Eurosofia, ente italiano di formazione europea professionale e di ricerca, è un’associazione qualificata per la formazione del personale della scuola, ai sensi della Direttiva 90/2003 e della Direttiva 170/2016 con Decreto Ministeriale N. AOODGPER.7631 del 28 luglio 2014. Eurosofia si impegna nella promozione e sviluppo della cultura, aggiornamento e formazione continua. In convenzione con enti pubblici, privati e del terzo settore, organizza eventi formativi, convegni e manifestazioni culturali su tutto il territorio nazionale. Abbiamo partecipato a manifestazioni nazionali su legalità, sport, cyberbullismo. Abbiamo creato il network “L’eco digitale di Eurosofia” un network dedicato alla scuola dove si affrontano argomenti di ampia valenza sociale
Il 28 maggio 2021 dalle ore 16.30 alle 18.30 abbiamo il piacere di invitare studenti, docenti, famiglie, educatori e tutti coloro che desiderano condividere riflessioni e processi evolutivi insieme. Il momento commemorativo è solo il punto di partenza perché il nostro obiettivo è quello di dare un contributo significativo alla costruzione di una comunità educante, in grado di generare una diffusa convivialità, intrisa di linguaggi affettivi ed emotivi, ma anche di promuovere la condivisione dei valori che ci fanno sentire membri della società, in maniera costruttiva e solidale
Quando si parla di precariato c’è poco da ridere. Perché la loro situazione nella scuola italiana è la peggiore al mondo: si inizia a lavorare a 30 anni, si fanno supplenze per 20 anni con lo stesso stipendio, che non copre neanche l'inflazione e non riguarda gli scatti di anzianità, poi si cerca di fare carriera, ma prima di 9 anni non si può chiedere il primo aumento stipendiale e, in seguito, nella ricostruzione di carriera non è riconosciuto almeno un terzo del servizio prestato. A dirlo, intervistato dall’agenzia Teleborsa, è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: il sindacalista ritiene che "il danno della piaga della precarietà debba andare rimosso" dal punto di vista politico, legislativo e pure contrattuale.
Oggi si sono svolte l’assemblea provinciale di Avellino e l’assemblea per le scuole della sola città di Napoli, che ha visto confermare la forte partecipazione da parte dei lavoratori della scuola così come successo per le scuole della provincia di Napoli, di Caserta e di Salerno
Nel Piano nazionale di riprese e resilienza è previsto anche un investimento di 300 milioni per il potenziamento delle infrastrutture per lo sport a scuola, che si tradurrà in 400 nuove palestre da costruire entro i prossimi cinque anni. Ad oggi, solo poco più della metà delle 26.754 scuole del primo ciclo sono dotate di palestra: 14.827, pari al 55,4%. Secondo Anief il progetto va bene accolto, perché teso a promuovere l’attività fisica tra gli alunni, comportando quindi lo sviluppo della cultura del movimento e dei benefici che ne derivano. Ma si tratta, tuttavia, solo dell’avvio di un percorso: in Italia vi sono infatti quasi 12mila, quindi, i plessi scolastici senza palestra. Il vero problema è però un altro: lo stesso Governo ha infatti previsto che l’attività motoria nella scuola primaria potrebbe essere condotta “anche attraverso l’affiancamento di tutor sportivi scolastici”. Il sindacato non comprende: perché si parla di tutor e non di insegnanti specializzati in motoria, come pure previsto da diversi progetti di legge condivisi praticamente da tutti ma arenati in entrambi i rami delle Camere? Perché non si investe in docenti padroni della materia?
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “la decisione del Governo di creare delle nuove palestre scolastiche ci trova d’accordo. Solo che bisognava crederci di più, investendo una maggiore percentuale di fondi su questa esigenza. Se non si agirà in parallelo con altri finanziamenti, tra cinque anni continueremo comunque ad avere il 40% delle scuole primarie senza la loro palestra. Ma quello che più ci preoccupa è l’indicazione dei tutor nel testo inviato alla Commissione Ue: l’attività motoria deve essere una priorità, affidata a personale docente specializzato e abilitato in questa disciplina. Lo diciamo da tempo, lo abbiamo ribadito anche nell’ultima legge di bilancio, con un emendamento specifico purtroppo inascoltato, assieme al miglioramento del rapporto alunni-docenti per la formazione delle classi, al ripristino dell’insegnamento per moduli, del docente specialista d’inglese e della restituzione delle 4 ore settimanali cancellate dal dimensionamento”.
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