Anief non si smentisce neanche questa volta, ottenendo conferma delle tesi patrocinate in favore dei docenti di ruolo cui il MIUR ha imposto l'obbligo di pemanenza su posti di sostegno senza tenere conto del servizio già svolto sul medesimo posto durante il periodo di precariato. Presso il Tribunale del Lavoro di Forlì gli avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Ida Mendicino e Tiziana Sponga ottengono piena vittoria per una nostra iscritta imponendo, ancora una volta, al MIUR il rispetto di norme imperative dettate dalla comunità europea che vietano qualsiasi discriminazione tra servizio svolto a tempo determinato e quello a tempo indeterminato. Il nostro sindacato ottiene, così, un’ulteriore condanna dell'Amministrazione a concedere il trasferimento su posto comune garantendo il pieno rispetto del lungo periodo di precariato svolto alle dipendenze del MIUR.
Aveva ragione l'Anief a sostenere a spada tratta i diritti dei docenti che hanno conseguito l'abilitazione PAS o TFA con riserva in attesa della definizione nel merito del contenzioso instaurato per l'accesso al percorso abilitante: Il Tribunale del Lavoro di Massa ha dato pieno accoglimento alle richieste patrocinate con grande esperienza per il nostro sindacato dall'Avv. Simona Fabbrini a tutela di una docente di ruolo, abilitatasi accedendo “con riserva” al Percorso Abilitante Speciale, cui l'USR Toscana aveva voluto negare la possibilità di ottenere il passaggio di ruolo proprio a causa del mancato “scioglimento della riserva” sulla sua abilitazione PAS, in quanto ancora in attesa della discussione nel merito del ricorso pendente presso il competente Tribunale Amministrativo. Con un'Ordinanza esemplare ottenuta dal nostro legale, il MIUR ha ricevuto ordine di immediata elaborazione della domanda di mobilità della ricorrente constatando come “se si accedesse all’interpretazione adottata dal MIUR, i provvedimenti cautelari emessi dal CdS in favore della ricorrente non avrebbero alcuna efficacia”. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Le abiltiazioni PAS e TFA “con riserva” sono utili a tutti gli effetti, continueremo a tutelare in giudizio quanti dovessero subire discriminazioni o danni alla propria attività professionale a causa delle illegittimità poste in essere dal MIUR”.
Le procedure di immissioni in ruolo avverranno in modo tradizionale, da GaE o da concorso, ma la scelta finale non avverrà sulle classiche 100 province, bensì sui nuovi 200 ambiti territoriali introdotti attraverso i commi 73 e altri della Legge 107/2015.
Marcello Pacifico (presidente Anief): è evidente, anche se probabilmente ancora non chiaro a tutti, che con il passare del tempo la riforma su ambiti territoriali coinvolgerà sempre più insegnanti, con tutti i limiti e le criticità che comporta; ad iniziare dagli errori dell’algoritmo, che il Miur si ostina a tenere segreto, sino ai recenti casi di personalizzazione dei criteri di selezione da parte dei dirigenti scolastici. Dal 2017 tutti coloro che faranno domanda di trasferimento, volontaria o obbligatoria, rientreranno nella ‘mobilità territoriale e professionale del personale docente che opera tra gli ambiti territoriali’. In attesa di comprendere se i referendum richiesti per l’abolizione di alcune parti della Legge 107 possano andare a buon fine, non possiamo che rinnovare il monito ai dirigenti scolastici perchè evitino forme fantasiose di ricerca dei docenti. In caso contrario, laddove nella scelta non sia stata rispettata la legittimità costituzionale e quanto indicato nel Ptof approvato dal Collegio dei docenti, sarà il Tribunale a dirimere la questione.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.