Rispondendo al 'question time' alla Camera dei deputati, il ministro della Funzione Pubblica ha detto che “è ragionevole, anzi è certo che le ordinarie facoltà di assunzionali del personale amministrativo della scuola possano riprendere a partire dal prossimo anno scolastico" e che è stata concessa comunque la possibilità di "utilizzare il personale Ata con contratti a tempo determinato".
Marcello Pacifico (presidente Anief): abbiamo già impugnato quella mancata assunzione presentando ricorso al Tar contro la Nota 27715 del 28 agosto 2015 attraverso cui il Miur ha deciso di vanificare le immissioni in ruolo di amministrativi, tecnici e ausiliari della scuola per l’improbabile passaggio del personale soprannumerario delle province su quei posti. Ora stiamo presentando una class action, sempre al Tar Lazio. È paradossale che questo stesso personale sia stato dimenticato anche nel ‘potenziamento’ della Legge 107/2015. Anche per recuperare i mancati pagamenti estivi.
La normativa sulla selezione di nuovo docenti impone che “a partire da un anno antecedente alla data di indizione del concorso, non essere componente dell'organo di direzione politica dell'amministrazione, non ricoprire cariche politiche e non essere rappresentanti sindacali, ivi comprese le Rappresentanze sindacali unitarie, o designati dalle confederazioni ed organizzazioni sindacali o dalle associazioni professionali”. Mentre non si fa alcun riferimento all’incompatibilità dei presidi, visto che potrebbero un giorno ritrovare nella scuola da loro diretta quei docenti che valuteranno in sede di concorso a cattedre.
Marcello Pacifico (presidente Anief): si soprassiede sulle vere incompatibilità. Mentre si punta il dito contro coloro che svolgono attività sindacale a tutela dei lavoratori e verso chi è stato eletto democraticamente per andare a costituire le rappresentanze unitarie. E per tale motivo ne costituisce l’espressione più diretta. Reputiamo le esclusioni non motivate di sindacalisti e Rsu un’intromissione e un atto illegittimo: per questi motivi, di sicuro le impugneremo.
Corte appello dell'Aquila accoglie ricorso di un'insegnante
(ANSA) - ROMA, 2 MAR - "Le ferie non godute vanno pagate, ancora una sentenza a favore dei precari". Lo afferma l'Anief commentando la sentenza della Corte d'Appello dell'Aquila (142/2016) che ha accolto il ricorso di una docente precaria che chiedeva al Miur il compenso delle ferie maturate e non godute. "Bocciato il blocco imposto dalla Legge di Stabilità 2013. Questa posizione è la stessa - sottolinea il sindacato - ravvisata a suo tempo dal Mef. E da tempo anche dall'Anief, che ha avviato ricorso al giudice del Lavoro a favore del personale precario che ha prestato servizio in scuola statale, dal 2012-13 a oggi, con contratto a tempo determinato di supplenza breve, fino al termine delle lezioni (anche con eventuale proroga per scrutini e/o esami finali) o fino al termine delle attività didattiche (anche con eventuale proroga per gli Esami di Stato). Perché collocarli in ferie d'ufficio significa - prosegue - voler infierire contro i lavoratori più indifesi. Oltre che non rispettare le indicazioni Ue e contraddire i pareri espressi sullo stesso tema dalla Cassazione". "Il godimento delle ferie - dichiara Marcello Pacifico (presidente Anief) - va inteso come momento di 'ricreazione', certamente da non fruire durante la sospensione del servizio. I Paesi che legiferano diversamente, se ne assumono le responsabilità. E devono spiegarne i motivi ai giudici. Motivi che sino a oggi sono risultati tutt'altro che convincenti".
La Corte d’Appello dell’Aquila con la sentenza 142/2016 ha accolto l’appello di una docente precaria che chiedeva al Miur il compenso delle ferie maturate e non godute. Bocciato il blocco imposto dalla Legge di Stabilità 2013. Questa posizione è la stessa ravvisata a suo tempo dal Mef. E da tempo anche dall’Anief, che ha avviato ricorso al giudice del Lavoro a favore del personale precario che ha prestato servizio in scuola statale, dal 2012/13 ad oggi, con contratto a tempo determinato di supplenza breve, fino al termine delle lezioni (anche con eventuale proroga per scrutini e/o esami finali) o fino al termine delle attività didattiche (anche con eventuale proroga per gli Esami di Stato). Perché collocarli in ferie d’ufficio significa voler infierire contro i lavoratori più indifesi. Oltre che non rispettare le indicazioni UE ed contraddire i pareri espressi sullo stesso tema dalla Cassazione.
Marcello Pacifico (presidente Anief): il godimento delle ferie va inteso come momento di 'ricreazione', certamente da non fruire durante la sospensione del servizio. I Paesi che legiferano diversamente, se ne assumo le responsabilità. E devono spiegarne i motivi ai giudici. Motivi che sino ad oggi sono risultati tutt’altro che convincenti.
A seguito dei decreti di commissariamento del MIUR ottenuti presso il Consiglio di Stato dai legali Anief, il MIUR ha fornito agli Ambiti Territoriali specifiche istruzioni con la nota n. 5237 del 24 febbraio 2016 in cui stabilisce l'attribuzione ai ricorrenti aventi diritto dei posti residuati dalle operazioni di immissioni in ruolo decretate in base alla legge n. 107/2015.
L'Ambito Territoriale di Torino, tra i primi a mettere in moto la macchina che esegue senza indugio le disposizioni dei Giudici e che interpreta in modo impeccabile le disposizioni ministeriali ottenute dall'Anief, ha pubblicato oggi specifica nota di convocazione in cui riconosce a tutti i docenti collocati in posizione utile all'immissione in ruolo e correttamente inseriti nelle Graduatorie a Esaurimento provinciali, il giusto contratto di lavoro a tempo indeterminato.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.