Sul caso di una classe quarta di una scuola primaria dell’istituto scolastico comprensivo di Brusciano, in provincia di Napoli, dove risultano iscritti ben quattro alunni con disabilità su un totale di ventidue, i componenti della VII Commissione di Montecitorio forniscono rassicurazioni poco convincenti: i ragazzi con handicap saranno seguiti da più insegnanti di sostegno con un rapporto minimo di uno a due, secondo le disposizioni normative.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): il rischio fondato è che quegli alunni vengano allontanati sistematicamente fuori dall’aula per svolgere attività estranee al curricolo o in laboratori ad alta concentrazione di alunni diversamente abili. Se ciò accadesse, si vanificherebbe quel progetto d’integrazione che è alla base di un’efficace didattica speciale. Ma il declino dell’inclusione per gli alunni con disabilità è anche colpa del dimensionamento scolastico, che ha ridotto di un terzo le nostre scuole autonome e costretto a concentrarli nelle stesse strutture; oltre che dell’innalzamento del “tetto” massimo di alunni per classe, introdotto nel 2009 dall’ex ministro Gelmini, in barba alle norme su sicurezza e diritto allo studio, e dell’inadeguata stabilizzazione dei docenti di sostegno che non garantisce continuità didattica.