Affidati a professionisti specializzati nella preparazione ai concorsi del comparto scuola. Scegli il corso in modalità e-learning con webinar in diretta o gli incontri in presenza o entrambe le tipologie. Il primo webinar sarà trasmesso il 23 novembre e le lezioni saranno registrate ed immediatamente disponibili in piattaforma. Consulta il nostro sito e scegli la tipologia di corso che vuoi seguire. Iscriviti subito al seguente link: https://www.eurosofia.it/mod/page/view.php?id=8885
Se preferisci i corsi in presenza, Eurosofia ha già calendarizzato gli incontri a Bari, Benevento, Busto Arsizio (Va), Mantova, Milano, Novara, Palermo, Torino, Vercelli e Verona e a breve saranno programmati in molte altre province. Consulta i calendari al seguente link: https://www.eurosofia.it/mod/page/view.php?id=8885
Per il giovane sindacato ne servirebbero altri 80 mila: la metà per il tempo pieno e gli altri per ritornare alla riforma ante Gelmini su insegnamento per moduli, con il docente specialista in lingua inglese, a cui aggiungere i maestri specializzati in educazione motoria. Non serve annunciare bei disegni di legge sui social se poi ci si infrange contro i paletti della legge di stabilità. Si creano aspettative inutili per famiglie, docenti e Ata, salvo poi scontrarsi con delusioni più cocenti. Basterebbe approvare gli emendamenti suggeriti da Anief e correlati dalle dovute copertura finanziarie, peraltro, in alcuni casi riprese proprio dalle proposte di legge già presentate. Mille posti in più per il tempo pieno sono pioggia nel deserto.
Ora, con l’aumento proposto nella manovra dal primo partito di Governo, non basterebbero 20 anni per allargare il tempo pieno in tutti gli istituti primari d’Italia. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): dopo tanti annunci sul tempo pieno al Sud, rispetto ai 40 mila posti da attivare, pensarne soltanto, forse, mille significa non risolvere il problema degli organici, né dei gap dei numeri che penalizzano il Meridione su livelli di apprendimento, tasso di disoccupazione e abbandono scolastico, che in certe zone raggiunge quasi il 50%, vero preludio al triste e inarrestabile fenomeno dei Neet.
Ieri il presidente nazionale Anief prof Marcello Pacifico è intervenuto nel corso della trasmissione radiofonica Rai e ha risposto alle domande inerenti agli aumenti minimi accordati ai docenti e alla questione delle pensioni, riportando anche gli emendamenti che il giovane sindacato ha chiesto di presentare.
Ascolta l’intervista al presidente nazionale Anief prof Marcello Pacifico dal minuto 06.30 a 07.50
EUROSOFIA ti aiuta a superare l’impasse offrendoti l’opportunità di averli entrambi. Corsi Eurosofia con strumentazione Apple a prezzi imbattibili: scopri la straordinaria promozione “For school” ideata da Eurosofia in collaborazione di Informatica commerciale. Un’opportunità irripetibile, riservata esclusivamente ai primi 100 iscritti. Scegli il top della Formazione insieme all’eccellenza della tecnologia. Vai al seguente link: https://www.eurosofia.it/mod/page/view.php?id=9040
Organici, reggenze, dimensionamento, concorsi riservati e ordinari, mobilità, formazione e bornout, sicurezza, valutazione, retribuzione e Fun, Ria e perequazione esterna: sono questi i temi affrontati dal giovane sindacato che ha messo la dirigenza della scuola, con la proposta di diversi emendamenti che ha chiesto di presentare all’Atto della Camera 1334 in discussione in questo momento presso la V Commissione Bilancio, al centro del dibattito parlamentare sulla nuova Legge di stabilità 2019 e che ora vuole mettere all'attenzione dei soggetti convocati al tavolo negoziale, dopo l'incontro della Confedir con il ministro Bongiorno in cui si è confrontato sull’aspetto della contrattazione nella pubblica amministrazione, nell’ottica di un incremento costante.
“Fa piacere venire a conoscenza dal Ministro dell’Istruzione che nei prossimi tre anni il Miur è intenzionato a specializzare sul sostegno 40 mila insegnanti abilitati, considerando che i posti vacanti sono ancora di più e destinati a crescere ulteriormente: tuttavia, ricordiamo al titolare dell’Istruzione italiana che ancora oggi ci sono 30 mila docenti abilitati e specializzati che non riescono ad essere assunti dallo Stato perché esclusi dall’ostinazione dell’amministrazione a non riaprire le GaE”: è il commento di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, all’intenzione espressa pubblicamente dal Ministero dell’Istruzione di specializzare un elevato numero di docenti insegnanti. Per l’immediato sarebbe molto più utile dare seguito all’emendamento ispirato da Anief all’articolo 28 della Legge di Stabilità, in base al quale si ritiene necessario eliminare qualsiasi limite all’organico dei docenti di sostegno, adeguandone la consistenza, senza alcuna deroga, al rapporto uno a due per tutte le situazioni certificate di grave disabilità con i posti vacanti spostati, dopo due anni, in organico di diritto.
Il bando trentino, discostandosi significativamente dalle norme adottate a livello nazionale, esclude in modo illegittimo dall’ammissione al concorso i docenti di ruolo e coloro che hanno due anni di servizio e non tre, come richiesto nella PAT. Anief, inoltre, intende impugnare l’esclusione dei diplomati ISEF nonché quella dei laureati non abilitati e degli ITP con tre anni di servizio, da stabilizzare come previsto dalla normativa comunitaria. Previsto anche un ricorso per chi ha prestato servizio in tutto o in parte prima degli ultimi otto anni e per la valutazione, ai fini dell’accesso, dei servizi prestati negli aa.ss. 2017/18 e 2018/19.
Anief invita tutte le categorie escluse a inviare entro il 17 dicembre lo specifico modello di domanda cartaceo per Trento. Adesioni ai ricorsi aperte sul portale Anief fino alla stessa data.
La domanda è stata posta da Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, conversando in diretta radiofonica con Radio Cusano. “La scorsa settimana, quando siamo stati convocati dal Ministro della PA Giulia Bongiorno, abbiamo spiegato che è corretto andare ad aiutare chi cerca un lavoro, ma è altrettanto giusto, visto che la Costituzione italiana è fondata proprio sul collegamento della cittadinanza al mondo del lavoro, andare a valorizzare chi il lavoro ce l’ha ed offre un servizio ai cittadini”. Il sindacalista ha ricordato che “se l’inflazione è salita di 12-14 punti negli ultimi dieci anni gli stipendi”, anche se incrementati ora dell’1,9%, “rimangono di fatto sempre fermi”. Per questi motivi, il sindacato ha chiesto di introdurre per i dipendenti pubblici il salario minimo di cittadinanza allineato all’inflazione, proponendo degli emendamenti agli articoli 21 e 34 della Legge di Bilancio che in queste ore risultano all’esame delle commissioni di competenza della Camera, per poi approdare in Aula a fine novembre.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.