Gli Uffici Scolastici Regionali stanno correndo ai ripari, riformulando nuovi elenchi, in base stavolta all’ordine alfabetico dei cognomi dei candidati, dopo aver utilizzato quello anagrafico. L’amministrazione pensa di cavarsela con dei semplici avvisi, con i quali comunica “che per mero errore tecnico la distribuzione dei candidati in ordine alfabetico tra le aule non è risultata sempre corretta. Pertanto si pubblicano nuovamente gli elenchi contenenti la suindicata distribuzione per le prove scritte” d’un lungo elenco di classi di concorso.
Marcello Pacifico (presidente Anief): andavano spostate anche le prove scritte con un nuovo calendario in Gazzetta Ufficiale. A questo punto dopo quelle Invalsi, non prima del 12 maggio. Perché migliaia di candidati al concorso hanno ricevuto un bel danno: si sono visti spostati le sedi d’esame, anche di 200 chilometri, e gli orari di svolgimento della prova, pure di 10 ore, rispetto alla prima comunicazione. Solo che nel frattempo avevano già chiesto permessi di lavoro, prenotato mezzi di trasporto e alberghi. Si dice loro che c’è stato un errore. Ma nel farlo se ne commette un altro: si disapplica il comma 1 dell’articolo 7 dei bandi, nella parte in cui obbligano a comunicare la corretta suddivisione dei partecipanti alle prove scritte da svolgere con non meno di quindici giorni di anticipo. E questo andava fatto, perché abbiamo assistito ad una ridefinizione ex novo delle prove. Parlare di mera rettifica, lasciando immutate le date, è un grave errore.
L’entità del Fondo unico nazionale per le retribuzioni di risultato e posizione è ampiamente insufficiente: se dalle nostre prime stime mancavano all’appello circa 60 milioni di euro, il disavanzo ha raggiunto quota 70 milioni. I 7mila dirigenti scolastici italiani se ne accorgeranno già l’anno prossimo, quando i loro stipendi saranno più bassi di quelli del 2011, poiché una parte delle risorse previste dalla Buona Scuola valgono solo per l’anno scolastico in corso. Il giovane sindacato ha realizzato una stima approssimativa, ma molto vicina alla realtà.
Marcello Pacifico (presidente Anief): i nostri capi d’Istituto perdono ora circa 8.750 euro e nel 2016/17 potranno contare solo sulla retribuzione di risultato. Come si possa spacciare tutto ciò per una vittoria sindacale rimane tutto da comprendere. La perdita di tanti soldi, attuata nei confronti di dirigenti pagati la metà di quelli in seno ai Ministeri e anche nel comparto privato, non può passare inosservata. Perché si ripercuote pure su pensione e buonuscita. Per questo motivo, Anief-Dirigenti chiederà al giudice di riportare la posizione variabile il più vicino possibile a quella di nove anni fa, con tanto di risarcimento per i danni.
In seguito alla pubblicazione da parte del Miur delle date del Concorso scuola 2016, si teme che le assunzioni degli insegnanti di primaria e infanzia possano slittare al 2017.
"Il concorso a cattedra sta subendo diversi colpi di scena prima ancora di iniziare - così il presidente ANIEF Marcello Pacifico in un'intervista a margine del convegno Confedir, svoltosi a Roma presso l'hotel Cicerone - inanzi tutto mancano i commissari. In nove regioni hanno riaperto i termini per ricercare commissari proprio perché la paga di questi ultimi è veramente ridicola, 1,37€ l'ora".
A margine del convegno Confedir svoltosi a Roma presso l’Hotel Cicerone, il presidente Anief Marcello Pacifico in un’intervista fa sapere che il sindacato della scuola contesta l’ordinanza ministeriale sulla mobilità 2016.
L’imbarazzante situazione, di cui il Miur ha tutta la responsabilità per l’eccessiva pre-selezione sui titoli d’accesso, si verificherà in Lombardia, Veneto, Piemonte, Liguria e Friuli Venezia Giulia. La rigidità del Miur nel preselezionare gli aspiranti insegnanti, contrasta pure con la decisione del Tar del Lazio di dire sì alla richiesta dei docenti di ruolo di partecipare alle prove in programma nelle prossime settimane. Inoltre, quegli oltre 500 posti di sostegno che di sicuro non andranno al ruolo, sono destinati ad essere coperti da docenti laureati. Gli stessi per i quali si attende la pronuncia del Consiglio di Stato, a proposito delle istanze di chi ancora oggi risulta, comunque, salvaguardato dalla legge che gli consente di insegnare.
Marcello Pacifico (presidente Anief): nelle more della definizione della sentenza di merito, anche per come si è comportata in passato la giustizia amministrativa, sarebbe opportuno estendere la partecipazione a tutti i candidati in possesso del titolo di studio d’accesso. Superando la dimenticanza del legislatore, che ha ignorato il principio di affidamento, di buon andamento, il rispetto del merito, la parità di accesso dei cittadini ai pubblici uffici, i principi di ragionevolezza e di equità. L’obiettivo rimane quello di ottenere dei provvedimenti d’urgenza favorevoli ai ricorrenti prima del 31 maggio. Lo stesso potrebbe accadere per le discipline, molte delle quali hanno fatto registrare domande appena superiori alle cattedre messe a bando.
Il D.P.R. n. 19/2016 istituisce nuove classi di concorso specifiche per i Licei Coreutici, ma pone parametri illegittimi riguardo ai titoli di accesso e/o agli insegnamenti attivati. Pronti i ricorsi al TAR del Lazio per contestare il mancato riconoscimento del Diploma di Accademia di Danza quale titolo di per sé abilitante per l’accesso alle nuove Classi di Concorso A-57 e A-58 e per contestare l’assurda previsione che la Classe di Concorso A-59 sia attivata solo per gli insegnamenti di laboratorio e non anche nelle materie performanti dei Licei Coreutici.
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