Quelle che erano delle ipotesi tutte da vagliare per organizzare il ritorno in classe, ovvero i possibili doppi turni, con parte della classe in presenza e parte in videolezione, rischiano di diventare dei disegni legislativi motivati. Vi sono delle iniziative dell’on. Luigi Gallo (M5S), presidente in Commissione Istruzione della Camera, sui quali presto i deputati si dovranno esprimere e potrebbero pure legiferare. Per il sindacato, ciò che non si comprende è come si possa pensare di attuare una didattica con gruppi classe divisi in due o tre parti, senza pensare ad un potenziamento del personale scolastico. Il Governo vuole forse farci credere che il problema del digital divide sarà cancellato. Chi sembra avere compreso tutto è il governatore della Campania, Vincenzo De Luca: in una lettera inviata alla ministra dell’Istruzione, afferma che, nel caso in cui si dovesse attuare il “dimezzamento” di alunni per classe e doppi turni, sarebbe “necessario un potenziamento degli organici”.
Per Marcello Pacifico (Anief) “se non si presta attenzione, si rischia di ampliare il digital divide. Ecco perché ha ragione De Luca a chiedere di implementare il numero di docenti e di assistenti tecnici, come abbiamo chiesto noi attraverso specifici emendamenti al Decreto Legge sulla Scuola n. 22 che da oggi sono all’esame della VII commissione del Senato. L’alternativa, sempre proposta da Anief, è quella di introdurre il limite massimo di 15 alunni per classe, una norma che garantirebbe il diritto alla salute, alla sicurezza e allo studio. Altre strade, a meno che non si voglia ampliare il gap tra alunni che fruiscono delle lezioni e quelli che ne sono esclusi, non ce ne sono”.