Secondo il Ministero dell’Economia, i ritardi dei pagamenti sarebbero imputabili al Miur, secondo cui però i soldi sarebbero già stati “caricati” sui POS delle scuole per arrivare fino a giugno, ma NoiPA non sta rispettando le date di emissione dei cedolini. Insomma, siamo al solito balletto di responsabilità. Con il personale danneggiato, già con meno tutele, a fare da spettatore passivo. Il sindacato ritiene che, a questo punto, a meno di cento giorni dalla fine dell’anno scolastico, l’unico modo per costringere l’amministrazione a dare con sollecitudine quanto dovuto è presentare formale richiesta ad personam con pre-ricorso gratuito.
Marcello Pacifico (presidente Anief): non si possono lasciare dei lavoratori, assunti anche a centinaia di chilometri da casa, senza stipendio e senza nemmeno indicazioni certe su quando potranno vedere espletato il diritto, costituzionalmente protetto, dagli articoli 35 e 36 della madre delle nostre leggi.