Eurosofia, ente accreditato dal MIUR per l’erogazione della formazione del personale scolastico ai sensi della direttiva 170/2016, prosegue la sua azione informativa per contrastare i fenomeni di bullismo e cyberbullismo all’interno degli istituti scolastici.
L’“Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche GAP e Cyberbullismo”, realtà attiva sul territorio Nazionale rivolta alla sensibilizzazione, alla prevenzione e al trattamento dei nuovi ed emergenti fenomeni connessi all’uso di Internet, alle nuove tecnologiche, al gioco d’azzardo e al cyberbullismo, in collaborazione con la “Vivere Verde Onlus”, Cooperativa Sociale che gestisce servizi educativi e assistenziali rivolti a minori, organizza la “I Giornata Nazionale in materia di Dipendenze Tecnologiche e Cyberbullismo” che si svolgerà il 2 Dicembre 2017 ad Ancona, presso il Polo Didattico/Scientifico di Monte Dago, Aula Magna di Ateneo “Guido Bossi” dell’Università Politecnica delle Marche.
L’evento vedrà la partecipazione del prof. Giuseppe Carmelo LAVENIA (Presidente del “Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche GAP e Cyberbullismo), dott. Massimo Gualerzi, prof. Luigi CANCRINI, dott. Alberto PELLAI, prof. Emanuele FRONTONI.
Eurosofia contribuirà alla giornata con un workshop svolto da figure professionali altamente qualificate, specializzate nella gestione delle problematiche legate al uso lesivo dei social network e della rete.
La manifestazione è gratuita e ha lo scopo di formare i docenti riguardo il corretto utilizzo delle nuove tecnologie e dei possibili rischi connessi.
Testimonial d’eccezione dell’evento sarà l’attore e autore Paolo Ruffini che presenterà un monologo sul tema dell’odio in rete: “Odio Ergo Sum”.
Eurosofia vi aspetta ad Ancona il 2 dicembre 2017.
Per informazioni scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure contattare i numeri: 091.7098311/357.
È necessario confermare la propria partecipazione per prendere parte all’evento attraverso il modulo di iscrizione presente sul sito www.dipendenze.com
Sarà rilasciato da Eurosofia un attestato di partecipazione per il personale scolastico.
Il giovane sindacato si sofferma sul consenso unanime della decisione presa dal Presidente della Repubblica di cancellare l’interdizione dai pubblici uffici a Livio Bearzi, l’ex preside del Convitto dell’Aquila condannato dalla Cassazione anche a 4 anni di carcere, a seguito del terremoto del 2009 che fece crollare l’edificio pubblico da lui diretto provocando la morte di tre studenti. Proprio su questi temi, Udir ha realizzato uno studio sui 42.407 edifici scolastici censiti e sul loro obbligo delle dichiarazioni sulla classificazione del rischio sismico, che si aggiunge alla proposta di modifica sul Testo unico sulla sicurezza e le responsabilità dei presidi, presentata qualche settimana fa attraverso un’Audizione svolta a Montecitorio alla presenza delle commissioni riunite Cultura e Lavoro.
Marcello Pacifico (Udir): Quando il Capo dello Stato concede la grazia significa che l’imputato sta male o che la sua condanna è ingiusta. E Bearzi non ha problemi di salute. Ora, più che mai, è necessario cambiare il Testo unico sulla sicurezza: a questo scopo abbiamo predisposto, per le forze politiche, un emendamento alla Legge di Stabilità che esonera in modo automatico la responsabilità della dirigenza scolastica, ma anche dei lavoratori, docenti e Ata responsabili della sicurezza (gli Rls e Rsp d'istituto), a seguito della loro denuncia agli organi competenti sul rischio e sugli interventi necessari. Questi cittadini, dipendenti pubblici senza margini operativi né di spesa, non possono pagare in persona per l'inerzia dell'amministrazione proprietaria dell'immobile scolastico.
Di questi argomenti si parlerà nei prossimi seminari sulle Tre R della Dirigenza. Rischi, responsabilità, retribuzioni; tappe venture:Salerno, Potenza, Perugia e Pisa.
PA e SCUOLA – Legge di Stabilità, il bluff è servito: da gennaio agli statali 66 euro di aumento anziché gli 85 pattuiti: arretrati scandalosamente bassi, appena 14 euro mensili per 2016-2017 e quelli del 2015 scompaiono
L’atto di indirizzo del disegno di legge n. 2960, ora all’esame delle Commissioni del Senato, rivela le intenzioni del Governo: i 3,3 milioni di dipendenti pubblici possono dire addio alla somma di 85 euro, già di per sé largamente insufficiente, su cui s’era trovato l’accordo un anno fa a Palazzo Vidoni. Anief diffida le altre organizzazioni sindacali rappresentative a firmare un contratto che non dà seguito all’intesa del 30 novembre 2016. In arrivo aumenti mensili di 14 euro in media per gli arretrati 2016 e 2017, poi solo 66 euro dal 2018. Mentre dell’ultimo quadrimestre 2015, cui aveva fatto riferimento pure la Consulta, si sono perse le tracce.
Marcello Pacifico (Anief-Udir): A queste condizioni è meglio non sottoscrivere alcun contratto. Il solo adeguamento dell’indennità di vacanza contrattuale al 50 per cento del costo dell’inflazione registrata e programmata, da rivendicare in tribunale, porterebbe invece incrementi di 120 euro. Siamo giunti ad un paradosso: se non si firma il contratto al lavoratore spettano 80 euro e dal 2015, ma se si firma gliene toccano 31 e dal 2016. Ecco perché a questo stato delle cose è decisamente meglio non sottoscrivere alcun contratto.
Scarica il modello di diffida per ancorare almeno lo stipendio al 50% della spinta inflattiva, come previsto dall’articolo 36 della Costituzione per interrompere la prescrizione in attesa della sentenza della Consulta. Parallelamente, anche Udir ha predisposto, per i dirigenti scolastici, il ricorso per lo sblocco dell’indennità di vacanza contrattuale.
Arriva dalla Corte d'Appello di Milano una nuova soddisfacente vittoria Anief sul diritto al reinserimento in Graduatoria a Esaurimento dei docenti cancellati per mancato aggiornamento.
La Corte d'Appello di Milano dà ancora una volta ragione ai legali Anief Fabio Ganci, Walter Miceli, Francesca Lideo e Marco Fusari sul pieno diritto al reinserimento in Graduatoria a Esaurimento dei docenti cancellati per non aver prodotto domanda di aggiornamento/permanenza e riforma la sentenza di primo grado del Tribunale del Lavoro di Lecco che aveva dato ragione al Miur. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “La normativa è chiara nel tutelare il diritto dei docenti cancellati ad essere reinseriti nelle graduatorie ad esaurimento all'atto dell'aggiornamento successivo; la nostra vittoria in Corte d'Appello è la prova che il Miur ha da sempre violato quella norma ancora vigente a discapito dei lavoratori precari”.
Udir ha verificato che le tanto strombazzate risorse aggiuntive previste dalla Legge di Stabilità portano realmente ad un aumento intorno ai 400 euro netti mensili. Peccato che, a fronte di tale aumento della retribuzione fissa, sia anche prevista una forte diminuzione della retribuzione variabile ed accessoria. Ciò per effetto da una parte dei tagli del Fondo unico nazionale degli ultimi anni, dall’altra parte per l’aumento numerico di dirigenti scolastici in servizio che verranno assunti – con ogni probabilità dal 2019 – a seguito del prossimo concorso: dovendo dividere la stessa somma per più capi d’istituto, la “fetta” che spetterà ad ognuno è destinata infatti a rimpicciolirsi.
Conteggi alla mano, nel 2015, in base all’Atto di Indirizzo, i dirigenti di Università e Ricerca guadagnavano 96.216,56 euro l’anno, a fronte dei 57.893,28 euro dei Dirigenti Scolastici: la sperequazione è quindi pari a 38.323,28 euro annui, ovvero 2.947,94 al mese.
Marcello Pacifico (Udir): Per parlare di vera equiparazione agli altri dirigenti pubblici della medesima area servirebbero ben altri finanziamenti. Non ci sembra proprio il caso di fare salti di gioia. Inoltre, i soldi della Legge di Stabilità arriveranno a tappe, con intervalli di tempo molto lunghi: a partire dal 2018 per arrivare al 2021. In pratica, i Dirigenti Scolastici faranno due contratti in uno. La domanda che poniamo pubblicamente, anche agli altri sindacati, è: vale la pena giocarsi il contratto 2019/2022 per 160 euro al mese?
Per tutti questi motivi, Udir rilancia specifici ricorsi al Giudice del Lavoro: se ne parlerà anche nel prossimo convegno di Salerno del 10 novembre e in quelli che seguiranno in altre province.
Il TAR Lazio emana due sentenze di pieno accoglimento che confermano il diritto dei diplomati ISEF alla partecipazione al concorso a cattedra 2016. Miur condannato a 5mila Euro di spese di soccombenza.
Il TAR Lazio ha dato ragione all'Anief confermando la possibilità di partecipazione dei docenti in possesso di diploma ISEF alle procedure selettive del concorso 2016 per le relative classi di concorso di Scienze motorie e sportive negli istituti di istruzione secondaria di I e II grado. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Questa è un'ulteriore conferma della correttezza del nostro operato: il bando del concorso 2016 escludeva illegittimamente anche i docenti in possesso di diploma ISEF e il Tribunale Amministrativo non poteva che confermare le nostre tesi. Adesso la posizione di quanti hanno superato con successo le prove concorsuali sarà consolidata e il loro inserimento nelle Graduatorie di Merito sarà confermato in via definitiva”. Dopo le vittorie in tribunale ottenute per il concorso 2016, partono le preadesioni ai nuovi ricorsi per la partecipazione delle categorie escluse dalla “fase transitoria” prevista dal D. Lgs. n. 59/2017.
A pochi giorni da analoghe pronunce ottenute dall'Anief dalla Corte di Appello di Trento, arrivano dal Tribunale del Lavoro della PAT altre due sentenze favorevoli che, rilevando l'illegittimità della serie di contratti stipulati a termine con altrettanti docenti in servizio nella Provincia Autonoma, riconoscono agli stessi un risarcimento danni per un totale che supera i 7.500 Euro. Ancora possibile aderire agli specifici ricorsi studiati per la PAT e a quelli nazionali per il risarcimento del danno rivolti ai precari della scuola con più di 3 anni di servizio su posto vacante. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Abbiamo dimostrato ancora una volta che la violazione di norme imperative comunitarie deve essere sanzionata in tribunale: la reiterazione illegittima e indiscriminata di contratti a tempo determinato su posti vacanti andando ben oltre il limite dei 36 mesi di servizio non può essere tollerata e i tribunali, giustamente, ci stanno dando ragione condannando le amministrazioni”.
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