“Fare prevalere finalmente il diritto nella scuola, a partire dalle contrattazioni d'istituto fino alla contrattazione nazionale ed integrativa, con l’adozione del reddito minimo legato al costo della vita e della parità di trattamento retributiva e giuridica fra personale precario e di ruolo”: sono gli obiettivi che si pone Anief, annunciati dal suo presidente nazionale Marcello Pacifico, per il rinnovo delle Rsu previsto in primavera.
Vede la luce il concorso ordinario infanzia e primaria per 12.863 posti, sia per posti comuni che di sostegno, introdotto con il DD n. 498 del 28 aprile 2020, le cui candidature sono state inviate entro fine luglio dello stesso anno: è di queste ore la pubblicazione da parte del Ministero dell’Istruzione del Decreto che modifica quel testo, però precludendo la possibilità a nuovi candidati di poter presentare domanda per partecipare al concorso pubblico. Solo chi ha presentato domanda un anno e mezzo fa, dunque, sarà ammesso a sostenere la prova scritta computer-based da 100 minuti, composta da 50 quesiti, cui seguirà, per gli ammessi, l’orale da 30 minuti per valutare la padronanza dei candidati nelle discipline, nonché la relativa capacità di progettazione didattica efficace, anche con riferimento all’uso didattico delle tecnologie e dei dispositivi elettronici multimediali.
Il precariato scolastico italiano è una piaga contro la quale il legislatore continua a non fare nulla, in compenso sono i tribunali negli anni ad essersi posti in difesa dei diritti dei supplenti: a dirlo, all’unanimità, sono stati i diversi legali e politici che si sono succeduti nel corso del convegno nazionale organizzato da Anief e Cisal a Roma dal titolo “La scuola italiana e il pilastro europeo dei diritti sociali” sulle problematiche del personale scolastico, delle pari opportunità, del sostegno attivo all’occupazione e del precariato.
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