Se nell’a.s. 2010/11 la percentuale di alunni con DSA sul totale degli alunni si attestava ad appena lo 0,7%, a distanza di appena sei anni la percentuale è salita fino al 2,9%. Il disturbo mediamente più diffuso è la dislessia (42,5% delle certificazioni), anche se più disturbi possono coesistere in una stessa persona. Seguono le certificazioni per la disortografia (20,8%), quelle per la discalculia (19,3%) e quelle per la disgrafia (17,4%). Il Miur ha spiegato che la crescita delle certificazioni si deve soprattutto all’introduzione “della legge 170 del 2010, grazie alla quale la scuola ha assunto un ruolo di maggiore responsabilità nei confronti delle alunne e degli alunni con questi disturbi, con più formazione per il corpo docente e una sempre maggiore individuazione dei casi sospetti”. Solo che nella pratica la legge rimane disattesa. Perché non sempre i docenti del Consiglio di classe adottano adeguate misure dispensative e compensative previste dal Pdp. E lo stesso vale per la valutazione specifica.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Le denunce che raccoglie il nostro sindacato sono indirizzate verso una sostanziale superficialità da parte della scuola nei confronti degli alunni con questi disturbi di apprendimento. Le misure dispensative e compensative non sempre vengono messe a disposizione degli alunni Dsa: soprattutto laddove le famiglie non seguono le ‘pratiche’ amministrative, le scuole non riescono sempre a subentrare e ad assicurare la fornitura degli strumenti adeguati. Inoltre, anche le valutazioni, intermedie e finali, in sede di scrutinio, risultano spesso non adeguate alle circostanze. In questi casi, che non sono purtroppo residuali, si attua un vero e proprio disinteresse per le leggi che lo Stato italiano ha approvato negli ultimi anni e anche delle linee guida successive emesse dal Ministero dell’Istruzione. Infine, è indispensabile che vi sia una maggiore consapevolezza da parte del corpo insegnante verso le esigenze degli alunni Dsa: sarebbe bene, quindi, che i docenti ancora a digiuno di conoscenze e competenze in materia le facciano loro nell’ambito dell’aggiornamento professionale.
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