A titolo di indennità di vacanza contrattuale, dopo la normalizzazione delle relazioni sindacali. Rimangono gli arretrati da richiedere per via giudiziaria per la base di partenza dell'assegno che non tiene conto del costo della vita registrato negli ultimi dieci anni
Da aprile il personale della scuola potrà contare su uno stipendio maggiore: solo che si tratta di aumenti irrisori. Con lo sblocco del meccanismo di adeguamento dell’indennità di vacanza contrattuale al tasso di inflazione programmato, da applicare per legge dal quarto mese di mancato rinnovo del Ccnl, scaduto infatti lo scorso 31 dicembre, i lavoratori del comparto più grande della pubblica amministrazione potranno contare su incrementi netti, considerando l’applicazione di un’aliquota Irpef al 38%, che vanno dai 3,37 euro netti dei collaboratori scolastici ai 4,74 euro da assegnare ai docenti della scuola secondaria. Dal mese di luglio le cifre subiranno un lieve incremento, che porterà i mini-aumenti tra i 5,62 euro ai 7,91 euro
Marcello Pacifico (Anief): Quando l'Istat ti certifica la perdita di mille euro di stipendio negli ultimi dieci anni, sapere che ne avrai in più quest'anno ti rincuora, ma non ti rende felice. Rassicurazioni che poi si trasformano in delusione e rabbia se si guarda a cosa è successo nella vicina Francia, dove gli stipendi sono aumentati e sono in media 9 mila euro superiori di base a quelli nostri. Temiamo di aver ripreso a vivere un’altra parabola discendente, con l’inflazione che d’ora in poi riprenderà a salire rispetto a compensi praticamente fermi e sempre più lontani da quelli europei, più alti del 30-50%. Chiediamo alla Ministra Giulia Bongiorno di convocarci subito