I docenti cancellati dalle GaE per mancato aggiornamento hanno ottenuto nuovamente giustizia grazie al prezioso intervento dei legali Anief, con vittorie ottenute in primo e in secondo grado presso i tribunali di tutta Italia. Ancora possibile aderire entro il prossimo 8 luglio ai ricorsi Anief promossi presso il TAR Lazio per ottenere l'inserimento o il reinserimento dei docenti abilitati.
L’Anief ha ottenuto ancora una volta la conferma del pieno diritto al reinserimento in Graduatoria a Esaurimento dei docenti cancellati per non aver prodotto domanda di aggiornamento/permanenza. I Tribunali del Lavoro di Caltagirone, Milano e Ragusa danno piena ragione alle tesi patrocinate dall'Anief e dagli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Francesca Lideo, Marco Di Pietro e Giovanni Francesco Fidone ribadendo che il Miur ha violato la normativa primaria di riferimento a discapito di questa particolare categoria di lavoratori. Presso la Corte d'Appello di Milano, poi, la vittoria è completa con altre due sentenze che danno piena ragione al nostro sindacato. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “La giurisprudenza favorevole ottenuta dai nostri legali risulta ormai univoca sul punto: i docenti cancellati dalle Graduatorie devono essere reinseriti. Chiediamo nuovamente e con forza che il Governo si decida a riaprire le Graduatorie a tutti i docenti abilitati”. Ancora possibile aderire ai ricorsi Anief entro il prossimo 8 luglio per ottenere l'inserimento o il reinserimento dei docenti abilitati.
La Fedeli ha ammesso che, grazie alle nuove assunzioni, ci saranno 15mila supplenze in meno ma che alcuni posti non potranno essere coperti perché i docenti in graduatoria sono meno rispetto ai posti disponibili. E ha portato l’esempio della classe di concorso più sguarnita: scienze matematiche alle medie. Da uno studio Anief, risulta che il problema, purtroppo, è più allargato di quanto voglia far credere l’amministrazione. Ci sono province dove la carenza di docenti nelle GaE riguarda diverse discipline. Gli esempi di Torino, Roma, Milano, Napoli e Palermo. A complicare le cose ci si è messo lo stesso Governo Renzi che con il Milleproroghe dello scorso anno ha rimandato al 2019 l’aggiornamento delle GaE: rimangono illegittimamente al palo i docenti col diploma magistrale, anche a indirizzo linguistico, quelli cancellati che hanno chiesto il reinserimento, i diplomati di Conservatorio e Accademia di Belle Arti e gli stessi Itp. Anief, inoltre, ripropone i ricorsi per l'inserimento in GaE degli abilitati tramite tutti i concorsi ordinari, PAS, TFA, Scienze della Formazione Primaria e all'estero. Gli interessati all'inserimento nelle Graduatorie a Esaurimento dovranno fare ricorso spedendo entro il prossimo 8 luglio la specifica diffida predisposta dall'Ufficio Legale Anief.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): il Governo si è infilato da solo in questo vicolo cieco, perché sarebbe bastato riaprire le Graduatorie. Invece, si è preferito tenere la testa nella sabbia. Con le conseguenze negative che ora, oltre al personale, si andranno a riflettere in modo negativo anche sugli alunni, che continuano a essere costretti a cambiare docenti con frequenza annuale. Noi, come sindacato che dalla sua istituzione opera in difesa del personale precario, abbiamo tuttavia deciso di opporci a questa situazione. Anche perché dalla parte dei ricorrenti ci sono diversi pronunciamenti favorevoli del Consiglio di Stato, in fase cautelare o di merito.
La pubblicazione del bando è legata all’approvazione del Regolamento che, dopo le modifiche apportate e volute dalla Funzione Pubblica e dal MEF, ha ripreso l’iter consueto passando al vaglio di: CSPI, Consiglio di Stato e Funzione Pubblica. Con la prova preselettiva che si potrebbe svolgere subito dopo l’estate. Ma qualora si allunghino ancora i tempi, nel 2018 avremo 2.300 reggenze: un problema enorme per la conduzione regolare delle scuole, oltre che per i milioni di alunni, ma anche di tutto il personale, che le vivono e frequentano ogni giorno. Come rimane da risolvere il problema dell’esclusione del personale titolato ma non di ruolo: a sostenere che l’assunzione a tempo indeterminato non è indispensabile per partecipare alle prove è stato, tre anni fa, il Tar Lazio che, con la sentenza 5011/2014, mai sospesa dal Consiglio di Stato, ha ammesso senza indugi i candidati alla precedente selezione ottenuta sempre dai legali Anief.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): pensare di tirare su dei paletti, superati dal tempo, anche quando i giudici e l’Europa sostengono da tempo il contrario, non fa altro che elevare in modo esponenziale il numero di contenziosi che i lavoratori attivano con l’amministrazione centrale. Ricordo che a favore della partecipazione dei precari ai concorsi pubblici si è espressa anche la Corte di Giustizia europea con il procedimento C-177/10 dell’8 settembre 2011. Fare finta di niente, continuare a fare ostruzionismo, è l’atteggiamento peggiore che si possa tenere. E i motivi verranno spiegati in tribunale.
È già attivo il ricorso contro l’esclusione illegittima dal concorso per dirigenti scolastici. Nel frattempo, Eurosofia ha avviato da tempo corsi in presenza e a distanza per prepararsi alle prove del concorso a preside.
Oggi la Ministra dell’Istruzione ha detto che tutti i trasferimenti saranno attuati con almeno un mese di anticipo rispetto al 2016, che le nomine in ruolo si concluderanno entro agosto, che le assegnazioni provvisorie termineranno entro la fine dello stesso mese e che le supplenze lunghe su posti liberi si completeranno in corrispondenza dell’inizio delle prossime lezioni. Ha anche ricordato che le assunzioni a tempo indeterminato saranno 52mila e si ultimeranno entro il 14 agosto.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): su trasferimenti e nomine stavolta si rispetteranno semplicemente i tempi previsti dalla legge che da alcuni anni venivano sistematicamente elusi. Quello che è accaduto lo scorso anno, con le assegnazioni provvisorie concluse quasi a Natale, rappresenta uno dei punti più bassi toccati dall’amministrazione scolastica centrale. Evitare che ciò si ripeta appare il minimo risultato per chi ha il dovere di dirigere l’istruzione pubblica. Sulle supplenze si continua a giocare con i numeri e dire che si sono ridotte è riduttivo: perché gli Ambiti territoriali e dirigenti scolastici a settembre dovranno comunque stipulare ancora quasi 90mila contratti al 30 giugno o al 31 agosto 2018. Quindi l’85 per cento del precariato degli insegnanti rimane vivo e vegeto. E questo, francamente, rappresenta un vero fallimento. Contro cui continuiamo a opporci, anche ricorrendo al Tar contro l’assurda chiusura a doppia mandate delle GaE. Basti pensare ai circa 45mila, forse 50mila, per il sostegno. Tenerli nel limbo non fa bene a nessuno: ai supplenti, condannati in questo stato per troppi anni, agli alunni, alle famiglie, a tutta la scuola italiana.
Da poche ore sono stati resi noti in molte province i movimenti 2017 relativi alla scuola secondaria di primo grado, intanto l'Anief ottiene altre sentenze che annullano il CCNI nella parte in cui non riconosce punteggio al servizio svolto nelle paritarie e riforma i trasferimenti 2016 perché viziati dai numerosi errori dell'algoritmo. Ancora possibile aderire ai ricorsi Anief se si sono dichiarati i servizi utili ai fini del ricorso nella domanda di mobilità.
I tribunali continuano a riformare gli esiti dei trasferimenti attuati a seguito del CCNI 2016 e impongono al MIUR la rivalutazione delle domande presentate dai ricorrenti computando tutto il servizio svolto nelle scuole paritarie. Continuano, inoltre, le condanne a carico del Ministero per i troppi errori commessi nella gestione delle domande di mobilità attraverso l'ormai famigerato algoritmo. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): ‘le operazioni di mobilità 2017 saranno riformate nuovamente dai tribunali visto che il Miur si è ostinato a non voler valorizzare il servizio svolto durante il precariato nelle scuole paritarie e il preruolo ai fini del raggiungimento del quinquennio di permanenza sul sostegno. Noi avevamo segnalato la necessità e l'urgenza di effettuare le dovute rettifiche al CCNI anche per la mobilità d'ufficio e le Graduatorie interne d'Istituto dove ancora si discrimina il lavoro precario, ora agiremo in tribunale per tutelare i diritti dei docenti di ruolo che non hanno ottenuto il trasferimento richiesto o sono stati illegittimamente individuati come soprannumerari’. Ancora possibile aderire ai ricorsi Anief per ottenere il punteggio del servizio svolto nelle scuole paritarie o il punteggio per i titoli SSIS, TFA, Sostegno, per il servizio militare svolto non in costanza di nomina, cui il CCNI non attribuisce punteggio, se si sono dichiarati nella domanda di mobilità.
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