Per il secondo anno consecutivo, il Governo va incontro ai docenti con diploma magistrale abilitante conseguito fino al 2002: nel pacchetto “Misure di straordinaria necessità ed urgenza nei settori dell’istruzione, università e ricerca” che il Consiglio dei Ministri esaminerà entro fine luglio, c’è anche un dispositivo con cui si conferma il provvidenziale provvedimento dell’anno scolastico che si sta concludendo. Per Anief è una disposizione necessaria, che abbiamo chiesto in tempi non sospetti; il minimo che l’Esecutivo possa fare per rendere giustizia a tanti maestri messi ai margini da decisioni a dir poco discutibili. È chiaro che non basta, se non a tamponare la situazione per l’immediato. Quello che serve per risolvere una volta per tutte la questione è riaprire le GaE ed in subordine utilizzare la seconda fascia d’istituto laddove sono esaurite tutte le altre graduatorie, oltre che stabilizzare tutti gli idonei dei vari concorsi svolti, anche in altre regioni rispetto a quella dove si è svolta la procedura. Senza il ripristino di un reale doppio canale di reclutamento, qualsiasi tentativo di copertura delle tante cattedre vacanti e di cancellazione del precariato è destinato a soccombere.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “va bene il paracadute per la riconferma dei posti anche per l’anno prossimo per i tanti diplomati magistrale ancora precari, tuttavia senza l’approvazione di un decreto urgente, che liberi i docenti precari abilitati dalla gabbia in cui sono stati collocati dall’amministrazione dopo il 2012, con il ripristino di un vero doppio canale di reclutamento, aperto anche a tutti i supplenti con titolo che hanno svolto almeno 36 mesi di servizio, si fa solo il male della scuola. Chi la governa non si rende conto che con questo andare ci si allontana da quanto sostiene l’Unione Europea, e che il cammino del reclutamento fatto di concorsi, una volta ordinari, una volta riservati, sta solo producendo liste di attesa infinite. Mentre i posti vacanti si moltiplicano”.