L’Anief continua con successo la sua battaglia in favore dei docenti in possesso di diploma magistrale abilitante: gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Tiziana Sponga e Simona Rotundo ottengono presso il Tribunale del Lavoro di Pistoia ben quattro sentenze che riconoscono il diritto di altre 25 docenti all’immediato inserimento nelle Graduatorie a Esaurimento d’interesse. Dichiarata ancora una volta, e a chiare lettere, l’illegittimità dell’operato del MIUR che ha escluso e discriminato questa particolare categoria di insegnanti anche quando le Graduatorie erano aperte a tutte le altre categorie di abilitati.
I numeri si evincono dal Focus ministeriale pubblicato in questi giorni: in riferimento all’anno scolastico in corso, solo in Lombardia vi sono circa 2.400 studenti certificati in più; segue la Campania, anch’essa in salita, (nel 2014/15 ne aveva 22.893 sul totale di 933.149, uno su 40) presentando 25.022 alunni disabili; anche la Sicilia registra un incremento di iscritti (23.859) a fronte dei 21.809 dello scorso anno. Tali regioni, seguite dal Lazio, rappresentano quelle con il maggior numero di alunni bisognosi dell’insegnante che attua didattica speciale. La maggior parte degli studenti frequenta la primaria (79.777), seguita da medie (65.227), superiori (61.880) e materna (17.625). Tuttavia, anziché potenziare la didattica speciale, a Viale Trastevere si pensa di ridurre i docenti di sostegno, mantenendo quasi 30mila posti in deroga su cattedre vacanti e disponibili.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): “Quella che l’Anief qualche giorno fa aveva definito la “babele” sul sostegno diventa una condizione ancora più caotica e penalizzante per gli alunni disabili e le loro famiglie. Non continua, infatti, solo a mancare all’appello un docente specializzato su tre: ora abbiamo la certezza che per un nutrito numero di alunni con disabilità il sostegno non arriverà mai o, qualora presente, in orario ridotto rispetto a quanto previsto dalle relazioni mediche e dalle diagnosi funzionali. Sembra assurdo ma ancora oggi nel 2016, occorre ricorrere in tribunale per farsi riconoscere 18 o 21 ore, il massimo di quelle settimanali previste dalla legge, anche quando l’alunno è portatore di un handicap grave e il ricorso non dovrebbe esser necessario. Ribadiamo la gratuità dell’azione giudiziaria per i genitori o tutori che si rivolgeranno a noi, con lo scopo di vedere rispettato un loro diritto.
Per questi motivi, Anief ha riattivato l’iniziativa “Sostegno: non un’ora di meno!”, mettendo a disposizione delle famiglie un modello di lettera per richiedere sin dal primo settembre le ore di sostegno per l’intera durata dell’orario di servizio settimanale dell’insegnante specializzato: se non saranno erogate le ore di sostegno necessarie in questi primi giorni di scuola o in caso di inadempienze, le segnalazioni possono essere già raccolte dal sindacato inviando una email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Il Consiglio di Stato, in sede cautelare, chiede al MIUR chiarimenti sull'esclusione dei docenti laureati dalla possibilità di partecipare al concorso a cattedra 2016 per tutte le nuove classi di concorso per cui non sono stati mai attivati i Tirocini Formativi Attivi. “Stiamo parlando – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – di tutte quelle classi di concorso di nuova istituzione, prima fra tutte la A-23, Lingua italiana per discenti di lingua straniera, per cui mai nessun docente ha potuto conseguire specifica abilitazione, proprio perché istituite ex novo con il DPR n. 19/2016 emanato pochi mesi prima del concorso. Per questi docenti, in possesso di titoli di accesso utili all'insegnamento per queste classi di concorso di nuova istituzione, abbiamo chiesto che il Consiglio di Stato concedesse tutela cautelare e, se ci darà ragione, otterremo per centinaia di ricorrenti, per lo più docenti precari da molti anni, l'accesso al concorso 2016 anche tramite l'attivazione di prove suppletive. Adesso è il MIUR a doversi “giustificare” e a spiegare in tribunale come sia possibile escludere i laureati dalla partecipazione a un concorso per cui nessuno poteva possedere specifica abilitazione per classi di concorso istituite solo poco prima del bando”.
Presso gli Uffici Scolastici Regionali, stanno avendo seguito le ordinanze emesse dal TAR del Lazio che impongono all'amministrazione l'immediato inserimento ex novo di centinaia di docenti in possesso di abilitazione nelle GaE d'interesse. Il presidente del Tribunale amministrativo del Lazio ha infatti accolto “la domanda disponendo l’inserimento nella graduatoria di pertinenza a ogni effetto, compresa la eventuale stipula di contratto con riserva”. Quelli che non danno seguito alla pronuncia del giudice richiedono, invece, una notifica di ottemperanza. Ne consegue un’odissea per i precari ricorrenti, lavoro in più per i dipendenti degli Uffici Scolastici, caos nelle nomine; il tutto resta in attesa delle udienze di Camera di Consiglio che si svolgeranno a partire dal 6 ottobre fino al mese di dicembre.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): basta con lo sterile ostruzionismo. È giunto il momento di inserire nelle GaE tutti gli abilitati, in modo da prevederne la graduale immissione in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili. Al Miur sanno bene che almeno il 70 per cento delle supplenze annuali si realizza tramite graduatorie d’Istituto, visto che molte GaE sono sprovviste dei candidati. Non si comprende il motivo per cui si continuino a trattare questi insegnanti - diplomati magistrale, abilitati con Pas, Tfa, in Scienze della formazione primaria e all’estero e altri ancora - come se fossero ‘figli di un dio minore’. Il ricorso in tribunale non fa bene a nessuno, a iniziare dal Miur che, sempre più spesso, si ritrova pure condannato a risarcimenti consistenti.
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