La scuola è ad una svolta: dal 1988, nessun nuovo sindacato è riuscito a sedersi ai tavoli. ANIEF pronta a diventare rappresentativa grazie al numero di deleghe e liste per cambiare tutte le norme contrattuali nazionali, regionali e d’istituto. L’inizio della procedura è fissato per il 14 febbraio. Liste elettorali da presentare entro il 9 marzo. Le elezioni si svolgono dal 17 al 19 aprile. Candidati con noi, scarica il programma elettorale e partecipa ai nuovi seminari su legge di stabilità 2018 e contrattazione “DIES IURIS LEGISQUE” con il presidente Marcello Pacifico.
Il giovane sindacato, nato nel 2008, dopo esser sempre cresciuto in termini di deleghe e di voti durante le precedenti elezioni, presente con sedi, legali e collaboratori in tutto il territorio nazionale, detiene già oggi oltre il 6% delle deleghe (41mila) ed ha pronte 5mila liste per più di 8mila candidati. Erano 14 mila le deleghe certificate nel 2014 per 3mila candidati, quando si raggiunse il 3%. Pertanto, ANIEF, questa volta, ha concrete possibilità di superare il 5% di rappresentanza, la percentuale minima per sedersi al tavolo delle trattative e cambiare tutto. La sua azione dirompente, capace di orientare l’opinione pubblica, vincente nei tribunali, temuta nei palazzi della politica, già conosciuta in Europa, è sempre più apprezzata da docenti e Ata.
Marcello Pacifico (presidente nazionale ANIEF e segretario confederale CISAL) dichiara: Siamo già pronti a rivedere il prossimo contratto collettivo nazionale (CCNL 2016/18) se non riconoscerà la parità di trattamento economica e giuridica tra personale precario e di ruolo, tutto il servizio pre-ruolo nella ricostruzione di carriera o nei passaggi di ruolo senza temporizzazione, i nuovi profili di collaboratori scolastici, assistenti tecnici e amministrativi, il primo gradino stipendiale ai neo-assunti (CCNI 4 agosto 2011), la mobilità senza blocchi o vincoli e il servizio prestato nella paritaria (CCNI 2018). Grazie alla presenza ai tavoli confederali, cambieremo gli attuali accordi che non recuperano l’indennità di vacanza contrattuale (INTESA 30 novembre 2016) e non interrompono la trattenuta del 2,5% in regime di TFR (ACCORDO 30 luglio 1999). Con le RSU e le RSA Anief presenti in ogni scuola ci opporremo anche alla sottoscrizione dei contratti d’istituto laddove interessi particolari saranno anteposti al diritto nazionale e comunitario e alle fondamentali regole di trasparenza, merito, efficienza ed efficacia della pubblica amministrazione.
Dopo lo sciopero dell’8 gennaio e la grandissima partecipazione ai sit-in organizzati da ANIEF a Roma davanti al Miur e in numerose altre città davanti agli uffici scolastici regionali, il giovane sindacato rilancia proclamando lo sciopero degli scrutini intermedi. Lo sciopero riguarderà i primi due giorni decisi da ciascuna istituzione scolastica per lo svolgimento degli scrutini di fine primo periodo, purché compresi nell’intervallo compreso tra il 29 gennaio e il 12 febbraio. Potrà scioperare tutto il personale docente e Ata, precario o di ruolo, delle scuole di ogni ordine e grado.
La nuova agitazione intende sollecitare risposte sul rinnovo contrattuale, sul quale grava la scarsità di risorse economiche previste dalla legge di bilancio 2018, e sulla questione dei diplomati magistrale e di tutti gli abilitati, su cui l’Anief ha presentato una bozza di decreto legge per consentire l’inserimento in Gae e la conferma dei ruoli assegnati con riserva.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): non c’è più tempo, urgono risposte immediate sul rinnovo del contratto con aumenti dignitosi e sull’inserimento di tutti gli abilitati nelle graduatorie ad esaurimento, ad iniziare da quei diplomati magistrali che in alcune regioni, in barba alle rassicurazioni del Miur, stanno già cacciando dalla scuola.
Il giorno dopo lo sciopero, si registra un successo senza precedenti: la stampa italiana ha ripreso e portato in prima linea la riuscita protesta del giovane sindacato e i sit-in svolti a Roma, davanti al Miur, e in altre sei città, organizzati per opporsi alla sentenza del Consiglio di Stato che condanna i docenti precari in possesso del diploma magistrale alla precarietà a vita.
L’Anief è presente su oltre 200 testate giornalistiche – di carta stampata, radio-televisive e agenzie di stampa – comprese le più importanti a livello nazionale: Agi, Ansa, Askanews, Avvenire, Il Corriere della Sera, La Repubblica, Il Giorno, Il Manifesto, Il Mattino, Il Messaggero, Il Tempo, Il Giornale, Italia Oggi, L’Unione Sarda, La Stampa, Leggo, Metro, Panorama, Rai, Rai News, Tg24 Sky, TgCom24 Mediaset.
Malgrado le rassicurazioni giunte da viale Trastevere, anche a seguito del riuscito sciopero Anief di ieri, dall'Ambito territoriale di Lecce, facente capo all’Usr Puglia, giungono disposizioni negative sui nuovi contratti a tempo determinato da stipulare sino alla fine dell’anno scolastico: niente convocazione per chi è stato inserito con riserva nella GaE.
L'Ambito territoriale pugliese, attraverso la Nota n. 138 indirizzata ai Dirigenti Scolastici, in merito alla convocazione dei maestri precari della scuola dell’infanzia per sottoscrivere un contratto sino al prossimo 30 giugno “fa presente che per gli aspiranti inseriti in GAE con riserva ‘T’ non si procederà alla sottoscrizione di proposta di contratto a tempo determinato a tempo determinato in ragione della decisione assunta in Adunanza Plenaria del C.d.S. n.11/2017”.
Secondo Marcello Pacifico, leader del giovane sindacato, “sta accadendo l’esatto contrario di quello che l’amministrazione ha detto, ovvero che fino all’udienza di merito della vicenda giudiziaria nulla sarebbe cambiato. Al Ministero dell’Istruzione, evidentemente, c’è qualcosa che non va nella comunicazione verso i propri uffici regionali e provinciali: anche a noi, ieri, sono giunte ampie rassicurazioni in questo senso. Non comprendiamo, a questo punto, per quale motivo si debbano penalizzare con una celerità senza precedenti dei maestri precari, dal momento che, per stessa ammissione del Miur, la partita è tutt’altro che chiusa”.
Il giovane sindacato oggi ha lanciato una nuova iniziativa per sensibilizzare tutte le forze politiche al problema e inviare loro la bozza del testo del decreto legge urgente, con la richiesta al Governo di approvarla per riaprire le GaE con urgenza e sanare anche la posizione dei docenti già immessi in ruolo.
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