Marcello Pacifico, presidente nazionale di Anief, in un’intervista a Orizzonte Scuola, lancia l’allarme: "Ad aprile erano previste 24mila assunzioni e ci sembravano poche. Ora si dice che in futuro saranno assunti 24mila precari solo laddove le graduatorie siano esaurite e laddove i posti siano liberi. Praticamente si pensa di utilizzare un doppio canale per assumere altri precari”
All’interno del disegno di legge collegato alla finanziaria, da approvare in primavera, sul sistema di formazione iniziale, non ci saranno più percorsi universitari “ad ostacoli”, anticipa il ministro Fioramonti durante l’audizione a Palazzo Madama, anzi saranno aperti anche ai docenti delle paritarie. Rimane, invece, il disco rosso per la validità del servizio nella nuova procedura concorsuale riservata
Marcello Pacifico (Anief): “Bisogna cambiare il Decreto legge. Lo chiederanno il 12 novembre in migliaia durante lo sciopero. Il sistema nazionale di istruzione è da vent'anni integrato tra il servizio erogato da 8 mila scuole pubbliche e 14 mila scuole private nonché dai corsi regionali oggi equiparati a quelli professionali. Assurdo pensare di reclutare alcuni e lasciare a casa gli altri quando entrano ed escono come supplenti dalle nostre aule. Perché poi questi insegnanti dovrebbero poter accedere agli ordinari corsi abilitanti e non dovrebbero mettersi in gioco per vincere la nuova procedura concorsuale riservata per inserirsi nelle graduatorie utili per il ruolo? Si prevede una nuova ondata di ricorsi”.
“È sempre più evidente che l'assegnazione degli stipendi esigui, in perenne perdita del potere d'acquisto, alla lunga ha una sua influenza negativa sulla qualità dell'insegnamento". A dirlo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. "Adesso - spiega - che dagli studi ufficiali risulta palese non solo il ritardo rispetto all'inflazione, ma anche il gap di trattamento economico rispetto ad altre professioni e pure sulla carriera, con i docenti dei Paesi dell'Est trattati meglio, è diventato ancora più urgente destinare a chi insegna un finanziamento pubblico straordinario da parte del Governo"
"Cerco insegnante di elettrotecnica per cattedra al 31 maggio al nautico di Camogli. Sono il Dirigente Scolastico della scuola. Eventuali interessati mi contattino rapidamente; se conoscete persone interessabili, coinvolgetele. Grazie". L'appello lanciato sul suo profilo fb da Paolo Fasce preside dell'istituto nautico della cittadina ligure mostra quanto sia grande la necessità di docenti in Italia: i dirigenti scolastici sono arrivati a fare appelli anche via social.
Possono continuare a insegnare per quest'anno ma rimane il problema del loro reclutamento. Anief continua a non capire perché si firmano accordi che non risolvono il problema. Pacifico: bisogna estendere il riservato bis alla primaria e infanzia senza limiti di idonei e confermare nei ruoli chi ha superato l'anno di prova. Basta convocarci e ascoltarci.
Il nostro sindacato ha da tempo espresso quale sarebbe la linea da intraprendere: utilizzare la possibilità dell’imminente discussione in Parlamento del decreto legge salva scuola, finalizzato alla sua conversione, per indire un concorso straordinario bis ai docenti con diploma magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/02 per l’assunzione nella scuola primaria e dell'infanzia inserendo tutti gli idonei in graduatoria, come era stato previsto a luglio. E aprendo la selezione, naturalmente, anche a chi è in possesso del titolo Laurea in Scienze della formazione primaria. Anief, che continua ad essere illegittimamente esclusa dagli incontri con il Miur - sebbene tuteli da sola oltre la metà dei maestri interessati, sia rappresentativa da ormai oltre un anno e mezzo e ciò è stato anche ratificato dall’Aran - reputa del tutto insoddisfacente questo accordo. Per il suo presidente nazionale Marcello Pacifico, “la verità è che invece di prevedere una modalità per permettere ai maestri con diploma magistrale di essere confermati nelle scuole dove operano e, nel contempo, stabilizzati in modo graduale, si fa passare per grandioso lo stesso risultato, una premessa ad un provvedimento legislativo, che con il precedente Esecutivo si era ottenuto – con apposito comma inserito nella Legge 96/2918 - senza manfrine ed inutili accordi, come quello sancito oggi al ministero dell’Istruzione e spacciato come un risultato importante, ma per vie dirette di tipo puramente governativo”.
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