Ma migliaia di cattedre richieste dai presidi in deroga agli organici ricevuti rimangono senza risposta. Anief rilancia l'ennesima campagna #nonunoradimeno con ricorsi gratuiti per le famiglie per ottenere gli insegnanti richiesti nel PEI.
Marcello Pacifico (presidente Anief): Serve un impegno del Governo per rendere questi organici effettivi ed evitare il balletto delle supplenze ogni anno. In questo modo si garantisce la continuità e non con blocchi alla mobilità del personale. Ormai la situazione è cronica, quasi un insegnante su due è precario su posti di sostegno a fronte di una costante crescita delle iscrizioni e della continua lotta delle famiglia ad avere il numero delle ore richieste dalle équipes mediche. È arrivato il momento dopo anni di tagli di garantire il diritto all'istruzione di tutti i nostri alunni, anche di quei 500 mila BES rimasti lettera morta nella legge.
Si definisce l’entità numerica degli alunni nelle nostre scuole statali. Tra i dati ufficiali del ministero dell’Istruzione sulle iscrizioni al nuovo anno scolastico spiccano quelli degli allievi con disabilità certificata: questi passano dai 259.757 di un anno fa ai 268.671 del corrente anno. L’incremento è stato esponenziale: nel 2006 gli alunni disabili certificati erano 180 mila, quindi un meno di 15 anni si è assistito ad un aumento reale del 50 per cento, mentre i posti in organico di diritto superano di poco le centomila unità. Il bisogno di supplenti è tale che oggi ci troviamo oltre 80 mila supplenti annuali che saranno chiamate dai presidi da elenchi aggiuntivi di insegnanti senza specializzazione prima di ricorrere con le messe a disposizione.
“Ora che anche il ministero dell’Istruzione certifica l’aumento degli alunni con disabilità - dice Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’Anief –, anche quest’anno pari a 10 mila iscritti in più rispetto al passato, si fa sempre più cogente l’esigenza di specializzare nuovi insegnanti: a fronte di 83 mila docenti precari da assumere, con il V corso Tfa sostegno solo un quarto conseguiranno la specializzazione. Ecco perché abbiamo chiesto al Tar di ammetterne più del doppio. E per lo stesso motivo riteniamo che anche chi ha conseguito o conseguirà la sufficienza debba essere ammesso al corso specializzante: in questo secondo caso, fino al 5 ottobre, dopo avere svolto la prova, coloro che hanno conseguito la sufficienza senza essere ammessi potranno ricorrere. Sempre con il patrocinio del nostro sindacato, famiglie e personale potranno anche rivendicare che le tante cattedre di sostegno in deroga e non considerate ‘piene’ possano essere collocate in organico di diritto e con un numero di ore completo: l’iniziativa ‘Non un’ora di meno’”.
"La scuola sconta carenze strutturali che ci trasciniamo da anni aggravate dall'attuale pandemia": è uno dei passaggi più importanti del messaggio inviato oggi dal premier Giuseppe Conte per l'inizio della scuola previsto domani nella maggior parte delle regioni italiane. Nel rivolgersi a studenti, famiglie e personale, assieme all’esigenza primaria di "rispettare le regole di cautela che” consentono di tutelare “la salute delle persone", il premier si è quindi soffermato sui danni prodotti dall’indifferenza di governi passati e dallo sconcertante dimensionamento approvato da ormai 12 anni e mai contrastato dai governi successivi.
“Come sindacato – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – giudichiamo l’intervento di Giuseppe Conte appropriato, perché ha colto i punti focali che caratterizzeranno questo difficile anno scolastico, a partire dalla necessità di rispettare le regole e il distanziamento sociale, a scuola ma anche in tutti gli altri luoghi. La scuola – prosegue il sindacalista – non poteva arrivare preparata al meglio a questo appuntamento, poiché i tagli di 4 mila istituti autonomi, di 200 mila e oltre docenti e Ata, di prezioso tempo scuola e di risorse ingenti al settore della Conoscenza, non potevano essere cancellati in pochi mesi. A questo punto, confidiamo più che mai nel fondi del Recovery fund e ci fanno bene sperare le affermazioni fatte nei giorni scorsi dallo stesso premier, assieme al suo ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, di voler porre proprio la scuola al centro del progetto di riqualificazione del Paese, attraverso oltre 200 miliardi provenienti dall’UE”.
Oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale dei sindacati Anief e Udir, ha indirizzato una lettera al personale scolastico tutto, agli studenti e alle loro famiglie, alla vigilia del ritorno in classe. Infatti, ha affermato Pacifico, “la scuola deve ripartire, è responsabilità di ognuno di noi” e “nel ripartire si deve avere chiaro un nuovo patto educativo tra le famiglie e tutta la comunità educante con una particolare attenzione alla cura della salute, delle relazioni sociali, di chi è rimasto indietro, di chi è più debole, di chi è fragile, del nostro ambiente”.
Leggi la lettera integrale inviata oggi alla vigilia del 14 settembre.
Tra poche ore milioni di alunni tornano sui banchi. Alcuni lo hanno fatto. Altri lo faranno nei prossimi giorni: In Friuli Venezia Giulia si inizia il 16, in Sardegna il 22 e in altre cinque Regioni - Puglia, Calabria, Basilicata, Abruzzo e Campania - tutto è stato rimandato alla settimana dopo il voto referendario-regionale, quindi il 24 settembre, come anche buona parte degli alunni della Sicilia dove ci si è avvalsi della autonomia scolastica. In vista di quella che domani rappresenta comunque la data simbolica di ritorno in classe, la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, attraverso Corriere Tv, ha chiesto “alle famiglie di fare piccoli sacrifici” per “trovare l'equilibrio tra il ritornare a scuola minimizzando i rischi e chiedere sacrifici. L'importante è tornare a scuola sapendo che è un anno straordinario. Quest'anno sarà un primo giorno di scuola nuovo, diverso per tutti" con un "senso di speranza e di coraggio, e certe paure verranno messe da parte".
Secondo l’Anief fa bene la ministra dell’Istruzione a rimarcare la necessità di responsabilizzare gli alunni coinvolgendo le famiglie. Lo ha detto, senza giri di parole, anche Marcello Pacifico, presidente nazionale del giovane sindacato nel corso di una intervista radiofonica a “RGS Giornale di Sicilia”: per il nuovo anno, ha detto Pacifico, “bisogna partire fiduciosi, ma sarebbe bene che i nostri insegnanti facciano un lavoro di rieducazione dei loro ragazzi. Perché se nelle nostre aule cerchiamo di mantenere il distanziamento sociale, ma poi si organizzano delle feste, dove si riuniscono in centinaia, allora tutto diventa una farsa. Allora è bene che la regola del distanziamento venga davvero e sempre rispettata. Serve un buon comportamento, da tenere dentro e fuori le aule, da parte dei nostri studenti come dagli adulti. Sui comportamenti da tenere a scuola, come l’indossare la mascherina, il sindacato sta dalla parte di chi chiede il rispetto delle regole. Lo stesso vale per i governatori: in Piemonte, dove si chiede di misurare la temperatura a scuola, e in Campania, dove potrebbero arrivare multe salate ai docenti che non fanno test sierologici, si è andati oltre le proprie competenze. E su alunni e docenti fragili massima sorveglianza e assistenza. Sui supplenti, infine, va fatta attenzione a non complicare le cose”.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.