Con alcune modifiche rispetto al testo approvato pochi giorni fa a Palazzo Madama, possono ancora essere approvati gli emendamenti che impedirebbero ai presidi delle nostre scuole di continuare ad essere coinvolti dalla giustizia penale in processi a loro carico per la sicurezza degli istituti scolastici da loro diretti, ma per i quali non hanno alcun potere di spesa e margine operativo a livello edilizio. Approvando le modifiche proposte, inoltre, sarebbe finalmente possibile cominciare a pagare i capi d’istituto con stipendi che si possano almeno assimilare ai compensi degli altri dirigenti pubblici.
Marcello Pacifico (presidente Udir): Nella legge di bilancio, a fronte di un aumento della retribuzione fissa, quella variabile ed accessoria si riduce. Quindi, se tutto va bene, il contratto recupererà la misera cifra di 292 euro; dunque mancano all’appello almeno 2.600 euro. Inoltre, nella manovra, ad oggi è previsto che quelle somme arriveranno ad intervalli di tempo piuttosto lunghi: dall’anno prossimo fino al 2021. È evidente che a queste condizioni non conviene affatto accettare il rinnovo del contratto, mentre potrebbe diventare molto più proficuo rivolgersi al giudice per rivendicare il mal tolto con tanto di interessi. Per questo motivo, è importante inviare la diffida in attesa di una nuova pronuncia della Consulta per interrompere la prescrizione.
La fase concorsuale del bando pubblicato sulla G.U. n. 90 prevede una prova preselettiva unica a livello nazionale nel caso in cui le candidature siano almeno tre volte superiori ai posti messi a bando. I candidati dovranno rispondere a 100 quiz che saranno estratti da una banca dati resa nota tramite pubblicazione sul sito del Ministero almeno 20 giorni prima dell’avvio della prova che sarà svolta al computer. Coloro che supereranno i test preselettivi potranno essere non più di 8.700 candidati: solo loro accederanno alla prova scritta e, eventualmente, a quella orale. Dopo questa seconda doppia verifica, rimarranno 2.900 candidati: sono quelli che parteciperanno al corso di formazione/tirocinio. Appena il 5% (145) sarà ammesso al corso di formazione con precedenza per effetto di ricorsi pendenti. Per Anief, invece, saranno molti di più: sette anni fa, quando si svolse l’ultimo concorso per dirigenti scolastici, centinaia di candidati inizialmente esclusi dal Miur in modo illegittimo furono accettati con riserva, poi sciolta. Nel corso del tempo, anche il Consiglio di Stato gli ha dato ragione, confermando la bontà del ricorso, tanto è vero che alcuni sono diventati presidi.
A questo scopo, il giovane sindacato mette a disposizione il modello cartaceo di partecipazione al concorso DS riservato ai ricorrenti, proprio per consentire a precari e neo immessi in ruolo di partecipare nuovamente, oltre ad avviare la procedura di adesione allo specifico ricorso predisposto dallo stesso sindacato autonomo. Tutti gli iscritti Anief, inoltre, possono usufruire di tariffe agevolate per l'iscrizione ai corsi di preparazione al concorso DS organizzati dall'Ente Eurosofia.
Condivise le proteste della categoria più ignorata dell’istruzione pubblica italiana: un quarto dell’organico dimenticato dalla Legge di Stabilità 2018, in dirittura d’arrivo; 6mila assunzioni rispetto a 24mila posti; nessun “potenziamento” del personale con la Legge 107/15; niente accesso ai bonus merito ocardper la formazione. Inoltre, concorsi interni riservati e profili bloccati da dieci anni; tagli a supplenze e sedi dimensionate, assenti le figure A1 e C. Ancora bloccata l’indennità di vacanza contrattuale, trattenuta 2,5% TFR, ricostruzioni di carriera senza pieno riconoscimento pre-ruolo, temporizzazione, stipendio iniziale ai supplenti.
Il giovane sindacato invita il personale a partecipare ai seminari Aniefe a protestare per un giorno: in programma altri 15 incontri a dicembre per collaboratori scolastici, Ata, dopo migliaia di adesioni riscontrate nell’ultimo anno. I Dsgaincontrano il presidente nazionale Marcello Pacifico il 15 dicembre a Palermo, nella sede nazionale Anief. Il sindacato s’impegna a cambiare il prossimo CCNL dopo laclass actionin tribunale su immissioni in ruolo ecarddocenti. Candidaticome RSU.
Attraverso la preselezione verranno ammessi alla prova scritta non più di 8.700 candidati; successivamente, dopo il colloquio finale, al corso di formazione/tirocinio, dopo l’orale, saranno ammessi soltanto 2.900 candidati. Si sottolinea che “nel caso in cui le domande di partecipazione al concorso fossero inferiori a 8.700, non si effettuerebbe la prova preselettiva e, conseguentemente, i tempi di massima sopra previsti potrebbero essere anticipati di due-tre mesi”. Si tratta, tuttavia, di un’eventualità davvero remota. Nell’ottobre del 2011, in occasione dell’ultimo concorso a presidi, al Miur furono recapitate 42.158 domande: un numero che con ogni probabilità verrà superato. Sempre sette anni fa, tuttavia, solo 33.531 aspiranti presidi si presentarono alle prove preselettive, considerando anche che circa il 10% dei candidati (4.114) era risultato privo del titolo o del servizio richiesto dal bando. Grazie all’Anief, centinaia di quei candidati inizialmente esclusi, benché laureati e con i cinque anni di servizio minimo previsti ma non ancora in ruolo, vinsero il ricorso e parteciparono alle prove: alcuni di loro oggi sono presidi a tutti gli effetti.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Abbiamo ragione di ritenere che si tratta di estromissioni gratuite e illegittime; per questo motivo si farà di tutto per permettere ai precari e alle altre categorie escluse di partecipare al concorso per dirigenti scolastici, le cui domande di accesso si possono presentare fino al prossimo 29 dicembre. Dalla parte dell’Anief c’è la sentenza 5011/14, ancora una volta ottenuta dai legali del giovane sindacato, che ha respinto il contro ricorso dell’avvocatura di Stato in occasione dell’ultima battaglia legale sullo stesso genere di esclusioni.
Anief ricorda che i precari o gli assunti in ruolo senza avere ancora superato l’anno di prova possono presentare ricorso. A questo scopo, il giovane sindacato mette a disposizione il modello cartaceo di partecipazione al concorso DS riservato ai ricorrenti, proprio per consentire a precari e neo immessi in ruolo di partecipare nuovamente, oltre ad avviare la procedura di adesione allo specifico ricorso predisposto dallo stesso sindacato autonomo. Tutti gli iscritti Anief, inoltre, possono usufruire di tariffe agevolate per l'iscrizione ai corsi di preparazione al concorso DS organizzati dall'Ente Eurosofia.
Per chi la pensione già la riceve torna la rivalutazione, dopo anni di blocco e inflazione negativa: i pensionati potranno ottenere da gennaio 2018 un incremento dell’1,3% sull’importo attuale, ma analizziamo i dettagli.
Si avvisa l’utenza che lunedì 18 dicembre scadrà il termine per la presentazione delle dichiarazioni Imu e Tasi. Per chiarimenti, Cedan ricorda che, grazie alle sue attività, è a completa disposizione.
Viaggia alla media di oltre 3 mila sottoscrizioni al giorno l’iniziativa del medico Vittorio Lodolo D’Oria, tra i massimi esperti nazionali di "stress lavoro correlato" dei docenti, attraverso la quale si chiede di portare la retribuzione degli insegnanti al livello della media dei colleghi della UE; effettuare studi epidemiologici sulle cause di inidoneità all’insegnamento negli ultimi 10 anni, al fine di riconoscere ufficialmente le malattie professionali della categoria; stanziare fondi ad hoc per attuare la prevenzione delle malattie professionali ufficialmente riconosciute, il monitoraggio dello Stress Lavoro Correlato, nonché la formazione prevista, ma non ancora attuata; rettificare l’attuale regime previdenziale (Monti-Fornero) tenendo conto del DL 81/08 che considera variabili imprescindibili il prevalente genere femminile della categoria (83%), l’età anagrafica (invecchiamento), l’anzianità di servizio (usura psicofisica) e le malattie professionali. Si chiede di riconoscere infine quali attività usuranti tutte le categorie di docenti nei diversi livelli d’insegnamento.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Attraverso le risorse minimali stanziante nella Legge di Stabilità e il rinnovo del contratto al personale della scuola arriveranno appena 220 euro nette di arretrati per il biennio 2016/17 e aumenti di 40 euro mensili dal 2018. Sono cifre ridicole che si commentano da sole e che dei sindacati che tengono alla tutela dei diritti dei lavoratori non dovrebbero assolutamente accettare. Ma siccome sappiamo bene che non andrà così, noi abbiamo deciso di diffidare l’amministrazione e la Ragioneria dello Stato. Sulla richiesta di inglobare il lavoro che si svolge a scuola tra quelli usuranti, non ci stancheremo mai di ricordare che il lavoro che si svolge a scuola, anche del personale Ata, deve essere per forza di cose incluso. Non è possibile che lascino il lavoro a 66 anni e 7 mesi, dal 2019 probabilmente a 67 anni e in futuro quasi a 70. I dati internazionali ci dicono che già oggi sono la categoria più vecchia del mondo. Il gap potrà solo peggiorare. In Francia, ad esempio, oggi si lascia l’insegnamento a 60 anni: del resto la professione rientra già in quelle logoranti, come confermato dallo studio decennale ‘Getsemani Burnout e patologia psichiatrica negli insegnanti’, di cui lo stesso medico Lodolo D’Oria fu uno dei promotori.
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