i presidi non dovrebbero restituire nulla.
Gli ultimi dati regionali e nazionali sono stati resi pubblici oggi dalla stampa. Il problema, reso pubblico nei giorni scorsi stavolta dall’Anief alle commissioni della Camera, è anche quello dei vincitori che non potranno lavorare, perché il Miur non ha provveduto a istituire o ad accantonare la cattedra inizialmente loro riservata tramite bando di concorso: tra i candidati risultati a pieno titolo tra i vincitori, perché hanno superato le prove in numero minore rispetto ai posti banditi, rimarrebbero fuori almeno 7.741 docenti. C’è poi il nodo delle imminenti prove suppletive, riconducibile all’errore del Miur di escludere in modo illegittimo intere categorie.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): l’amministrazione non ha voluto crederci e ora diventa tutto più complicato. Perché allestire una selezione con il record di candidati, per poi rovinare tutto per via delle norme d’accesso sballate o per l’eccessiva severità delle commissioni e anche per la disorganizzazione di fondo, rappresenta un vero fallimento. L’aspetto che più lascia pensare, in questo momento, è che decine di migliaia di docenti precari abilitati, pur in presenza dei titoli di accesso e con selezioni alle spalle, invece di essere valutati per le loro capacità d’insegnamento, sono stati di nuovo messi alla prova, in molti casi, sulle competenze di base.
L’Aran certifica che per docenti, Ata e dirigenti scolastici nel 2015 indennità fisse, straordinari, premi di produttività, indennità di turno, disagio e altre competenze accessorie hanno costituito appena il 12% del totale. Secondo il sindacato, il problema non sta però nella mancata assegnazione del salario accessorio, ma sia nel mancato superamento del Decreto Legislativo 150/09, nella parte che limita fortemente l’assegnazione delle indennità integrative, sia nella scarsità di fondi che vengono assegnati al personale scolastico per esercitare le loro funzioni professionali. Servono 185 euro di aumenti medi a regime, in modo da sopperire al gap rispetto all’inflazione, così da prevedere un incremento adeguato dopo ben otto anni di blocco. Tra l’altro, la somma va corrisposta a partire da settembre 2015. Ecco perché Anief rilancia il ricorso per ottenere l'allineamento dell'indennità di vacanza contrattuale, con l’aumento in busta paga mensile del 10% da settembre 2015.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): la parte pubblica e il Governo devono prevedere l’adeguamento stipendiale degli ultimi 18 mesi, così come anche certificato dalla Ragioneria dello Stato, nella misura del 50% rispetto al 14% dell'aumento del costo della vita tra il 2008 (anno del blocco dell'indicizzazione) e il 2015 (anno dello sblocco del contratto). Invece, l’ultimo Documento di Economia e Finanza parla di possibile blocco dell’indennità di vacanza contrattuale fino al 2021 e questo non è ammissibile.
Altre due docenti in possesso di diploma magistrale abilitante sono state immesse in ruolo con retrodatazione giuridica ed economica al 1° settembre 2015, grazie all'azione legale dell'Anief.
Pieno diritto alla partecipazione al piano straordinario d’immissioni in ruolo indetto dalla Legge 107/2015 per altre due docenti in possesso di diploma magistrale abilitante e inserite in graduatoria a esaurimento a seguito di favorevole sentenza del Consiglio di Stato passata in giudicato. Il Tribunale del Lavoro di Reggio Emilia accoglie il ricorso di due nostre iscritte patrocinate dagli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Tiziana Sponga e Irene Lo Bue e condanna il MIUR alla stipula di contratto di lavoro a tempo indeterminato con decorrenza retrodatata al 1° settembre 2015 e al pagamento di tutte le spese di giudizio quantificate in 2.800 euro oltre accessori.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Il rispetto del merito e del giudicato sono principi fondamentali che il MIUR non poteva ignorare. Le docenti erano precarie storiche e con un punteggio tale da rientrare nella cosiddetta ‘fase zero’ delle immissioni in ruolo 2015; siamo fieri di aver ribadito ancora una volta al Ministero dell'Istruzione cosa significa il rispetto della legalità e della professionalità dei precari.
L'Anief invita ad aderire compatti allo sciopero del prossimo 17 marzo per difendere in piazza i diritti dei lavoratori della scuola.
Agli stipendi ridotti all’osso, i carichi di lavoro maggiorati della riforma Renzi-Giannini, la pratica sempre più abituale delle reggenze in cambio di ridicole ‘mance’, nelle ultime ore le cronache ci raccontano di vere e proprie aggressioni fisiche verso i capi d’istituto. Come quella che ha subìto il direttore dell'istituto comprensivo 'Salvatore Casella', a Pedara, nel catanese, che è stato colpito nel suo ufficio da due uomini a viso scoperto con pugni, schiaffi e calci, con tanto di intimidazione perché se ne vada dalla scuola.
Il sindacato Udir denuncia l’assoluta latitanza dello Stato nei confronti di chi ha l’onere di rappresentarlo nel territorio, esprimendo solidarietà al collega Fernando Rizza, per l’ennesima volta vigliaccamente intimidito durante l'esercizio delle sue funzioni. Anche di questo fatto e dalla sua gravità parleranno i dirigenti in servizio e in quiescenza al Convegno su ‘Le tre RRR della Dirigenza. Rischi, responsabilità, retribuzioni’, in programma al Plaza Hotel, Catania, 14 marzo prossimo. Per informazioni consultare il sito internet www.udir.it
Marcello Pacifico (Confedir): c’è ormai il clima negativo, culturale e politico, di un Paese che si ostina, contro ogni evidenza, a dipingere i dirigenti scolastici come nemici del Collegio docenti o del personale Ata, come potenziali corrotti e corruttori che si approfitterebbero dell'autonomia scolastica per perseguire interessi personali. Anche per colpa della politica sindacale rappresentativa, che ha aumentato il contenzioso nelle scuole senza tutelare a livello retributivo il già maggior carico di lavoro dovuto al dimensionamento.
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