Il 17 maggio è la Giornata internazionale contro l’omofobia. La data è stata specificatamente scelta per ricordare la decisione dell’Organizzazione mondiale della sanità nel 1990 di declassificare l’omosessualità da disturbo mentale
Il 17 maggio è la Giornata internazionale contro l’omofobia. La data è stata specificatamente scelta per ricordare la decisione dell’Organizzazione mondiale della sanità nel 1990 di declassificare l’omosessualità da disturbo mentale
L’effetto della denatalità certificata in questi giorni dall’Istat avrà conseguenze pesanti sulla scuola. Perché l’onda lunga della riduzione di nascite sta portando a un numero progressivamente in calo di iscrizioni degli alunni: ogni anno, ci dicono gli statistici, si perdono oramai oltre 50mila iscritti. La perdita di allievi, particolarmente forte alle superiori, è descritta anche negli allegati al Recovery Plan inviati a Bruxelles nelle scorse settimane, che proietta la situazione ai prossimi tre lustri, al termine dei quali si prevede una perdita di 1,1 milioni di alunni iscritti.
Secondo il sindacato è un’occasione unica per abbattere finalmente classi pollaio e numeri eccessivi di discenti nelle aule: “Per realizzare il progetto – specifica Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – occorre procedere a livello normativo, cancellando i ‘tetti’ Gelmini-Tremonti che hanno di fatto legalizzato 20mila classi pollaio, con 30 alunni, ma anche un numero altissimo di raggruppamenti ben oltre i 20 allievi per classe in presenza di disabili certificati. Ecco perché servono nuove regole che prevedano non oltre 15 alunni per classe. Al massimo 18. Solo in questo modo, infatti, si potrà garantire una maggiore efficacia dell’apprendimento, tornando a livelli eccelsi di apprendimento e riducendo gli attuali gravi gap territoriali, ma anche le condizioni di sicurezza: a questo scopo, si dovranno anche creare almeno 15mila nuovi plessi, così da favorire quel distanziamento che, soprattutto alle superiori, nell’ultimo anno si è purtroppo potuto attuare solo alternando didattica in presenza e a distanza. Parallelamente, infine, bisognerà trasformare tutti i posti dall’organico di fatto a quello diritto, assegnandoli d’ora in poi in base alle esigenze e non ai meri numeri di iscritti. A nessuno venga in mente di ridurne il numero, sarebbe un suicidio”.
Non perderti il percorso formativo a cura della dott.ssa Paola Conti. Iscrizioni aperte. Eurosofia, ente qualificato dal MIUR ai sensi della direttiva 170/2016, ha avvito il nuovo percorso formativo “Ricostruzione di carriera – Normativa ed esercitazioni pratiche con elaborazioni”; costituisce una grande opportunità per assistenti amministrativi, direttori SGA e FF per approfondire la normativa, l'interpretazione delle sentenze il calcolo e il ricalcolo della ricostruzione di carriera. I primi due incontri sono già disponibili sulla piattaforma e-learning
Arrivano dai Tribunali del Lavoro di tutta Italia ulteriori sentenze di pieno accoglimento delle ragioni da sempre sostenute dall'Anief in favore del personale precario della scuola destinatario di contratti a termine per supplenze “brevi e saltuarie” con tre nuove condanne a carico del Ministero dell'Istruzione a riconoscere la Retribuzione Professionale Docenti (RPD) e il Compenso Individuale Accessorio (CIA) anche al personale docente e ATA destinatari di supplenze temporanee. Marcello Pacifico (Anief): “I precari con supplenza breve e gli stessi supplenti chiamati sul cosiddetto “organico covid” con i contratti che scadono il prossimo 8 giugno sono discriminati rispetto al resto del personale di ruolo o con supplenza annuale e ogni mese hanno un ammanco nello stipendio pari a circa 170 Euro per i docenti. È una discriminazione illegittima già vagliata e confermata dalla Corte di Cassazione”. L'Anief ricorda a tutti i propri iscritti che è ancora possibile aderire gratuitamente allo specifico ricorso promosso dal nostro sindacato per vedersi riconosciuto l’assegno mensile dal valore di 164,00 euro fino a 257,50 euro per i docenti e da 58,50 fino a 64,50 euro per gli ATA.
L’Italia è uno dei paesi europei dove più che altrove gli insegnanti necessitano di un’anzianità di servizio significativa per ottenere degli aumenti salariali. E pure ridicoli. Lo dice la ricerca “Stipendi di insegnanti e capi di istituto in Europa” contenente la traduzione parziale del rapporto della Rete Eurydice ‘Teachers’ and School Heads’ Salaries and Allowances in Europe 2018/19‘ sugli stipendi degli insegnanti e dei capi di istituto nelle scuole pubbliche dal livello preprimario al livello secondario dei 27 paesi UE. Mettendo a confronto gli stipendi tabellari iniziali e le prospettive di aumento durante la carriera sia dei docenti, è emerso che il massimo “salto” stipendiale di un docente rimane limitato circa al 50% di incremento rispetto a quello iniziale: da una scheda descrittiva nazionale prodotta dall’organismo UE risulta che in Italia un maestro della primaria parte con uno compenso lordo annuo iniziale di 23.993 euro dopo 35 anni arriva a 38.596 euro; per un docente della scuola superiore si va da 25.829 a 40.338 euro lordi.
Marcello Pacifico, presidente Anief, commenta con estrema amarezza i dati Eurydice, ma guarda anche con fiducia al futuro prossimo: “I docenti italiani pagano oltremodo la politica dei blocchi stipendiali introdotta da diversi anni. E anche i paletti che ne impediscono gli incrementi automatici agganciati almeno al costo della vita, tanto che l’aumento di tre anni fa del 3,48%, giunto dopo quasi un decennio di stasi, ha solo scalfito l’inflazione nel frattempo cresciuta anche di due cifre. A questo punto, però, bisogna voltare pagine. Per questo motivo, nel nuovo contratto, già finanziato per dare 100 euro a tutto il personale, abbiamo chiesto al Governo di reperire le risorse aggiuntive per riconoscere anche l'indennità di rischio biologico e di burnout, oltre che l'indennità per i trasferimenti di sede, nonché quella di incarico del personale precario che oggi è riconosciuta solo se si fa ricorso in Tribunale. Va quindi reintrodotto lo scaglione 0-3 anni, svenduto da altri sindacati, come pure fissate contrattualmente delle forme di carriera, alcune delle quali già previste ma mai adottate”.
C'è tanta delusione tra le diverse migliaia di candidati del concorso straordinario per docenti della scuola secondaria a cui gli uffici scolastici stanno comunicando l'esclusione: la considerano una bocciatura inspiegabile, dopo una lunga militanza nella scuola, durante la quale hanno acquisito un'alta professionalità e gli strumenti adatti per potere insegnare. Lo dice il sindacato Anief secondo il quale "la loro presenza nelle scuole sembrava una garanzia, visto che la procedura è stata riservata a docenti con almeno tre anni di servizio, di cui uno specifico per la classe di concorso richiesta, maturata esclusivamente in scuole secondarie statali tra l'anno scolastico 2009/09 e il 2019/20. Solo che esperienza e formazione sul campo si sono dissolte nel nulla, nel momento in cui sono stati messi davanti a cinque quesiti sulle conoscenze e competenze disciplinari e didattico-metodologiche. A delle domande tutt'altro che semplici, e un testo di comprensione in lingua inglese, a cui sono stati chiamati a rispondere in appena 150 minuti: un tempo ridotto, che sarebbe stato necessario, a rigor di logica, per sviluppare per bene una sola traccia". Per il sindacato inoltre numerose commissioni, circa il 40%, "hanno già valutato la prova, assegnando almeno 56/80 alla prova ritenuta idonea": una soglia contro la quale Anief ha anche presentato ricorso, perché collocata troppo in alto, poiché ben superiore alla sufficienza, che per legge è considerata sufficiente per essere ritenuti idonei. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, "ci troviamo davanti a un'altra procedura sbagliata, che anziché graduare il personale precario con titoli e servizi è stata costruita per escluderne". (ANSA).
Il 28 maggio 2021 dalle ore 16.30 alle 18.30 abbiamo il piacere di invitare studenti, docenti, famiglie, educatori e tutti coloro che desiderano condividere riflessioni e processi evolutivi insieme. Il momento commemorativo è solo il punto di partenza perché il nostro obiettivo è quello di dare un contributo significativo alla costruzione di una comunità educante, in grado di generare una diffusa convivialità, intrisa di linguaggi affettivi ed emotivi, ma anche di promuovere la condivisione dei valori che ci fanno sentire membri della società, in maniera costruttiva e solidale
Nuova vittoria dell’Anief presso il Tribunale del Lavoro di Cosenza che accoglie la richiesta di una docente contro il mancato riconoscimento del servizio preruolo ai fini del superamento del quinquennio di permanenza su posto di sostegno e per rivendicare il diritto al trasferimento su posto comune. Ancora possibile aderire ai ricorsi Anief contro le procedure di Mobilità 2021 per quanti abbiano presentato per tempo la documentazione utile
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