La disposizione di adeguare i compensi degli insegnanti rispetto alla media Ue, assieme a quella del potenziamento dell’organico delle scuole dell’infanzia, è stata approvata dalla Commissione Cultura del Senato all’interno delle modifiche che a Palazzo Madama si stanno apportando alla Legge di Bilancio, a seguito delle osservazioni poste da alcuni senatori.
Anief, che su questi argomenti ha presentato una serie di emendamenti allo stesso ddl 2960, assorbiti nel 54.021 e nel 54.024, plaude all’’iniziativa della VII Commissione: i senatori devono assolutamente trovare le risorse per assegnare, dopo quasi un decennio di blocco stipendiale, degli aumenti attraverso i quali coprire almeno l’inflazione che nell’ultimo periodo ha sovrastato le buste paga di tutti i pubblici dipendenti; un incremento equo corrisponde, infatti, a oltre 3mila euro complessivi di arretrati e 200 dal 1° gennaio 2018. Invece, ad oggi, tra arretrati e incrementi a regime, da prevedere solo dal 1° gennaio prossimo, le cifre stanziate per il rinnovo contrattuale sono davvero ridicole. Secondo gli ultimi dati Ocse a confronto, l’Italia è l’Unico Paese dell’area che nel periodo 2005-2014 ha fatto perdere ai suoi docenti il 7%.
Proprio oggi Vittorio Lodolo D’Oria, medico esperto di "stress lavoro correlato", scrive: quella dei docenti è la categoria più numerosa della PA ma anche la più femminilizzata (83%), la peggio retribuita della UE, la più vituperata, la più anziana e la meno tutelata dal punto di vista della salute professionale”. E “nessuna attenzione” viene riservata “da istituzioni e maestranze a un fenomeno sociale di tale portata”.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Non si può pensare di raggiungere la media degli stipendi assegnati nell’Unione Europea con quelle residue previste dalle passate e della prossima Legge di Bilancio. Ecco perché Anief continua ad invitare il personale della scuola a inviare la diffida per sbloccare l’indicizzazione dell’indennità di vacanza contrattuale e ancorarla al 50% dell’inflazione programmata. Ogni lavoratore si gioca 135 euro in più dal nuovo anno e 2.817 euro di arretrati. Inoltre, sempre i nostri governanti devono assolutamente inglobare il lavoro che si svolge a scuola, anche del personale Ata, tra quelli usuranti. Non è possibile che lascino il lavoro a 66 anni e 7 mesi, in futuro a 70. Già oggi sono la categoria più vecchia del mondo. Con l’esasperazione dei parametri di accesso alla pensione il gap potrà solo peggiorare.