"Citeremo in tribunale la Presidenza del Consiglio per risarcimenti milionari ai precari". "150mila docenti resteranno fuori e hanno il diritto di ricorrere tutti coloro che hanno più di 36mesi di servizio". "150mila docenti resteranno fuori e hanno il diritto di ricorrere tutti coloro che hanno più di 36mesi di servizio". Ad affermarlo Marcello Pacifico, presidente ANIEF. "Non siamo d'accordo su come sarà gestito il merito, - continua - bisogna innanzitutto rinnovare il contratto. Il problema è di ridare dignità alla professione dei insegnante." "Continueremo con gli scioperi e citeremo la presidenza del consiglio per i precari che non vengono stabilizzati dopo la sentenza della corte europea."
Anche l’Anief ha detto sì alla manifestazione contro l’approvazione del disegno di legge di riforma: saranno presenti praticamente tutti i movimenti, i sindacati, le associazioni e i liberi cittadini che hanno a cuore le sorti del sistema d’istruzione italiano.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir-Cisal): il voto finale alla Camera sul testo di riforma, previsto di lì a poco, porrà il sigillo a quello che è un vero e proprio attentato alla scuola pubblica. Per questo invitiamo tutti i nostri iscritti, i docenti, gli amministrativi, i tecnici, gli ausiliari, precari e di ruolo, che hanno a cuore il futuro della scuola pubblica, ad unirsi alla protesta contro il progetto ‘La Buona Scuola’, gradito solo dal premier Renzi e dalla sua maggioranza di Governo.
° L’emendamento approvato giovedì scorso in Senato, interamente sostitutivo degli articoli da 1 a 26 del d.d.l., A.S. 1934 (5)
E’ all’attenzione della commissione VII alla Camera (e il 7 luglio sarà al voto dell’Aula di Montecitorio). Riportiamo in abstract, e brevemente commentiamo i commi dal n.94 al n.110, dei 209 che formano il maxiemendamento; concernono le procedure di assunzione dei docenti.
Avverso la dichiarazione di difetto di giurisdizione che il TAR Lazio ha proclamato sui ricorsi TAR 2014 per il reinserimento in gae dei docenti che non hanno aggiornato, dei docenti immessi in ruolo, di coloro che hanno chiesto il passaggo dalla IV alla III Fascia delle GaE e degli abilitati TFA (al momento, solo R.G. n. 7881/2014).
Tale decisione, che non è un provvedimento di respingimento del ricorso ma che implicherebbe la necessità di spostare il contenzioso innanzi al Giudice del lavoro, segna un nuovo, inatteso e sconcertante cambio di orientamento del tribunale amministrativo, avverso il quale i legali Anief hanno deciso di proporre appello in Consiglio di Stato.
Nell’attesa della decisione del Consiglio di Stato sulla questione della giurisdizione (ovvero se i ricorsi relativi alle graduatorie devono essere proposti al giudice amministrativo o al giudice del lavoro) l’ufficio legale Anief chiederà nei prossimi giorni al Tar Lazio di decidere con sentenza e con urgenza tutti i ricorsi inserimento in Gae degli abilitati Tfa e Pas.
Il sindacato ANIEF aderisce alla manifestazione unitaria a Piazza Montecitorio prevista per il prossimo 7 luglio. Il voto finale alla Camera porrà il sigillo a quello che è un vero e proprio attentato alla scuola pubblica.
il sindacato ANIEF invita i propri iscritti e tutti i docenti e gli ATA precari e di ruolo che hanno a cuore il futuro della scuola pubblica ad unirsi alla protesta contro il progetto “La Buona Scuola” di Renzi: il 7 luglio alle ore 17:00 l’appuntamento in difesa della scuola pubblica è in Piazza Montecitorio.
Il paletto è inserito nella Relazione Tecnica al ddl n. 1934: “la possibilità di ridurre il numero degli alunni per classe dovrà, parimenti, nel rispetto del limite sulla dotazione organica prevista, comportare un aumento di tale limite nelle altre classi”. Tra gli addetti ai lavori si parla già di un'operazione da "abracadabra". Che non abbatterà quel 9 per cento di classi che oggi supera i parametri numerici massimi previsti dalla legge.
Marcello Pacifico (presidente Anief): siamo a dir poco perplessi, perché in Parlamento conoscono bene il problema, sia a livello di sicurezza sia di mancato profitto scolastico. È l’ennesima occasione persa, che danneggerà prima di tutto gli allievi disabili.
Maria Luisa Gnecchi, capogruppo del Partito Democratico nella Commissione Lavoro, parlando del decreto approvato alla Camera per la riforma delle pensioni, ha chiesto ai colleghi parlamentari di lavorare tutti insieme - Camera, Senato e Governo - per correggere le attuali distorsioni del sistema.
Come se non bastasse l’accesso ritardato alla pensione, i nuovi sistemi di calcolo – l’entrata a regime del ‘contributivo’ al posto del più favorevole ‘retributivo’ - porteranno assegni di quiescenza sempre più bassi. In certi casi ridicoli, perché davvero vicino alla pensione sociale. Si tratta di una vera ingiustizia, perché ai contributi versati non corrisponderà il relativo assegno di pensione. E per sanarla si sta facendo largo l’ipotesi di introdurre un’altra ingiustizia: la decurtazione della pensione, anche con penalizzazioni a due cifre.
Marcello Pacifico (presidente Anief, segretario organizzativo Confedir e confederale Cisal): la situazione diventa insostenibile in certi comparti di lavoro, particolarmente stressanti, dove seppure imperversino le patologie da burnout, come nella scuola, dove è a rischio la salute di mezzo milione di donne, nel volgere di qualche lustro ci ritroveremo un corpo insegnanti con percentuali altissime di ultra-sessantenni. Siamo addirittura arrivati a penalizzare gli assegni di pensione in essere, cui è stato negato l’adeguamento all’inflazione. Una vicenda che ha prodotto la nota sentenza della Corte Costituzionale n. 70/2015, solo parzialmente recepita dal Governo. Anche in questo caso, la strada del ricorso è l’unica percorribile.
"L'attuale decreto legge, così come è stato licenziato dalla Camera dei deputati e voluto dal Governo per rispondere alle sentenze della Corte Costituzionale, sulle pensioni, lo riteniamo illegittimo". Così esordisce Marcello Pacifico, Presidente Anief e Segretario organizzativo Confedir, in un'intervista.
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