Pubblichiamo alcuni articoli sul Governo che assumerà 50mila docenti, ma altrettanti rimandati e 100mila oscurati e dichiarazioni ministro Poletti a proposito delle attività estive degli studenti.
Pubblichiamo alcuni articoli sul Governo che assumerà 50mila docenti, ma altrettanti rimandati e 100mila oscurati e dichiarazioni ministro Poletti a proposito delle attività estive degli studenti.
Il sindacato apre una consultazione online per nuove proposte. Scrivi entro il 31 marzo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Risolto il problema del precariato, rafforzata la governance collegiale della scuola e la RSU, ripristinato maestro sui moduli, lingua inglese e infanzia a 50 ore, aumento organici sostegno 30%, no a chiamata diretta, obbligo formativo a 18 anni, semi-esonero per staff DS, mantenimento Gae per supplenze 30.6 e inserimento di tutti gli abilitati, parità per precari e neo-assunti, mobilità con anno di prova, assunzioni anche per ATA, educatori e docenti di religione, opzione di scelta tra materie.
Oggi il titolare del Miur, rispondendo a un'interrogazione sulle iniziative per risolvere la questione del precariato nella scuola, ha detto che attualmente i posti che rispondono alla tipologia di lavoro prevista nella recente sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione europea sono solo 4.500 per gli Ata e 1.800 per i docenti.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): non si comprende come possano essere emessi dei numeri così lontani dalla realtà, perché sono ben 70mila i precari chiamati dalla seconda fascia delle graduatorie d'istituto su posti conferiti sino al 30 giugno, ma in realtà vacanti perché privi del collega titolare di cattedra. E saranno il doppio i numeri dei posti vacanti per il personale Ata l'anno prossimo, laddove è attiva una procedura d’infrazione della Commissione UE, che si è trasformata un anno fa in atto di messa in mora. Perché il Miur non ha mai svolto un serio censimento per scoprirlo? La battaglia per portare tutti in ruolo gli aventi diritto è solo all’inizio: in arrivo una miriade di ricorsi, emendamenti al ddl Buona Scuola, scioperi e proteste di piazza.
Aprea, Ghizzoni, Puglisi, Giannini, e un acuto osservatore
Il tema della “chiamata diretta” dei docenti e il tema delle prerogative del Collegio dei docenti. Vediamo come sono sviluppati nel d.d.l. recante “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione, e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti” – che a fine marzo sarà all’esame dalle competenti commissioni della Camera dei deputati – e come lo erano nel d.d.l. Aprea (che per alcuni aspetti ne è il progenitore).
La violazione della Direttiva Comunitaria 1999/70/CE è costata al MIUR la condanna al pagamento di oltre 350.000 Euro in favore di 18 docenti precari, tutti iscritti ANIEF, che si sono visti riconoscere non solo il danno da reiterato abuso del lavoro precario perpetrato nei loro confronti, ma anche il diritto a percepire la medesima progressione stipendiale rispetto ai docenti di ruolo. Il nostro sindacato trionfa in tribunale forte di quanto stabilito dalla Corte di Giustizia Europea lo scorso 26 novembre e vede con soddisfazione l'accoglimento delle proprie ragioni grazie alla perizia e alla competenza degli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Emilio Magro e Concetta Dinaro.
Coinvolti i 50mila che verranno assunti la prossima estate, altrettanti legati all’organico funzionale e i 100mila insegnanti che rientrano nella mobilità o che hanno perso la cattedra perché in sovrannumero. Nell’articolo 7 del testo di riforma, fresco di bollinatura della Ragioneria dello Stato ed in arrivo alla Camera, si stabilisce che saranno individuati dai dirigenti scolastici gli incaricati triennali della docenza per la copertura dei posti assegnati alla loro scuola. Si sposteranno, come “pedine” del Monopoli, in base a dove vi saranno più iscrizioni.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): è una scelta che spazza via le regole per fare spazio alla discrezionalità, prestando così il fianco ai ricorsi. Del resto, come potrebbe non finire nelle aule giudiziarie un modello organizzativo che non rispetta più i parametri base delle selezioni del pubblico impiego, ma che si lascia andare, su spinta del Governo e forse del Parlamento, verso le derive autoritarie della chiamata diretta?
Il titolare del dicastero del Lavoro dichiara: un mese di vacanza va bene, un mese e mezzo, ma non c'è un obbligo di farne tre. Magari uno potrebbe essere passato a fare formazione, una discussione che va affrontata.
Marcello Pacifico (Anief): il tema del potenziamento delle esperienze in azienda è sicuramente centrale, perché è anche attraverso una vera alternanza scuola-lavoro che si combatte la piaga di abbandoni scolastici e Neet: va però inquadrato all’interno di una riforma complessiva, nella quale si preveda che i giovani studenti non debbano più fare stage gratuiti all’interno delle aziende e si torni ad offrire loro un numero di ore settimanali adeguato. Basta con gli annunci. I punti da realizzare sono riportare il tempo scuola sui livelli precedenti alla riforma Tremonti-Gelmini del 2008, ripristinando il sesto dell’orario scolastico cancellato; oltre che attuare una riforma dei cicli, con l’avvio anticipato della primaria e l’innalzamento dell’obbligo formativo a 13 anni.
Lo studio è stato realizzata dall’Anief, dopo la pubblicazione delle cifre, troppo sottodimensionate per essere vere, contenute nella Relazione tecnica del disegno di legge approvato dal Governo e inviato in Parlamento: nel testo non c’è traccia di almeno il 60 per cento dei 100mila posti coperti quest’anno con contratti fino al termine delle attività didattiche, però in realtà a tutti gli effetti vacanti e quindi da assegnare per il ruolo. Come mancano i 30mila docenti di sostegno considerati ancora in deroga. Legato all’esito del ddl rimane il destino di altri 49mila docenti, sganciati dalle discipline, da stabilizzare e inglobare nell’organico funzionale.
A pagare il prezzo delle assunzioni risicate saranno decine di migliaia di abilitati in seconda fascia d’istituto, i 7mila docenti idonei dei concorsi, cui si aggiungono 7mila prof della scuola secondaria superiore e 37mila appartenenti alla scuola dell’infanzia e primaria, oltre che alcune migliaia di altri aspiranti docenti di religione, prof in servizio nelle scuole estere del MaE e alcune centinaia di educatori.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): troppi abilitati all’insegnamento dovranno ancora accomodarsi in sala d’attesa. Ma con la possibilità concreta, più che in passato, di ottenere giustizia dai tribunali, dove i giudici gli potranno dare la stabilizzazione oggi negata da Governo e legislatore.
L'ANIEF aveva annunciato una pioggia di pesanti condanne a carico del Ministero dell'Istruzione per illecita reiterazione di contratti a tempo determinato e per ingiustificata discriminazione nei confronti dei lavoratori precari della scuola e, come sempre, ha dimostrato di avere ragione. Il Tribunale di Torino, recependo la sentenza della Corte di Giustizia Europea dello scorso 26 novembre, condanna il MIUR al risarcimento del danno in favore di un nostro iscritto e a riconoscergli il diritto alla medesima progressione di carriera riconosciuta ai docenti di ruolo dando, in tal modo, pieno accoglimento alle richieste del nostro legale, avvocato Giovanni Rinaldi, che - con la perizia e la professionalità che da sempre lo contraddistingue - ha saputo dar nuovamente voce ai diritti dei lavoratori precari.
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