Il Miur giorno 20 Aprile 2018 ha convocato i sindacati per un incontro al fine di concordare i criteri relativi alla mobilità professionale per l’estero.
Sindacati e amministrazione hanno raggiunto un accordo, dopo che il Miur si è consultato anche con il Maeci, tramite il quale sono stati definiti i requisiti culturali e professionali necessari per poter la mobilità professionale verso l’estero.
Quanto stabilito sarà ufficializzato attraverso un apposito decreto ministeriale.
Scegli una nuova avventura professionale e richiedi il trasferimento in una delle numerose scuole italiane all’estero.
Requisiti culturali:
Requisiti professionali (per tutto il personale:)
Emanato il decreto, ai sensi del D.lgs. n. 64/17 , il Miur procederà alla selezione e relativa graduazione del personale per aree linguistiche.
Eurosofia ha strutturato un corso specifico dal titolo:
“Interculturalità a scuola e competenze trasversali: nuovi orizzonti di apprendimento”
Il TAR Lazio, con la sentenza n. 5357/2018, segna la disfatta del Ministero dell'Istruzione nella vicenda dell'esclusione dei docenti in possesso di diploma ITP dal concorso 2016. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): l'accesso al concorso 2016 e alla II fascia delle GI sono un atto dovuto nei confronti di quanti da anni lavorano nella scuola pubblica come precari e non hanno mai avuto neanche la possibilità di abilitarsi attraverso procedure ordinarie.
È una nuova soddisfazione quella che arriva dal TAR Lazio e una nuova conferma di un successo tutto targato Anief che vede l’emanazione da parte del TAR del Lazio di una nuova sentenza di pieno accoglimento che conferma il diritto alla partecipazione alle prove concorsuali 2016 per Insegnanti Tecnico Pratici dei docenti in possesso dello specifico diploma che dà accesso alle classi di concorso ITP. Gli Avvocati Alberto Agusto e Corrado Resta ottengono ancora una volta ragione sul Miur in tribunale con la condanna dell'amministrazione resistente al pagamento di 1.500 Euro di spese di soccombenza. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “La partecipazione al concorso 2016, così come l'inserimento nella II fascia delle Graduatorie d'Istituto sono un atto dovuto nei confronti di tanti docenti che da anni lavorano nella scuola pubblica come precari e non hanno mai avuto neanche la possibilità di abilitarsi attraverso procedure ordinarie. Come sindacato non potevamo non intervenire per sanare ancora una volta le illegittimità poste in essere dal Ministero dell'Istruzione nei confronti di migliaia di lavoratori che avevano tutto il diritto di accedere alle procedure utili per ottenere l'immissione in ruolo”.
Ad essere esclusi, dopo la mancata sottoscrizione del contratto siglato lo scorso 20 aprile, saranno lo Snals e la Gilda. E sono più che fondate le ragioni della loro impugnazione contro l’art. 22 del CCNL 2016-2018: a dargli ragione è anche la sentenza n. 231/2013 della Consulta, la quale, seppur intervenuta nel settore privato, ha ribadito come violerebbe il principio di uguaglianza, nonché di libertà sindacali, una norma come quella contrattuale che impedisce la partecipazione alla contrattazione, ancorché integrativa o d’istituto, ovvero aziendale, ai rappresentanti sindacali di associazioni rappresentative ma che non hanno voluto firmare il contratto ritenuto ingiusto o illegittimo.
Marcello Pacifico (presidente Anief): Aspettiamo di conoscere l’esito di questa vicenda e ci costituiremo in giudizio non appena ci certificheranno la rappresentatività raggiunta alle ultime elezioni Rsu, svolte lo scorso mese di aprile, perché non è possibile considerare i rappresentanti dei lavoratori sulla base del consenso adottato o meno su un contratto, per la cui stesura potrebbero pure avere un ruolo fondamentale ed ora però vengono lasciati a casa. Quei sindacati hanno pieno diritto a partecipare alla contrattazione integrativa: certe modalità quasi ‘punitive’ non hanno più motivo di esistere.
Il Tribunale del Lavoro di Verona emana tre sentenze di accoglimento e riconosce il diritto di altri tre precari agli scatti di anzianità per i diversi anni di insegnamento svolti con contratti a tempo determinato. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Basta discriminazione nei confronti dei precari.
Proseguono le vittorie Anief presso i Tribunali del Lavoro con le condanne a carico del Ministero dell'Istruzione a causa della persistente disparità di trattamento posta in essere a discapito degli insegnanti precari cui non viene riconosciuto il diritto a percepire le somme riconosciute in ragione dell’anzianità di servizio, durante i tanti anni di lavoro svolto con contratti a termine. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Maria Maniscalco travolgono il Miur presso il Tribunale del Lavoro di Verona e ottengono nuovamente giustizia in favore dei lavoratori a termine. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “La nostra lotta al fianco dei lavoratori precari che rivendicano il principio di non discriminazione, previsto dalla normativa europea, continuerà in tutte le sedi opportune. Con la nostra raggiunta rappresentatività porteremo la voce dei precari direttamente al tavolo delle trattative e ribadiremo l'obbligo che ci viene dall'Europa di riconoscere loro pari diritti e pari dignità”. L'Anief ricorda che è sempre possibile ricorrere per vedersi riconosciuti i propri diritti e per ottenere uno stipendio commisurato agli anni di servizio effettivamente svolti, anche se con contratti a tempo determinato.
Eurosofia, ente accreditato dal MIUR per l’erogazione della formazione del personale scolastico ai sensi della direttiva 170/2016, in collaborazione con l’Associazione nazionale Dipendenze tecnologiche, Gap e Cyberbullismo “Di-te”, organizzano, a Palermo, un corso di formazione intensivo di 3 giorni rivolto ai docenti, psicologi e pedagogisti. Il corso si svolgerà a Palermo, presso la sede Pegaso, Palazzo Mazzarino di Via Maqueda 383.
Prosegue la sua azione informativa e formativa per contrastare la dipendenza tecnologica ed i fenomeni di bullismo e cyberbullismo.
L’“Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche GAP e Cyberbullismo”, è una realtà attiva sul territorio Nazionale rivolta alla sensibilizzazione, alla prevenzione e al trattamento dei nuovi ed emergenti fenomeni connessi all’uso di Internet, alle nuove tecnologiche, al gioco d’azzardo e al cyberbullismo.
Eurosofia propone 3 giornate di workshop svolto da figure professionali altamente qualificate, specializzate nella gestione delle problematiche legate all'uso lesivo dei social network e della rete.
I prestigiosi docenti del corso sono il Dott. Giuseppe Lavenia ed il Dott. Stefano Galeazzi
Il corso costituisce un’importante occasione di confronto e di scambio per chi ha scelto di formarsi su questo argomento sul quale si sta ponendo particolare attenzione, dopo spiacevoli episodi di cronaca che si sono susseguiti negli ultimi anni; sarà possibile acquisire conosce specifiche e nuove abilità funzionali.
Ci saranno tre giornate con professionisti di altissimo livello per affrontare i diversi aspetti e le implicazioni psicologiche e sociali legate all’utilizzo dei nuovi strumenti di comunicazione.
Durante gli incontri saranno affrontati gli aspetti che riguardano queste nuove addiction che si insinuano lentamente sotto forma di abitudini reiterate, fino a diventare una compulsione nevrotica che innesca inesorabilmente delle patologie e provoca un forte senso di alienazione.
Un docente che crea un rapporto di fiducia con i suoi allievi è in grado di intercettare e prevenire tali fenomeni, coinvolgendo nei casi in cui fosse necessario anche le famiglie o l’ausilio di figure specializzate. Spesso intervenire tempestivamente può davvero fare la differenza e può salvare un alunno da traumi che possono lasciare il segno o in casi estremi anche dal suicidio.
L’utilizzo scriteriato e non mediato degli strumenti tecnologici provoca dipendenze e forme di alienazione molto pericolose.
La Rete sembra aver avviato una sorta di "democratizzazione" sia del crimine sia delle motivazioni per cui viene commesso. E, spesso, come nel caso di situazioni gravi in cui sono coinvolti minori, essa da una parte favorisce, dall’altra nasconde, annullando la percezione della realtà nella creazione di un mondo virtuale dove tutto è possibile, fino alla dipendenza, fino alla tragedia.
È necessaria un’educazione emotiva ed una fruizione moderata affinché non subentrino forme di addiction.
Tra gli argomenti in programma sarà affrontato con particolare attenzione il bullismo giovanile.
Un fenomeno dilagante, trasversale, che si verifica in ogni parte del mondo e senza distinzioni di ceto sociale. La scuola non deve occuparsi soltanto dell’istruzione ma anche della tutela psicologica e morale dei giovani. Intervenire tempestivamente, con l’ausilio di figure professionali esperte, può risolvere i conflitti ed il disagio in modo indelebile, senza troppe implicazioni psicologiche ed emotive.
Il corso è a numero chiuso: vi consigliamo quindi d’iscrivervi prima possibile per non perdere questa grande opportunità culturale e dare un valore aggiunto alla vostra professionalità.
Secondo quanto emerge dalla pubblicazione del Miur sui “Principali dati relativi agli alunni con disabilità per l’a.s.2016/2017”, sono 254.366 le alunne e gli alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane di ogni ordine e grado, il 2,9% del totale della popolazione studentesca. Rispetto alla precedente rilevazione, effettuata nell’anno scolastico 2014/5015, le studentesse e gli studenti con disabilità risultano in aumento (+8,3%).
Il Focus del Miur ha confermato che la scuola primaria registra la presenza più elevata di alunne e alunni con disabilità, 90.845, nella scuola secondaria di I grado vi è invece la più alta incidenza di disabili sul totale della sua popolazione studentesca, pari al 4%.
Il 93% delle alunne e degli alunni con disabilità frequenta le scuole statali che hanno una media di presenze, rispetto al totale della propria popolazione studentesca del 3,1% contro l’1,6% delle non statali.
Nel 96,1% dei casi la disabilità è di tipo psicofisico. A partire dall’anno scolastico 2009/2010 si è registrato un miglioramento del rapporto numerico tra alunne/alunni disabili e posti di sostegno, passando da 2,09 alunni a 1,80 nell’anno scolastico 2016/2017 ma non è ancora un numero adeguato all’esigenze degli istituti scolastici.
Per acquisire competenze e abilità specifiche per gestire le esigenze degli alunni speciali, scriviti ai corsi di aggiornamento professionale inerenti all’inclusione alla disabilità.
I corsi sono stati progettati per soddisfare le esigenze formative previste dai 9 ambiti individuati per la formazione obbligatoria dei docenti dal Piano Nazionale di formazione triennale 2016/2019
Potrai acquisire nuove competenze e abilità, approcci metodologici e strategie comunicative per agevolare l’inclusione di tuoi i tuoi allievi.
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Le vicende di questi giorni ripropongono l’annosa questione del rischio di caduta dall’alto per la mancata messa in sicurezza delle strutture scolastiche italiane, nonché la valutazione sulla vulnerabilità sismica degli stessi edifici, la metà dei quali costruiti prima degli anni Settanta, al fine di ottenere la relativa classificazione. Su questo versante l’Udir nel corso dell’anno ha messo in campo dei seminari su tutto il territorio nazionale, rivolti ai Dirigenti Scolastici ed agli addetti del settore aventi come oggetto le “R” della responsabilità, tra cui quella attinente proprio alla sicurezza: nel corso degli incontri è stato ampiamente sviscerato il problema della sicurezza a scuola in merito all’impiantistica antincendio e alla messa in sicurezza delle strutture contro il rischio sismico. Tutte norme che, però, continuano sistematicamente a non essere adottate. E non certo per colpa dei dirigenti scolastici, cui fanno capo le responsabilità avendo però le mani legate e nessun margine di iniziativa se non di sollecitare interventi. L’Udir in tempi non sospetti aveva presentato, in formale audizione alla Camera dei Deputati, un titolo aggiuntivo al decreto legislativo 81/08, per individuare le responsabilità, le competenze e le modalità d’attuazione dei controlli e verifiche del patrimonio dell’edilizia scolastica italiana.
Per approfondire anche questi temi, Udir nel prossimo week end ha organizzato a Palermo una due giorni di confronti: un convegno nazionale, che si terrà il 19 maggio presso l'Hotel San Paolo, e un evento, il 20 maggio, sulla crescente violenza e sul bullismo nelle scuola, in programma nello stesso luogo. La partecipazione e il soggiorno sono gratuiti: inoltre, per i dirigenti scolastici è previsto un rimborso delle spese di viaggio.
Marcello Pacifico (presidente Udir): La figura istituzionale del dirigente scolastico in merito agli impianti ed alle strutture non ha alcun potere decisionale, né tantomeno di spesa, su immobili che hanno la loro titolarità nei Comuni e Provincie o Provincie Metropolitane: sono questi enti locali, infatti, ad essere tenuti per obblighi normativi alla manutenzione straordinaria ed ordinaria degli edifici scolastici. Oggi l’Udir torna a chiedere con forza che questo nuovo governo, con le costituenti prossime commissioni parlamentari Lavoro e Cultura, possa riprendere quanto già da noi proposto al fine di creare una commissione tecnica permanente di monitoraggio con il compito di cambiare la norma, riequilibrando l’asset normativo attuale, purtroppo del tutto carente per le istituzioni scolastiche, le quali rappresentano delle atipicità e peculiarità che non possono essere equiparate a qualunque altra azienda del nostro territorio. Serve una governance vera, in grado di fornire i giusti input propulsivi, affinché possa partorire nell’immediatezza un nuovo titolo da aggiungere al Testo unico, a garanzia dell’incolumità dei lavoratori e dei nostri figli.
Sono quasi 255mila gli iscritti che frequentano le scuole italiane di ogni ordine e grado, quasi sempre con limiti psico-fisici, e vanno a coprire il 2,9% della popolazione studentesca. In un solo anno le studentesse e gli studenti con disabilità risultano in aumento (+8,3%), con la scuola primaria che registra la presenza più elevata di alunne e alunni con disabilità, 90.845. Mentre è la scuola secondaria di I grado ad avere la più alta incidenza di disabili sul totale della sua popolazione studentesca, pari al 4%.
Ma il dato che continua purtroppo a non fare notizia, pur trattandosi di un elemento producente una serie di problemi non indifferenti all’organizzazione didattica speciale, è quello della stabilizzazione del personale docente specializzato: “Entrando del dettaglio della tipologia di contratto, dei 139.554 docenti per il sostegno nell’anno scolastico 2016/2017 – scrive il Ministero dell’Istruzione - 87.605 hanno un contratto a tempo indeterminato e 51.949 un contratto a tempo determinato. La quota di insegnanti per il sostegno a tempo indeterminato sul totale dei docenti per il sostegno è pari al 62,8%; nell’anno scolastico 2001/2002 tale rapporto si attestava sul 60,8%”.
Il sindacato Anief da anni ha attivato ricorsi gratuiti al Tar Lazio per garantire #nonunoradimeno rispetto a quelle chieste dalla scuola ogni anno alle direzioni regionali in presenza di handicap grave e certificato.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Sono 40 mila i docenti precari che ogni anno continuano ad essere chiamati ad assicurare il diritto all’istruzione e che spesso, però, sono nominati in istituti scolastici diversi minando la continuità didattica. Il decreto legislativo 66 della Legge 107/2015 non ha risolto il problema: anzi, obbliga le famiglie con figli disabili gravi a rifare le certificazioni daccapo, mettendo in dubbio la valenza della diagnosi in essere. Sposta il problema su un piano diagnostico, ma non risolve nulla da un punto di vista della didattica. Tuttavia la soluzione sarebbe a portata di mano: basterebbe stabilizzare i 40 mila posti che per diversi anni sono dati in deroga, specie dopo le sentenze delle sezioni unite della Corte di Cassazione, secondo le quali va salvaguardata la parità di trattamento tra personale precario e di ruolo. Basta con gli indugi.
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