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Pubblichiamo alcuni articoli su Venerdì 13 sciopero generale Anief e sindacati di base: docenti, dirigenti, educatori, Dsga, Ata chiedono aumenti veri e norme eque e su mai così tanti Neet, il vero dramma è al Sud.
Doppia vittoria e doppio successo per l’ANIEF presso il Tribunale Amministrativo per il Lazio: grazie alla sempre ottima azione legale degli Avvocati Irene Lo Bue e Tiziana Sponga il nostro sindacato ottiene piena ragione in tribunale e la conferma che erano stati illegittimamente esclusi i laureati in Scienze Politiche vecchio ordinamento con titolo conseguito dopo l’a.s. 2000/2001 dalla possibilità di conseguire l’abilitazione in Discipline Giuridiche ed Economiche (A019) e i diplomati magistrale ante 2001/2002 dalla possibilità di frequentare i corsi abilitanti per le attività didattiche di sostegno agli alunni con disabilità.
Il problema riguarda tantissimi titolari di supplenze cosiddette “brevi”. Il Ministero dell’Istruzione scarica la responsabilità a quello dell’Economia. Che a sua volta prende ulteriore tempo, attribuendo i ritardi di pagamento a indefiniti “problemi di carattere amministrativo”. Gli scorsi anni, questo “balletto” è andato avanti sino a dopo Natale. Riforma della scuola e della PA, con tanto di innovazione dei sistemi di pagamento, non sono serviti a nulla.
Marcello Pacifico (presidente Anief): siamo di fronte ad un atto incostituzionale, ancor di più perché un’alta percentuale di questi docenti, assistenti e collaboratori scolastici, pur di lavorare, accetta la supplenza in scuole distanti dal proprio domicilio. Pertanto, sono costretti ad anticipare le spese per il viaggio, spesso anche per il pernotto o per l’affitto, oltre che per il vivere quotidiano. Lo Stato non può continuare a fare orecchie da mercante di fronte ai propri doveri. Per noi il tempo dell’attesa è finito.
Video servizio del 10/11/2015
È iniziata questo pomeriggio la cosiddetta "Fase C" delle assunzioni dei docenti precari prevista dalla riforma della scuola. 49 mila posti sono stati assegnati con un algoritmo dal Ministero dell'Istruzione. I professori hanno dieci giorni per accettare.
Anief chiede di conoscere le modalità di scelta adottate dal sistema telematico
La protesta è contro le forti incongruenze e ingiustizie contenute nella Legge di riforma 107/2015. Perché quella che doveva essere la riforma della Buona Scuola si è trasformata in una sequela di commi che burocratizzano il sistema d’istruzione nazionale, trasformano sempre più i docenti in impiegati, concentrano poteri e responsabilità ai presidi, consegnano deleghe in bianco al Governo su temi delicatissimi come la revisione dei nidi e della scuola dell’infanzia o del sostegno, precarizzano il personale e negano l’immissione in ruolo ad oltre 100mila docenti abilitati, quasi 30mila Ata, migliaia di educatori e Dsga. Il sindacato punta l’indice anche contro la Legge di Stabilità 2016 approvata in CdM: i 300 milioni inseriti nella Legge di Stabilità, pari a meno di 8 euro lordi a dipendenti, rappresentano un oltraggio alla dignità del personale”.
Marcello Pacifico (presidente Anief): in estate Consulta ha emesso una sentenza chiara che sconfessa il blocco imposto dal 2009: il Governo non può sedersi al tavolo del rinnovo contrattuale senza proporre almeno 110 euro di aumenti e 5mila euro di arretrati per l’illegittimo stop all’indennità di vacanza contrattuale. Come è avvenuto nel privato. La protesta non si ferma qui: sabato 12 dicembre abbiamo già fissato una manifestazione Cisal che stavolta accumunerà dipendenti pubblici e privati.
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