Anche il Tribunale Amministrativo dà ragione all'Anief sulla tutela dei diritti degli alunni disabili e impone al Miur la corretta attribuzione delle ore di sostegno negate a un alunno con handicap grave.
L'iniziativa Anief 'Sostegno, non un'ora di meno!' prosegue con esiti sempre favorevoli in tribunale a dimostrazione che le tesi patrocinate dal nostro sindacato, confermate anche recentemente dal Consiglio di Stato, sono solide e che il MIUR non ha alcuna discrezionalità decisionale sul numero di ore da assegnare all'alunno disabile.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): come abbiamo sempre sostenuto, il diritto allo studio, all’integrazione e all’educazione è un diritto soggettivo inviolabile, non suscettibile di discrezionalità o affievolimento da parte dell'Amministrazione perché è strumento necessario per la realizzazione del diritto all’educazione ed allo sviluppo della personalità dell'alunno sancito da principi di rango costituzionale e dalla normativa anche sovranazionale. Siamo orgogliosi dell'impegno e dei successi che stiamo ottenendo a tutela degli alunni più deboli.
ROMA, 3 MAG - "Quanto stabilito dal Consiglio di Stato non fa che confermare la tesi da noi sempre condotta: la negazione del corretto monte ore di sostegno previsto nel Programma educativo individualizzato da parte dell' Amministrazione scolastica non è altro che una violazione del diritto del minore allo studio, alla sua integrazione e alla sua crescita umana, peraltro costituzionalmente garantita". Così Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, commenta la sentenza in cui si afferma che "le Istituzioni scolastiche e il Ministero dell'economia e delle finanze non possono impedire, per esigenze di contenimento della spesa pubblica, l'effettiva fruizione delle ore di sostegno e di tutte le altre misure di assistenza previste dalla legge per i medesimi alunni disabili". "I tanti successi ottenuti dall'Anief con l'iniziativa 'Sostegno, non un'ora di meno!' avevano già creato dei precedenti di rilievo: ora - aggiunge Pacifico - è giunto un parere autorevole, che dà ulteriore sostanza alle nostre posizioni in difesa degli alunni più deboli e bisognosi di tutela". (ANSA).
Nell’individuare i principi e i procedimenti in base ai quali i diritti degli studenti con limiti di apprendimento devono essere concretamente attuati, il Consiglio di Stato ha stabilito che 'le Istituzioni scolastiche ed il Ministero dell'economia e delle finanze non possono impedire - per esigenze di contenimento della spesa pubblica - l'effettiva fruizione delle ore di sostegno e di tutte le altre misure di assistenza previste dalla legge per i medesimi alunni disabili'. Lo prevede la sentenza pilota n. 2023, i cui contenuti sono stati resi pubblici oggi, a seguito di una ricostruzione complessiva, da parte dei giudici, della normativa sulla tutela degli alunni disabili nel mondo della scuola.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): questa sentenza pilota ci conforta. Perché conferma gli ultimi risultati ottenuti dall’iniziativa Anief 'Sostegno, non un'ora di meno!', che da anni portiamo avanti gratuitamente e senza oneri per le famiglie degli alunni in difficoltà. La condanna del Miur per responsabilità aggravata è un provvedimento che rivela come l'azione legale da noi promossa stia ottenendo i risultati attesi. Pertanto, Anief continuerà a impugnare anche i decreti dei futuri Gruppi di lavoro territoriali, già ribattezzati GIT, in tutti quei casi in cui non saranno adeguati alle nuove certificazioni. Così come impugnerà quelle decisioni prese dalle rinnovate équipe psicopedagogiche, qualora non dovessero riconoscere le situazioni di grave disabilità e la conseguente necessità di assegnare il docente di sostegno così come prevedevano le vecchie regole.
L'Anief ricorda che in caso di inadempienze sul sostegno, le segnalazioni (da parte delle famiglie, dei docenti, dei dirigenti scolastici e del personale tutto) vanno inviate al sindacato scrivendo una e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
L’Anticipo pensionistico volontario entrerà in vigore solo alla fine del mese, ma riscuoterà un numero ridottissimo di adesioni. Non poteva andare diversamente, visto che comporta la restituzione anche di 500 euro al mese per vent’anni della somma anticipata: riguarda i lavoratori che hanno maturato 20 anni di contributi minimi per lasciare con 3 anni e 7 mesi di anticipo, grazie a un prestito da stipulare con l’Inps. L’Ape Social, molto più conveniente, riservata a una stretta cerchia di categorie, potrebbe partire da venerdì. Dopo la firma del decreto attuativo del premier, il provvedimento è stato preso in esame dal Consiglio di Stato ed è in via di registrazione alla Corte dei Conti. Poi, arriverà la pubblicazione in G.U. Da definire sarebbero anche gli ultimi dettagli per la convenzione con banche e assicurazioni. Ma anche l’anticipo sociale è a rischio flop: sarebbero appena 4mila i docenti e Ata che aderiranno, a fronte di 37.500 potenziali interessati.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): i beneficiari potrebbero non avere avuto informazioni adeguate. In ogni caso, non è ammissibile che l’Ape Social riguardi solo i maestri della scuola dell’Infanzia, perché è la professione dell’insegnante, a tutti i livelli, a essere sottoposta a un elevato rischio burnout. È bene che i lavoratori si sappiano districare in questo ginepraio di leggi e novità sui requisiti e sulle prospettive pensionistiche: per questo motivo abbiamo predisposto un servizio di consulenza ad hoc.
Anief ha siglato una convenzione con il Centro servizi Cedan, società autorizzata a erogare, per mezzo della confederazione Cisal, servizi di Caf e patronato. Altri servizi sono rappresentati dalla compilazione ed elaborazione del modello 730, Isee e ogni pratica di natura fiscale: domande di pensioni, disoccupazione e assistenza previdenziale. È possibile inoltre presentare la prossima dichiarazione dei redditi e usufruire di tutti i servizi fiscali. Per trovare la sede più vicina a teclicca qui. Per Info: Cedan, Via Rosario Salvo, 96, Palermo; Tel. 091 424272, mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Anief riapre il contenzioso: se, infatti, la normativa previgente alla firma dell’ultimo CCNL 2001 prevedeva il pieno riconoscimento del servizio di ruolo prestato in diversa qualifica professionale, nel ricercare l’allineamento con la figura dei direttori amministrativi dei Conservatori è stata peggiorata la progressione di carriera degli ex responsabili amministrativi transitati nel 2000 nei nuovi ruoli.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): non appena il nostro sindacato sarà rappresentativo nel 2018 chiederemo il ripristino delle norme previgenti ai contratti firmati negli ultimi quindici anni. Inoltre, investiremo ancora una volta la Cassazione, ma questa volta per la violazione del D. lgs. 297/94, forti del disconoscimento recente dello stesso meccanismo della temporizzazione per il personale docente da parte delle SS. UU.
Quest’anno alle superiori si moltiplicheranno le cattedre 'esterne', con lo stesso insegnante impegnato su più istituti scolastici: il docente trasferito su cattedra costituita tra scuole diverse avrà la titolarità nella sede principale, come risulterà nell’organico della scuola, e dovrà completare l’orario d'insegnamento nella seconda delle due scuole e anche nella terza eventuale. Rimane, pertanto, fondamentale farsi valere tutti i servizi svolti e titoli acquisiti, per non rischiare di perdere posto e finire sugli ambiti territoriali.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): consigliamo ai docenti di ricorrere contro l’eventuale mancata corretta valutazione delle esperienze di lavoro e di professione svolte. Dal servizio pre-ruolo, che continua a essere considerato 'di serie B', a quello prestato nella paritaria, o ancora per la mancata assegnazione del punteggio derivante dai titoli abilitanti riconosciuti dalle università (SSIS, TFA, Sostegno e per il servizio militare svolto non in costanza di nomina). Lo stesso vale qualora si voglia negare di poter rientrare nell'organico stabile dello stesso istituto in barba al principio di continuità didattica e del diritto del docente a partecipare alle operazioni di mobilità su tutti i posti disponibili nell'organico dell'autonomia: la possibilità di essere trasferiti da titolarità su Ambito a titolarità su scuola attraverso l'indicazione di 5 istituti nelle procedure di mobilità 2017 non può escludere la sede di attuale incarico triennale del docente.
Per questo motivo Anief ha deciso di ricorrere contro la decisione del Miur di impedire il trasferimento nella propria scuola a tutti coloro che stanno prestando servizio triennale in quell'istituto. Il giovane sindacato, inoltre, si oppone contro le illegittimità delle procedure di trasferimento e di individuazione dei soprannumerari. E sulla mobilità ha già attivato una serie di ricorsi contro la violazione dei diritti dei lavoratori della scuola, confermate con l’intesa sul CCNI sulla mobilità 2017/18: per informazioni e adesioni cliccare qui.
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