Con il nuovo anno scolastico, spariranno 51 scuole. La perdita arriva a 102 istituti, perché il taglio riguarda altrettante sedi sottodimensionate, che scenderanno da 385 a 334. In tutto, si passerà da 8.382 scuole dello scorso anno a 8.281. È la solita operazione in chiave spending review, aggravata dal dato Miur che ha certificato un incremento di allievi. E a rifilarla è quell’Esecutivo che, più di tutti, si è professato promotore di una scuola di qualità.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): in questo modo si costringono i presidi a fare i salti mortali per gestire due o anche tre scuole a testa, con spesso una decina di plessi distanti chilometri tra loro. Dal 1° settembre saranno 2mila, uno su quattro, gli istituti che andranno in reggenza. In questo modo continueremo ad avere scuole abbandonate al loro destino, affidate a vicari sottopagati e a presidi, a loro volta, con stipendi dimezzati e costretti a vivere alla giornata e a tamponare a distanza le emergenze.
È doppia la sconfitta subita dal MIUR in Tribunale sul diritto dei docenti inseriti nella IV fascia delle Graduatorie a Esaurimento ad essere inseriti nella relativa III fascia sin dall'atto dell'aggiornamento intervenuto nel 2014 e valido per il triennio 2014/2017. I Tribunali del Lavoro di Genova e Potenza danno piena ragione ai legali del nostro sindacato e riconoscono il diritto di all'inserimento in III fascia di due nostri iscritti sin dalla prima pubblicazione delle GaE 2014/2017. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Alberto Agusto e Michele Ursini ottengono la dichiarazione di illegittimità della costituzione di una “fascia aggiuntiva” alla III in cui relegare “a vita” docenti in possesso del medesimo titolo abilitativo dei candidati inseriti in III fascia.
ROMA, 1 LUG - Per il personale Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi) della scuola "si è toccato il fondo". Lo afferma l'Anief riferendosi al decreto interministeriale Miur-Mef che sancisce la cancellazione di oltre 2mila Ata. "Una manovra inspiegabile, visto che gli studenti sono aumentati di oltre 8mila unità e nelle scuole sono stati assunti quasi 50mila docenti 'potenziatori'. Incurante di tutto ciò, l'amministrazione a fronte dei 205.554 posti autorizzati 24 mesi fa, è passata a quota 203.534" spiega il sindacato che rilancia i ricorsi contro "questa assurda politica". "Il Governo trovi le economie e - afferma Marcello Pacifico, presidente dell'Anief - assuma il prima possibile tutti gli Ata su posti vacanti, più almeno altri 20mila sotto forma di organico potenziato. In caso contrario, le scuole continueranno a vivere in emergenza. Eppure, l'incremento di organico Ata era indicato nella Buona Scuola. Programmare il potenziamento delle scuole autonome, senza fornire loro le risorse umane, rappresenta l'ennesimo bluff. E che dire dei Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi, per i quali non si svolge un concorso pubblico da circa 20 anni? Lo stesso vale per i Coordinatori del Dsga". (ANSA).
La Relazione 2016 sul costo del lavoro pubblico evidenzia quanto denunciato da tempo dal sindacato Anief: tra il 2008 e il 2014 il personale docente di ruolo è sceso di 9 punti, i dirigenti scolastici sono stati ridotti di oltre il 30%, si è risparmiato sugli automatismi stipendiali bloccando gli scatti di anzianità, si è negato il rinnovo contrattuale e l’adeguamento stipendiale anche al solo costo della vita. Dopo il dimensionamento degli istituti, è così arrivato pure quello del personale e del relativo trattamento economico. Nel 2014 un docente ha guadagnato in media 30.699 euro lordi; un dirigente scolastico 62.890 euro, mentre un dirigente di seconda fascia dell’Università ha percepito 94.455 euro; un dirigente delle Regioni 93.450 euro; un dirigente ministeriale di prima fascia 178.301 euro. Per il personale Ata, i compensi rasentano la soglia di povertà: 22.000 euro. A scanso di equivoci, è bene sapere che la riforma della Buona Scuola, approvata un anno fa, se si eccettua l’immissione in ruolo di circa 47.000 nuovi docenti “potenziatori”, non ha sanato nulla.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): nella cinica visione del Mef, assecondata dal Miur, razionalizzare gli stipendi di chi opera nella scuola porta un sicuro ritorno risparmio per le casse dello Stato. Solo che si fa colpendo al cuore chi lavora a favore delle nuove generazioni: dipendenti, pluri-titolati, abilitati, laureati, specializzati, a cui la Costituzione riconosce un compenso equo, adeguato all’impegno profuso, e rispondente almeno all’inflazione. I nostri governanti non sanno cosa significa vivere nel 2016 con mille euro al mese, lo stipendio di un collaboratore scolastico. Oppure l’umiliazione che deve subire un insegnante, dopo una vita di studi, a percepire 1.280 euro al mese per i primi dieci anni della sua carriera. E che dire dei dirigenti scolastici, che guadagnano meno della metà dei colleghi di altri comparti, pur avendo responsabilità decuplicate?
Il decreto interministeriale Miur-Mef sancisce la cancellazione di oltre 2mila amministrativi, tecnici e ausiliari. Una manovra inspiegabile, visto che gli studenti sono aumentati di oltre 8mila unità e nelle scuole sono stati assunti quasi 50mila docenti “potenziatori”. Incurante di tutto ciò, l’amministrazione a fronte dei 205.554 posti autorizzati 24 mesi fa, è passata a quota 203.534. Anief rilancia i ricorsi contro questa assurda politica.
Marcello Pacifico (presidente Anief): il Governo trovi le economie e assuma il prima possibile tutti gli Ata su posti vacanti, più almeno altri 20mila sotto forma di organico potenziato. In caso contrario, le scuole continueranno a vivere in emergenza. Eppure, l’incremento di organico Ata era indicato nella Buona Scuola. Programmare il potenziamento delle scuole autonome, senza fornire loro le risorse umane, rappresenta l’ennesimo bluff. E che dire dei Direttori dei Servizi Generali ed Amministrativi, per i quali non si svolge un concorso pubblico da circa 20 anni? Lo stesso vale per i Coordinatori del Dsga.
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