Tanti supplenti temporanei continuano a ricevere lo stipendio con forti ritardi. Molti di loro attendono ancora il pagamento di novembre e dicembre, tredicesima compresa. Una parte deve percepire anche i mesi precedenti. MIUR e MEF continuano a rimbalzarsi le responsabilità. Il problema è il portale Sidi, che presenta diverse difficoltà di connessione, ma soprattutto la ricarica dei POS delle scuole: le segreterie scolastiche, infatti, non possono autorizzare pagamenti se il “borsellino” virtuale di cui dispongono è vuoto. Anief non lascerà soli i supplenti: il sindacato, qualora l’annunciato pagamento degli arretrati fissato dal Miur per il 18 gennaio non venisse rispettato, è pronto a diffidare lo stesso Ministero e a procedere con successivo ricorso.
Marcello Pacifico (presidente Anief): un Paese moderno non può lasciare i suoi lavoratori, peraltro che operano anche alle dirette dipendenze dello Stato, senza stipendio per così tanti mesi: in diversi casi, peraltro, si tratta di docenti e Ata assunti a tempo determinato anche a centinaia di chilometri da casa. Gli articoli 35 e 36 della nostra Costituzione parlano chiaro: lo stipendio è un diritto, ancora di più quando serve per pagare affitti, mutui, spese vive e per i trasporti che servono proprio a raggiungere la sede di lavoro.
Ancora una vittoria per l'Anief sul diritto dei docenti precari a percepire gli scatti di anzianità riconosciuti dal MIUR solo ai lavoratori con contratto a tempo indeterminato: il Tribunale del Lavoro di Lanciano (CH) accoglie la domanda proposta dagli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Manuela Pirolozzi in favore di quattro nostri iscritti e dichiara il loro pieno diritto alla corresponsione delle medesime progressioni stipendiali riservate ai docenti di ruolo in applicazione di quanto prescritto dalla normativa comunitaria. Ancora possibile aderire allo specifico ricorso, al momento unico strumento per vedersi correttamente riconosciute le progressioni economiche anche se ancora precari.
A confermarlo è stato lo stesso Miur: si concluderà quello per oltre 63mila nuovi docenti (una bella fetta di insegnanti potranno essere immessi in ruolo già nella prossima estate), nelle prime settimane del nuovo anno è atteso il via della selezione pubblica per dirigenti scolastici, per la prima volta gestito interamente da Viale Trastevere. Che ha anche preso l’impegno ad avviare, dopo tantissimi anni, il concorso per Direttore dei servizi generali e amministrativi. In forse rimane il Tirocinio formativo attivo abilitante all’insegnamento su discipline comuni, ma non quello per il sostegno che partirà invece a breve.
Il concorso più atteso rimane quello per presidi, anche perché in estate i posti da coprire sfioreranno quota 2mila: nella bozza di testo del regolamento per nuovi dirigenti scolastici, è stato inclusa la possibilità, su cui si è espresso favorevolmente pure il Consiglio di Stato, di considerare utile per il raggiungimento dei cinque anni di servizio anche il periodo di precariato. Anief, che chiedeva questa modifica da anni, si ritiene soddisfatta, ma non del fatto che continui ad essere indispensabile lo status di docente di ruolo.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): il Miur acceleri i tempi di uscita del bando, perché occorre assolutamente porre fine al problema delle reggenze, visto che senza nuovi capi d’istituto, le nostre scuole continuerebbero a vivere nell’emergenza. Si faccia però in modo di fornire questa possibilità anche al personale precario, sempre se abilitato ed in possesso dei cinque anni d’insegnamento: ciò permetterebbe anche di ridurre molto l’età media dei nostri capi d’istituto, oggi davvero troppo alta. Altrimenti, la questione tornerà in mano ai giudici. Che si sono già espressi a favore dei ricorrenti in occasione dell’ultimo concorso bandito nel 2011.
Supplenze equiparate, ma rimangono fuori quelle delle paritarie.
Attraverso l’accordo politico raggiunto tra amministrazione e sindacati rappresentativi, anche l’Italia recepisce la direttiva dell’Unione Europea n. 70/99 sulla equiparazione del servizio pre-ruolo a quello svolto da chi ha sottoscritto il contratto a tempo indeterminato. Ciò varrà anche per chi ha svolto servizio sui posti di sostegno, ai fini del vincolo quinquennale. L’intesa ora dovrà tradursi in un contratto articolato da sottoscrivere entro il mese di gennaio, con effetti pratici ai fini della mobilità dei docenti 1°settembre 2017. Approvate anche importanti novità sulle percentuali dei posti vacanti da assegnare al personale precario. L’intesa, tuttavia, non tiene conto dei docenti che svolgono servizio negli istituti paritari, continuando a considerarli dei lavoratori di serie B.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): è una mancanza particolarmente grave. Noi avevamo lanciato i primi ricorsi sull’equiparazione delle supplenze svolte negli istituti paritari già nel 2010, denunciando la violazione del principio di non discriminazione. Per tutti questi docenti, quindi, toccherà ancora una volta rivolgersi al giudice per vedersi considerare un loro pieno diritto: noi staremo, ancora una volta, al loro fianco.
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