Le Graduatorie a Esaurimento aperte fino all’8 luglio solo per sciogliere delle riserve e per dei casi particolari. Mentre l’aggiornamento e la possibilità di sportarsi valida per tutti è slittata, attraverso il Milleproroghe dello scorso anno, addirittura al 2019. Eppure, mentre all’ultimo concorso a cattedra le commissioni facevano stragi di candidati, decretando nella maggior parte dei casi meno vincitori e idonei rispetto ai posti messi a bando, le GaE potevano rappresentare una buona opportunità per stabilizzare decine di migliaia di precari storici. E combattere la supplentite che invece imperversa più che mai. Come a Roma, a Torino e in Lombardia, dove è lungo l’elenco delle classi di concorso senza più candidati nelle GaE: matematica, lingue straniere e strumenti musicali alle medie, mentre alle superiori continuano ad andare a supplenza tantissime cattedre di discipline tecniche e di laboratorio.
Per ricorrere al TAR dela Lazio contro questa ennesima ingiustizia verso i precari – forti delle sentenze della Consulta, Tar e Consiglio di Stato - c’è tempo fino a sabato prossimo. È lungo l’elenco delle motivazioni: per il mancato aggiornamento della provincia e del punteggio del personale già inserito in III fascia, per il mancato accorpamento della IV fascia con la III, per il fallito inserimento in III fascia dei docenti abilitati con diploma magistrale anche linguistico e AFAM, ITP, educatori, estero, TFA e PAS, abilitati concorso, depennati da reinserire, in vista delle prossime 50mila immissioni in ruolo e delle supplenze annuali.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): il precariato e la supplentite hanno tratto giovamento da questo ulteriore blocco per così tante categorie di docenti abilitati. Quello che fa pensare è che al Miur conoscevano bene la situazione delle tante classi di concorso esaurite e dei molti posti vacanti che da anni vanno a supplenza anziché essere coperti con l’immissione in ruolo. Non è tollerabile continuare a dire che si vuole favorire la continuità didattica e poi cadere in questi errori grossolani. A questo punto, è bene che i precari danneggiati facciano valere i loro diritti, chiedendo subito di essere inseriti nelle GaE: noi, come sempre, li tuteleremo e saremo al loro fianco in questa ennesima battaglia legale e dei diritti dei lavoratori della scuola.
Il personale scolastico non può a esempio produrre domanda all'interno del comune di titolarità; a livello interprovinciale introdotti diversi vincoli, con la domanda che può essere accolta ma per finire poi di fatto lontano da dove è necessario assolvere alle motivazioni che sono alla base della domanda presentata. Il contratto sottoscritto il 21 giugno scorso è ancora al vaglio degli organi di controllo per la prevista certificazione di rito: sarebbe bene, quindi, che sulle assegnazioni provvisorie cadano gli attuali vincoli. In caso contrario, l’Anief annuncia sin d’ora che ha intenzione di tutelare tutto il personale della scuola che venisse danneggiato da tali illegittime preclusioni, lesive di oggettive esigenze personali o familiari.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): le assegnazioni provvisorie sono accordate eccezionalmente, sulla base di motivazioni comprovate, sempre per un anno: che senso ha ridurne la portata, introducendo spostamenti su Ambito territoriale o genericamente su provincia? In questo modo, molti dipendenti scolastici rischiano di vedersi concessa la loro domanda. Ma poi, di fatto, non possono usufruire degli effetti in pieno, perché non sono stati collocati nel Comune richiesto. Il senso dell’assegnazione provvisoria è venire incontro a necessità personali, spesso legate a motivi di salute propri, di parenti o affini. Laddove vi sono le possibilità, ovvero posti vacanti, allora è bene procedere all’assegnazione piena. Concederla a metà costituisce un no sense che rischia di avere anche degli strascichi in tribunale. Con riflessi negativi pure sul regolare avvio dell’anno scolastico, il quale potrebbe andare a produrre spostamenti d’ufficio a lezioni abbondantemente avviate.
Secondo la Fedeli quella dell’insegnante dovrebbe essere una delle professionalità maggiormente pagate di questo Paese perché hanno in mano il destino dello stesso. Per il sindacato, l’ammissione della titolare del Miur costituisce un’importante conferma politica che la battaglia contro l’esiguità degli stipendi dei dipendenti della scuola è sacrosanta. Ora, però, dalla politica delle parole si passi a quella dei fatti.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): è bene che si dia seguito al suo auspicio. L’occasione per farlo è prevedere il sostanzioso aumento già nei prossimi giorni, inserendolo nell’atto di indirizzo che si sta definendo proprio in questi giorni. Certamente, a queste cifre certo che potremo sottoscrivere il rinnovo del contratto. Se invece quella della Ministra vuole essere solo una dichiarazione d’intenti, magari finalizzata a raccogliere simpatie e consensi persi dal suo predecessore a Viale Trastevere, allora non ci siamo. Perché quasi il doppio dei nostri insegnanti guadagnano i colleghi tedeschi, che hanno pure la possibilità di andare in pensione senza particolari tagli all’assegno di quiescenza già dopo circa 25 anni di servizio. Mentre i nostri lasciano alle soglie dei 70 anni per prendere una pensione sempre più bassa. Se è vero che siamo in Europa, dobbiamo abbattere le discrasie.
Per questi motivi, Anief ha deciso di fare ricorso e ha messo a disposizione dei lavoratori i modelli di diffida per il recupero totale degli arretrati, attraverso lo sblocco dell’Indennità di vacanza contrattuale da assegnare per legge.
Il taglio delle ore di strumento (33 l’anno) è contenuto nella nota Miur n. 21315/2017, che risulta però in aperto contrasto con la normativa primaria (il DPR n. 89/2010), dove si parla chiaramente di 3 ore di strumento (due ore di primario e uno di secondario) per il biennio dei Licei Musicali. La discrasia riguarda pure la riforma Renzi-Giannini, nella quale si è indicato tra gli ‘obiettivi formativi individuati come prioritari’ proprio il ‘potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali’, oltre che la ‘promozione e diffusione della cultura umanistica, valorizzazione del patrimonio e della produzione culturali, musicali, teatrali, coreutici e cinematografici’ e il ‘potenziamento dei licei musicali, coreutici e artistici promuovendo progettualità e scambi con gli altri Paesi europei’. È un problema di soldi? Però al comma 26, sempre della L.107/15, è previsto che i ‘fondi per il funzionamento amministrativo e didattico delle istituzioni statali dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica” siano “incrementati di euro 7 milioni per ciascuno degli anni dal 2015 al 2022’. L’unica certezza è che si potenziano le scuole musicali pubbliche solo sulla carta.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): mettiamo a disposizione dei genitori degli alunni danneggiati da questa assurda decisione l'esperienza dei nostri legali. Negare agli alunni del biennio un'ora su due per lo studio del primo strumento nel Liceo Musicale - una formazione pratica fondamentale per gli studenti che studiano musica - rappresenta una decisione priva di senso: per questo motivo, il nostro sindacato vuole scendere in campo per ripristinare il rispetto della normativa e del diritto allo studio degli alunni che frequentano le nostre scuole superiori a indirizzo musicale. Per aderire al ricorso gratuito Anief, dedicato ad alunni e famiglie che vogliono opporsi a quest'ennesima illegittimità del Miur, basta scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro il 7 luglio.
Anief proroga i termini per l'adesione ai ricorsi contro il divieto di aggiornamento della I fascia per chi è inserito a pieno titolo o con riserva, il mancato inserimento in II fascia dei docenti abilitati ITP, AFAM, Educatori, Diplomati magistrale a indirizzo linguistico, Idonei ultimi concorsi, Abilitati all'estero in attesa del riconoscimento del titolo in Italia, contro l’esclusione dalla III fascia dei laureandi già iscritti alle sessioni di laurea. Le diffide per richiedere il corretto inserimento nella II Fascia delle Graduatorie d'Istituto per i docenti esclusi, potranno essere inviate entro il prossimo 8 luglio a integrazione della domanda già inviata per tempo.
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Sistema Operativo per la Formazione e le Iniziative di Aggiornamento dei docenti (http://sofia.istruzio
Dal 22 maggio 2017 la piattaforma S.O.F.I.A. è attiva e i docenti di ruolo oppure collocati fuori ruolo possono iscriversi direttamente ai corsi inseriti nel catalogo delle iniziative formative, compilare questionari di gradimento, scaricare gli attestati di frequenza ed eventualmente inserire a sistema contenuti didattici.
L’elenco dei percorsi di formazione svolti da ogni docente costituirà una vera e propria “storia formativa” e sarà la base per la realizzazione di un portfolio professionale, cui saranno aggiunti, in seguito, gli ulteriori aspetti dell’anagrafe della professionalità, del bilancio di competenze e degli ulteriori elementi di documentazione della propria attività didattica.
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