Per ripartire in presenza e in sicurezza il prossimo 14 settembre non serviranno solo molti insegnanti in più, ma anche tanti lavoratori Ata, a partire dai collaboratori scolastici. In attesa dell’ordinanza ministeriale che ne disciplina l’assunzione, Orizzonte Scuola ricorda come si realizzeranno le loro individuazioni. Dopo avere ricordato che per la ripresa delle lezioni in presenza è stata la stessa ministra dell’Istruzione a dire che “abbiamo bisogno di docenti e personale Ata per poter operare”, e per questo a breve saranno stanziate le risorse previste dal decreto rilancio agli Uffici scolastici regionali, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze. “Nel decreto rilancio – ha spiegato Lucia Azzolina – 1 miliardo di euro andrà ai supplenti, sia personale docente che personale Ata. Potremmo chiamarlo personale Covid poiché serve per questa emergenza”.
Le risorse aggiuntive saranno finalizzate, esclusivamente per il prossimo anno scolastico, a garantire il funzionamento delle classi in presenza, e non possono essere considerate come ampliamento dell’organico in sede di adeguamento alle situazioni di fatto. “Una decisione – spiega il presidente Anief, Marcello Pacifico – che abbiamo sempre contestato, assieme al numero di unità di personale Ata, ovvero assistenti amministrativi, tecnici e ausiliari. Il Governo ha detto che vuole assumerne un numero indefinito, ma si parla con insistenza di non più di 10 mila posti aggiuntivi. Mentre il giovane sindacato ne chiede almeno 40 mila. Ne serve almeno uno per ogni plesso, mentre uno ogni quattro sedi non ha alcuna incidenza sulle svariate attività da svolgere in sicurezza nel nuovo anno scolastico. Basti pensare alla pulizia continua dei locali, alla sorveglianza maggiorata, ai contatti permanenti con l’esterno e le famiglie, alla gestione complicata dei laboratori. Inoltre, contestiamo che si possano assumere con la modalità usa e getta”.