Stanno uscendo fuori i tanti limiti dei concorsi ordinari e riservati che il Miur sta goffamente organizzando per cercare di combattere il precariato scolastico: è notizia di oggi che il concorso straordinario secondaria di primo e secondo grado, il cui decreto dovrebbe essere all’attenzione del Consiglio dei Ministri la prossima settimana, prevede che l’abilitazione all’insegnamento per la classe di concorso considerata o la specializzazione su sostegno sarà conferita solo ai docenti che risulteranno “vincitori”, cioè coloro che rientreranno nel numero dei posti messi a bando, che dovrebbero essere circa 25.000. Considerando che la soglia di idoneità è stata ridotta a 6/10, si prevede un alto numero di precari reputati efficaci per l’insegnamento nella scuola media e superiore che rimarranno esclusi da tutto.
“Quella che sembrava un’apparente magnanimità – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – con il Miur che riduce la soglia di idoneità, alla resa dei conti va considerata una beffa. Perché tanti docenti precari verranno valutati positivamente, gli si dirà che hanno i crismi per insegnare, che sono più che sufficienti, per poi rifilargli la solita doccia fredda: per voi non c’è posto, riprovate e sarete più fortunati. Solo che è un copione già visto troppe volte. E noi, come i supplenti storici diretti interessati, siamo stufi di assistere ad artifizi concorsuali che servono a calmare la piazza, senza però risolvere il problema. Stando così le cose, chi si lamenta dei troppi ricorsi dei docenti danneggiati farebbe bene a tacere”.
I concorsi per entrare in ruolo come insegnante si rivelano sempre più pieni di insidie e regolamenti cervellotici. L’ultimo caso emerso è quella della selezione riservata ai docenti con almeno tre anni di servizio negli ultimi otto svolti nella scuola secondaria di primo e secondo grado.
EPPURE LA SELEZIONE È A MONTE
Solo i docenti che si collocheranno “utilmente in graduatoria acquisiranno l’abilitazione per la relativa classe di concorso”, scrive stamane Orizzonte Scuola. Si prevede quindi che diverse migliaia di precari parteciperanno all’ennesimo concorso inutile, per ritrovarsi esattamente come e dove stavano. Questo si verificherà sebbene si tratti di concorsi riservati, il cui accesso è già di per sé selettivo: serviranno, infatti, per parteciparvi “tre anni di servizio negli ultimi otto (dal 2011/12 al 2018/19) nella scuola statale, di cui uno per la classe di concorso richiesta”. I docenti dovranno sostenere una prova scritta computer based, selettiva, e una prova orale non selettiva che servirà a migliorare la posizione in graduatoria. La prova scritta si considererà superata con 6/10. Si abbassa quindi la soglia di solito utilizzata per i concorsi, che è stata di 7/10.
IL PARERE DEL PRESIDENTE ANIEF
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “a dire come stanno le cose sono i fatti. Non è l’Anief. Ci accingiamo a vivere una fine estate all’insegna della convocazione di quasi 200 mila supplenti annuali. La politica dei concorsi non ha pagato: sono ancora da smaltire le graduatorie di quelli banditi negli ultimi anni, con regioni, come la Campania e la Sicilia, dove serviranno diversi decenni per vederle esaurite. Eppure i posti ci sono: solo che sono mascherati in organico di fatto, non si riaprono le GaE, non si ricorre al doppio canale di reclutamento e non si attinge dagli idonei delle varie selezioni già fatte. Il percorso da attuare è questo: altri sono solo palliativi che allargano a dismisura il problema. Compresa - conclude Pacifico – la beffa del numero chiuso di vincitori del concorso riservato della secondaria”.
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