Nell’incontro avuto venerdì, l’USR Campania ha dato conto dei molteplici errori sulle procedure per le assegnazioni di contratti a tempo determinato per il personale ATA e docente.
“La fretta di dover iniziare l’anno scolastico con tutto il personale nominato – commenta Stefano Cavallini, Presidente Regionale Anief Campania – ha prodotto l’effetto contrario, con molteplici errori sulle assegnazioni dei contratti e ritardi di varia natura. E come al solito saranno i docenti e gli Ata a pagarne le conseguenze”.
Dopo gli errori a raffica sulle assegnazioni dei punteggi, le Graduatorie provinciali per le supplenze – con 230 mila contratti in alto numero ancora da sottoscrivere - rischiano di paralizzare il già difficile avvio dell’anno scolastico, in difficoltà per il Covid. In alcuni casi si sta provvedendo a rifare daccapo le intere Gps.
Secondo Marcello Pacifico, leader del sindacato Anief, “ogni ambito territoriale ha il dovere di rivedere uno per uno i reclami presentati per via dei numerosi errori riscontrati nella valutazione delle domande difformi dell'ordinanza, in attesa delle udienze del Tar sulla nuova tabella di valutazione dei titoli e sui ricorsi presentati dagli esclusi. L'amministrazione deve agire in autotutela per evitare che i tanti reclami si trasformino in altrettanti ricorsi individuali che il nostro ufficio legale è pronto a seguire”.
Per Anief è ancora troppo poco perché forti sono le penalizzazioni che devono essere tolte. Inoltre, più del 50% di chi rimane è over 55, ovvero collocato in quella fascia d'età che nella primavera scorsa era individuata come fragile. È arrivato il momento di approvare una finestra che svecchi la scuola italiana, a più rischio biologico, e tuteli la salute e la sicurezza di tutti i lavoratori.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief), durante gli incontri con il ministro Catalfo, nelle delegazioni Confedir e Cisal, ha chiesto al Governo di considerare subito il lavoro svolto in ogni ordine e grado quale gravoso (non soltanto quello svolto nelle scuole dell'infanzia) di consentire ai lavoratori fragili il lavoro agile o il congedo con la retribuzione ordinaria (e non ridotta in malattia), di aprire in futuro una finestra specifica a 61 anni in considerazione del rischio biologico, senza penalizzazioni. L'Italia non può più permettersi di avere il personale scolastico più vecchio al mondo.
I timori di una seconda ondata di contagi da coronavirus potrebbero accentuare la propensione al pensionamento di insegnanti e personale tecnico-amministrativo (Ata): lo scrive Il Sole 24 Ore, sottolineando che “il pensionamento di un così alto numero di lavoratori della scuola avrebbe comunque degli effetti positivi, perché andrebbe a svecchiare un comparto, in particolare quello dell’insegnamento, che può contare su due lavoratori su tre over 50: “solo l’1% del nostro corpo docente è under30, contro il 10% della media Ocse”. Anief reputa 50 mila pensionamenti persino pochi, anche perché sarebbe il caso di prevedere delle uscite anticipate per il lavoro gravoso, considerando anche che con il Covid aumenta il rischio biologico che lo Stato però continua a non contemplare.
Secondo la stampa economica nei giorni scorsi “un campanello d’allarme sull’effetto Covid-19 tra i prof è già suonato nei giorni scorsi quando è partita la nuova procedura della call veloce, targata Azzolina. Appena 2.500 precari hanno presentato domanda per spostarsi in un’altra regione (soprattutto da Sud a Nord) per conquistare un posto fisso”. Sulla propensione a lasciare il servizio pesa anche il fatto che il 2021 sarà pure l’ultimo anno per fruire dell’anticipo pensionistico Quota 100, “stime prudenziali di esperti del settore e sindacati indicano in almeno 50mila le domande in arrivo (40mila docenti o poco meno e 10mila Ata)”. Un fenomeno che, sommato all’attuale record di posti vacanti, potrebbe andare quasi a vanificare, ancora prima di essere svolti, le tre ormai imminenti procedure concorsuali per complessivi 78 mila posti da assegnare.
Contrattazione su lavoro agile, lavoratori fragili, formazione iniziale, reclutamento, vertenze su precariato, diploma magistrale, ITP, IRC, facenti funzione Dsga, revisione vincoli criteri mobilità, dimensionamento e organici.
Roma, 24 set. (Adnkronos/Labitalia) - Il presidente dell'Anief, Marcello Pacifico, ha chiesto alla ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, di estendere il lavoro agile al personale della scuola e di tutelare i lavoratori fragili. Come si legge in una nota dell'Anief "è necessario abolire l'articolo 32, comma 4 del Decreto Legge n. 104/2020 per consentire anche a docenti, educatori e Ata di poter accudire i figli eventualmente posti in quarantena, senza dover ricorrere al congedo straordinario e alla riduzione del 50% dello stipendio, e della necessità di attivare il tavolo presso il ministero dell'Istruzione per la firma del contratto integrativo e disciplinare le modalità della didattica a distanza come previsto dalla legge".
Il pericolo di una seconda ondata di contagi da coronavirus potrebbe accentuare la propensione al pensionamento di insegnanti e personale tecnico-amministrativo (Ata): lo scrive oggi Il Sole 24 Ore, sottolineando che “un campanello d’allarme sull’effetto Covid-19 tra i prof è già suonato nei giorni scorsi quando è partita la nuova procedura della call veloce, targata Azzolina. Appena 2.500 precari hanno presentato domanda per spostarsi in un’altra regione (soprattutto da Sud a Nord) per conquistare un posto fisso”. Sulla propensione a lasciare il servizio pesa anche il fatto che il 2021 sarà anche l’ultimo anno per fruire dell’anticipo pensionistico Quota 100, “stime prudenziali di esperti del settore e sindacati indicano in almeno 50mila le domande in arrivo (40mila docenti o poco meno e 10mila Ata)”. Un fenomeno che, sommato all’attuale record di posti vacanti, potrebbe andare quasi a vanificare, ancora prima di essere svolti, le tre ormai imminenti procedure concorsuali per complessivi 78 mila posti da assegnare.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha grossi dubbi sul fatto che i concorsi-lumaca, regolati da bandi malfatti ed eccessivamente selettivi, possano sopperire ad un così alto numero di uscite dal lavoro favorite anche dal fatto che il 2021 sarà l’ultimo anno di ‘Quota 100’: le cattedre che si andranno a liberare nei prossimi mesi, ma anche i posti di personale Ata, che ormai fa registrare quasi 10 mila pensionamenti l’anno, difficilmente potranno essere sopperite con altrettante immissioni in ruolo, considerando anche che dalle GaE, se non si cambieranno le regole di accesso, potranno subentrare davvero in pochi. In questa situazione diventa ancora più necessario utilizzare le graduatorie d’Istituto-provinciali per procedere non solo con le supplenze ma anche alle immissioni in ruolo. Questo provvedimento, assieme alla cancellazione definitiva dell’organico di fatto, sarebbe provvidenziale, per evitare che il prossimo anno si centri un nuovo record di assunzioni a tempo determinato, prestando così il fianco ancora di più alle procedure di infrazione che la Commissione UE potrebbe attuare nei confronti dell’Italia per essere incorsa nell’abuso di precariato e nella mancata assunzione dei precari con 36 mesi di servizio, come dall’Anief denunciato da tempo al Consiglio d’Europa”.
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