Ancora una vittoria e ancora una conferma della palese discriminazione posta in essere dal MIUR nei confronti dei docenti assunti con contratto di lavoro a tempo determinato in violazione di norme comunitarie: il Tribunale del Lavoro di Lecce dà piena ragione agli Avvocati Michele Ursini, Fabio Ganci e Walter Miceli e riconosce il diritto di un nostro iscritto a ottenere il riconoscimento degli scatti di anzianità non percepiti durante i numerosi anni di servizio svolti da precario. Ritenuta fondata e condivisibile la tesi del nostro sindacato “nella parte in cui rivendica il diritto alla parità di trattamento retributivo tra docenti a tempo determinato e docenti a tempo indeterminato”.
Nell’Isola, a fronte di 15.275 posti totali di sostegno da distribuire per nove province siciliane, solo 10.669 posti vanno in organico di diritto, gli altri 4.606 solo su quello di fatto (con Palermo che sfiora quasi 2mila posti e 1.176 su Catania): oltre 4.600 docenti verranno anche quest’anno collocati su dei posti liberi ma solo attraverso un conferimento annuale. E questo perché per i trasferimenti, né per le future immissioni in ruolo, sono stati reputati validi. Lo saranno, invece, per le assegnazioni provvisorie che si attuano sugli organici di fatto. E qui sta l’errore. Perché, nella realtà, sono cattedre vacanti. Ancora di più perché ogni anno i numeri del sostegno aumentano: a livello nazionale solo 96mila su 140mila posti sono occupati da titolari. Secondo Anief, la soluzione di questo assurdo blocco normativo non può essere nemmeno quella adottata in questi giorni in Sicilia e in Sardegna, dove attraverso i contratti integrativi regionali sugli organici si assegneranno migliaia di posti in deroga a personale privo di specializzazione per il sostegno agli alunni disabili. La soluzione esiste: il Governo deve superare il vincolo del 70% imposto con la Legge 128/13.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): bisogna muoversi subito, perchè altrimenti verrà meno proprio quella continuità didattica che al Ministero sembrano voler difendere, ma che poi nei fatti viene sistematicamente elusa: avere un docente su tre che ogni anno cambia, che senso ha? E pensare che i tribunali continuano a produrre migliaia di sentenze a favore della collocazione di quei posti in organico, con tanto di cospicui risarcimenti a favore delle famiglie e a danno del Miur.
L’organico dell’autonomia di ogni istituto, previsto dalla 107/15 per realizzare progetti e Pof, è sempre più un contenitore da riempire a piacimento degli Uffici Scolastici Regionali e degli Ambiti Territoriali: al posto di un prof di Matematica, l’amministrazione ne manda uno di Costruzioni, uno di Diritto al posto di Scienze agrarie o Chimica. Ormai non si considerano più nemmeno le discipline affini. Il tutto perché si devono "piazzare" docenti di classi di concorso sature che, nel caso di Discipline Giuridiche, ad esempio, sono anche in esubero nazionale di 1.000 unità. Non a caso, può capitare che un posto di A050 sull'organico di diritto (materie letterarie e storia alle superiori) venga trasformato d’ufficio proprio in un posto di A019.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): il Miur sapeva bene che sarebbe andata a finire così, perché ha chiesto alle scuole di indicare per il potenziamento solo delle aree in modo decrescente inserendo nella lista, obbligatoriamente, anche le aree di cui non avevano bisogno. Proprio perché, in questo modo, sarebbe stato possibile assegnare alle scuole tutti i docenti soprannumerari. Magari solo per fare supplenze. Quello che non possiamo accettare è che ora si assegnino dei docenti diversi da quelli richiesti, di discipline neppure affini, anche laddove vi siano a disposizione in provincia degli insegnanti con i profili e le abilitazioni indicate dal Collegio dei Docenti.
L’associazione sindacale si appella al Governo e al Miur perché si adoperino con celerità nell’adottare tutte le misure per permettere l’avvio delle lezioni in quelle zone dove le scuole non sono più agibili o dove non è garantita la sicurezza e l’incolumità di chi le frequenta, ad iniziare dagli alunni.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): è bene che in tutte le zone colpite dal sisma, le date di scadenza delle operazioni di mobilità ancora da attuare, ad iniziare dalle utilizzazioni e assegnazioni provvisorie, vengano procrastinate. Come sarebbe bene procedere all’individuazione dei docenti inseriti negli ambiti territoriali attraverso le modalità adottate fino allo scorso anno scolastico.
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