In questo modo le Gae non si esauriranno mai.
Roma, 17 feb. (askanews) - "L'amministrazione scolastica intende dare seguito a quanto previsto dal decreto Milleproroghe sul posticipo non solo della "finestra" di aggiornamento delle GaE, ma anche della prima fascia delle graduatorie d'Istituto. Mentre, l'aggiornamento della seconda e terza fascia di quest'ultime si effettuerà nella primavera 2017. Si conferma il disallineamento insensato che porterà paradossalmente parte dei precari ad avere un trattamento diversificato rispetto a quelli che hanno maggiore anzianità di servizio. Anief ricorrerà in tribunale". E' il commento del sindacato della scuola Anief, in una nota. Spiega Marcello Pacifico (Anief-Cisal): "è una decisione irragionevole, perché a seguito della mobilità straordinaria, oggi è tutto modificato rispetto alle scelte fatte dai precari nel 2014, sulla base degli organici preesistenti. Se un docente abilitato, magari da oltre 10 anni, si trova in una provincia dove oggi non c'è più posto, anzi sono anche in sovrannumero i colleghi di ruolo, è evidente che da quella sede il precario ha desiderio di andarsene. Non si può farlo stare lì ad attendere il nulla. Ora però questo suo diritto, perché va ribadito che l'aggiornamento naturale era previsto nel 2017, gli viene negato, sulla base di supposte ragioni di continuità didattica che non hanno alcun fondamento. Oltre al fatto che, in questo modo, le GaE non si esauriranno mai". "Sull'aggiornamento delle graduatorie dei docenti dei precari - prosegue - il Miur si sta "incartando" come non mai", "si produce, in tal modo, un disallineamento privo di senso, che porterà paradossalmente una parte dei precari ad avere un trattamento diversificato rispetto a quelli che hanno maggiore anzianità di servizio". Il giovane sindacato si dice sin d'ora pronto a ricorrere contro il mancato aggiornamento della terza fascia delle GaE e della prima fascia delle graduatorie d'istituto. Anief non è nuova a questo genere di battaglie legali: così come è riuscita a fare riaprire ai laureati la terza fascia delle graduatorie d'istituto, come previsto nel decreto legge Milleproroghe 2016, ritiene ora illegittimo il mancato aggiornamento della terza fascia delle GaE e della conseguente prima fascia delle graduatorie d'istituto. "Se un docente abilitato, magari da oltre 10 anni, si ritrova in una provincia dove oggi non c'è più posto, anzi sono anche in sovrannumero i colleghi di ruolo, è evidente che da quella sede il precario ha desiderio di andarsene. Non si può farlo stare lì ad attendere il nulla. Ci troviamo dinanzi a una lesione di un suo diritto, perché va ribadito che l'aggiornamento naturale era previsto nel 2017, sulla base di supposte ragioni di continuità didattica che, come abbiamo più volte dimostrato, non hanno alcun fondamento se legate al precariato. Si crea, in questo modo, una disparità di trattamento e un danno gratuito a chi chiede solo di spostarsi di provincia. Inoltre, in questo modo, è evidente che le GaE non si esauriranno mai", conclude il sindacalista autonomo.
A un anno dalla pubblicazione del bando, il quotidiano La Repubblica tira le prime tragiche somme: un posto su sei non sarà assegnato; uno su cinque tra i vincitori non avrà mai la cattedra, gli idonei esclusi. Secondo uno studio parallelo dell’Anief, che conferma la ricerca Tuttoscuola, avremo ancora supplentite assicurata per i prossimi sette anni: in Lombardia per matematica nella scuola media e nel Lazio per sostegno alle superiori. Ecco tutti i numeri del flop della selezione nazionale, destinati ancora a cambiare, perché ad aprile prenderanno il via le prove suppletive per migliaia di candidati inizialmente esclusi dal Miur.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): servono modifiche urgenti nella fase transitoria prevista dalla delega su formazione iniziale e reclutamento (Atto 377), all’esame del Parlamento. Oltre alla riapertura delle GaE per gli abilitati, il doppio canale per le assunzioni da graduatorie d’istituto laddove risultano esaurite le GaE, la validità di quelle di Merito non esaurite e l’inserimento degli idonei. Tutti i vincitori e idonei del concorso vanno immessi in ruolo. Se ciò non avverrà entro breve, Anief si rivolgerà ai giudici, rivendicando, nel contempo, la trasformazione di tutto l'organico di fatto in organico diritto e chiedendo finanziamenti adeguanti. Poiché, infatti, non possono di certo bastare i 400 milioni previsti dalla Legge di Stabilità: servirebbero solo a stabilizzare 13.300 precari, mentre i posti sono 100mila. Più 35mila Ata. Noi a questo gioco al ribasso non ci stiamo: per questo abbiamo proclamato lo sciopero della Scuola per il prossimo 17 marzo.
L’amministrazione scolastica intende dare seguito a quanto previsto dal decreto Milleproroghe sul posticipo non solo della “finestra” di aggiornamento delle GaE, ma anche della prima fascia delle graduatorie d’Istituto. Mentre, l’aggiornamento della seconda e terza fascia di quest’ultime si effettuerà nella primavera 2017. Si conferma il disallineamento insensato che porterà paradossalmente parte dei precari ad avere un trattamento diversificato rispetto a quelli che hanno maggiore anzianità di servizio. Anief ricorrerà in tribunale.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): è una decisione irragionevole, perché a seguito della mobilità straordinaria, oggi è tutto modificato rispetto alle scelte fatte dai precari nel 2014, sulla base degli organici preesistenti. Se un docente abilitato, magari da oltre 10 anni, si trova in una provincia dove oggi non c’è più posto, anzi sono anche in sovrannumero i colleghi di ruolo, è evidente che da quella sede il precario ha desiderio di andarsene. Non si può farlo stare lì ad attendere il nulla. Ora però questo suo diritto, perché va ribadito che l’aggiornamento naturale era previsto nel 2017, gli viene negato, sulla base di supposte ragioni di continuità didattica che non hanno alcun fondamento. Oltre al fatto che, in questo modo, le GaE non si esauriranno mai.
L’amministrazione scolastica condannata, con il massimo risarcimento consentito, anche recuperando gli scatti di anzianità, per non avere disapplicato la normativa che reitera i contratti a termine: sulla decisione hanno pesato le recenti sentenze della Corte di Cassazione (ex plurimis nn. 22556 e 22558), che hanno accertato il diritto dei precari a ricevere la stessa retribuzione del personale di ruolo e un risarcimento da due a dodici mensilità per l’abuso dei contratti a termine, dopo 36 mesi di servizio svolti su posti annuali. È la dimostrazione che la strada del ricorso in tribunale rimane al momento l’unica percorribile.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): sul tetto delle 12 mensilità per abuso dei contratti a termine siamo in attesa del parere della Corte di Giustizia Europea su ricorso sollevato dal tribunale di Trapani. Noi è dal 2008 che denunciamo la disparità di trattamento tra personale precario e di ruolo. Una condizione, tra l’altro, sempre perpetrata dal legislatore e dal sindacato rappresentativo. Ora, finalmente, il vento sta cambiando.
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