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Stanno uscendo fuori i tanti limiti dei concorsi ordinari e riservati che il Miur sta goffamente organizzando per cercare di combattere il precariato scolastico: è notizia di oggi che il concorso straordinario secondaria di primo e secondo grado, il cui decreto dovrebbe essere all’attenzione del Consiglio dei Ministri la prossima settimana, prevede che l’abilitazione all’insegnamento per la classe di concorso considerata o la specializzazione su sostegno sarà conferita solo ai docenti che risulteranno “vincitori”, cioè coloro che rientreranno nel numero dei posti messi a bando, che dovrebbero essere circa 25.000. Considerando che la soglia di idoneità è stata ridotta a 6/10, si prevede un alto numero di precari reputati efficaci per l’insegnamento nella scuola media e superiore che rimarranno esclusi da tutto.
“Quella che sembrava un’apparente magnanimità – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – con il Miur che riduce la soglia di idoneità, alla resa dei conti va considerata una beffa. Perché tanti docenti precari verranno valutati positivamente, gli si dirà che hanno i crismi per insegnare, che sono più che sufficienti, per poi rifilargli la solita doccia fredda: per voi non c’è posto, riprovate e sarete più fortunati. Solo che è un copione già visto troppe volte. E noi, come i supplenti storici diretti interessati, siamo stufi di assistere ad artifizi concorsuali che servono a calmare la piazza, senza però risolvere il problema. Stando così le cose, chi si lamenta dei troppi ricorsi dei docenti danneggiati farebbe bene a tacere”.
Anief ha da sempre denunciato l'assoluta inadeguatezza delle norme italiane contro l'abuso dei contatti a termine. Ora l'Europa, su denuncia del giovane sindacato, bacchetta l'Italia e ricorda che la Direttiva 1999/70/CE deve essere applicata a tutti i comparti, anche a quello della scuola pubblica. Marcello Pacifico (Anief): “Lo Stato italiano deve immediatamente provvedere con specifica normativa alla stabilizzazione di tutti i precari con più di 36 mesi di servizio”.
È un aumento incontrollabile quello che riguarda gli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento certificati: è di pochi giorni fa la comunicazione del Miur sui dati ufficiali del 2017/2018, in base ai quali risulta che gli alunni con Dsa frequentanti le scuole italiane sono stati 276.109, pari al 3,2% del totale. Nella scuola primaria la percentuale si è attestata intorno al 2%, alle medie si sale al 5,6% e nella secondaria di II grado al 4,7%. I numeri, quindi, ci dicono che le diagnosi non sono allineate con le indicazioni nazionali, in base alle quali la dislessia andrebbe verificata al termine dalla seconda primaria e la discalculia alla fine della terza. Nell’anno in corso, l’andamento è stato lo stesso: solo in Emilia Romagna si contano 29.812 casi, pari al 4,8% degli alunni: soltanto a Modena si sono contati 6.736 casi su 105.334 allievi, pari al 6,4%. Le stime per il futuro sono superiori al 10% di casi certificati di Dsa.
Marcello Pacifico (Anief): All’incremento dei numeri non corrisponde sempre un adeguamento della preparazione da parte delle scuole. Il Miur deve fornire maggiori opportunità di aggiornamento professionale. A questo proposito, l’Ente formativo Eurosofia trasmette nuovi approcci metodologici in più aree tematiche, attraverso corsi di aggiornamento professionale studiati per questo genere di necessità e di aggiornamento.
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A seguito dell’incontro con i sindacati, il Miur ha confermato l’intenzione di lasciare fuori dal reclutamento un alto numero di candidati risultati idonei allo svolgimento della funzione di preside, in attesa di un possibile intervento legislativo: il giovane sindacato, che ha vinto molte battaglie giudiziarie sul concorso docenti relative proprio all’esclusione dei candidati che hanno superato le prove concorsuali, ha deciso di offrire la sua tutela legale per garantire i diritti di chi ha dimostrato di poter fare il Capo d’Istituto superando un test preselettivo, un esame scritto e il colloquio finale. Entro i primi giorni di agosto sono previste le assegnazioni regionali e le individuazioni delle sedi, per le quali i sindacati vorrebbero contrattare i criteri. E mentre rispunta il “fantasma” della chiamata diretta, si prevedono violazioni di legge anche sul rispetto delle precedenze per chi si avvale dei benefici della Legge 104/92.
Marcello Pacifico (Anief): In attesa di capire per bene le intenzioni del Miur, al momento la certezza è che tutti i docenti risultati idonei vanno assolutamente inseriti nella graduatoria di merito. È un loro diritto, hanno dimostrato anche loro di potere assolvere al compito di dirigere un istituto scolastico. Siamo pronti a dare battaglia per fare rispettare questo principio, ancora di più perché la scuola ha bisogno di loro considerando che i posti presto vacanti saranno superiori ai 3.420 che hanno superato il concorso pubblico. A breve, forniremo istruzioni su come far ricorrere i 520 candidati presidi risultati idonei e clamorosamente esclusi dalle graduatorie che portano alla stabilizzazione su posti che in brevissimo tempo risulteranno vacanti e senza più aspiranti per andare a coprirli.
Ieri ha avuto luogo l’incontro tra Miur e sindacati: a proposito del concorso DS, è emerso che probabilmente le tempistiche potrebbero subire degli slittamenti. Saranno autorizzate 2mila assunzioni, scopri dove. Udir pronto a ricorrere per sostenere i vincitori che non verranno assunti
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