Oggi l’Istituto nazionale di statistica ha fatto sapere che “nella media del 2014 la retribuzione oraria è cresciuta dell'1,3% rispetto all'anno precedente” e che il contratto è scaduto a 37 categorie distinte cui si riconducono 7,1 milioni di dipendenti: per vederlo 'aggiornare' i tempi sono saliti a 37,3 mesi, ovvero oltre tre anni. Anche in questo caso docenti e Ata sono la pecora nera, perché attendono ormai il rinnovo da sei anni.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): si proceda subito allo sblocco dell’indennità di vacanza contrattuale per ancorare gli stipendi base della scuola all’inflazione degli ultimi sei anni. È un blocco irriguardoso, tra l’altro, anche rispetto alle indicazioni comunitarie. Inoltre, la categoria non può contare più su indennità di funzioni. Bisogna sottoscrivere un nuovo contratto, che tuteli gli interessi e la professione di un milione di dipendenti pagati oggi con uno stipendio ormai alle soglie del regime di povertà.