Arriva in Gazzetta ufficiale il DPCM del 13 ottobre scorso per autorizzare “ad avviare, per gli anni scolastici 2023/2024, 2024/2025 e 2025/2026, le procedure per la copertura di complessivi 979 posti di dirigente scolastico. (23A06375): il testo ufficiale, nel quale si riporta che il Ministero dell'Istruzione e del Merito è autorizzato a bandire le procedure selettive per quasi mille posti da dirigente, arriva dopo gli emendamenti Anief e Udir che hanno permesso una seconda procedura riservata rispetto a quella ordinaria, oltre che avere reintegrato i dirigenti scolastici licenziati assunti con riserva che avevano superato anno di prova.
Il MIM ha annunciato per il 23 novembre la pubblicazione del calendario delle prove scritte del concorso per l’insegnamento dell’educazione motoria alla scuola primaria.
La formazione del personale docente è necessaria per garantire la qualità dell’insegnamento: privare i supplenti della Carta del docente finalizzata all’aggiornamento professionale significa mettere in pericolo tale presupposto. A ribadirlo è la sezione Lavoro del Tribunale di Trapani che si è così espressa nell’accordare il bonus annuale da 500 euro ad una supplente che tra il 2018 e il 2021 ha insegnato nella scuola pubblica senza vedersi assegnare la quota complessiva di 1.500 euro: ci ha pensato, però, il giudice delle aule di giustizia di Trapani, che sollecitato dai legali Anief ha accolto il ricorso ricordando che “il Consiglio di Stato - prescindendo dalla questione della riconducibilità della Carta del docente alle “condizioni di impiego” di cui alla clausola 4 dell’Accordo quadro allegato alla direttiva n. 1999/70/CE – con sentenza n. 1842/2022 che ha mutato il suo precedente orientamento, ha affermato che, al fine di scongiurare un possibile contrasto con le disposizioni costituzionali degli artt. 3, 35 e 97 della Costituzione, sia sotto il profilo della discriminazione a danno dei docenti non di ruolo sia per la lesione del principio di buon andamento della P.A., è necessario interpretare la normativa sopra riportata nel senso che tutto il personale docente (e non solo quello di ruolo) debba poter conseguire un livello adeguato di aggiornamento professionale e di formazione, onde garantire la qualità dell’insegnamento complessivo fornito agli studenti (cfr. Cons. Stato n. 1842/2022)”.
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