I legali del giovane sindacato saranno chiamati a discutere, presso il Parlamento Europeo, sull’inosservata attuazione della Direttiva 1999/70/CE, nonostante l’approvazione della Legge 107/2015 e le recenti sentenze della Corte di Cassazione e della Corte Costituzionale, pur dopo aver ottenuto la sentenza Mascolo nel 2014. Il tutto, mentre i Tribunali del Lavoro continuano a comminare cospicui risarcimenti a causa dell’accertata disparità di trattamento tra personale precario e personale a tempo indeterminato, a iniziare dal sostegno. Anche la nuova ipotesi di CCNI sulla mobilità persevera nella mancata valutazione del servizio svolto da precario ai fini del raggiungimento del quinquennio di permanenza su posti di sostegno e per le graduatorie interne d'istituto, per le quali permane la valutazione parziale del servizio pre-ruolo.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): viene da chiedersi come fa il nostro Governo a pensare di cavarsela con un piano maggiorato di assunzioni, lasciando però precari 100mila docenti l’anno, pur avendo la possibilità di assumerli. Qualche spiraglio di luce si è visto con le modifiche proposte al Governo, da parte delle commissioni parlamentari, sulla fase transitoria che porterà al nuovo reclutamento. Ma non basta, perché servono procedure più dirette alla stabilizzazione. Non è sufficiente, nemmeno, risarcire con solo un anno di stipendio mancato un docente precario a cui lo Stato continua a negare l’assunzione a titolo definitivo. Allo stesso modo, occorre modificare, visto che si fa ancora in tempo, il contratto sulla mobilità nella parte che nega di considerare utile il servizio di sostegno svolto prima di firmare il contratto a tempo indeterminato: come si fa a dire che la valenza di quel servizio è minore di quella di un collega che ha svolto il medesimo compito? A questi e altri interrogativi il nostro Governo continua a non rispondere, voltandosi dall’altra parte.