ROMA, 29 MAG - Carlo Cottarelli riapra le graduatorie ad esaurimento (Gae) alla prima riunione della presidenza del Consiglio dei ministri. A chiederlo è il presidente di Anief Cisal, Marcello Pacifico, nel corso di un intervento a Piazza Montecitorio, dopo un incontro al Tar del Lazio e al Ministero dell'Istruzione nell'ennesima giornata di protesta contro l'esclusione dei maestri con diploma magistrale dalle graduatorie ad esaurimento. "Qualora il nuovo esecutivo dovesse vedere la luce - ha detto il sindacalista - è bene sin da adesso che sappia qual è la priorità per non fare tracollare la scuola; bisogna riaprire le GaE dei precari prima di subito e il Parlamento confermi il decreto legge. In caso contrario saranno entrambi responsabili del licenziamento di 50 mila insegnanti della scuola italiana e dell'aumento della spesa pubblica dovuta a risarcimenti milionari che saranno richiesti a partire proprio dai tanti docenti assunti in ruolo e poi messi alla porta dopo avere addirittura superato l'anno di prova". Intanto, la protesta degli esclusi non si arresta. Oggi pomeriggio è previsto un sit-in di una rappresentanza di maestre, stavolta davanti Viale Trastevere. (ANSA).
Lo ha chiesto oggi Marcello Pacifico (Anief-Cisal), nel corso di un intervento tenuto a Piazza Montecitorio, dopo un incontro al Tar del Lazio e al Ministero dell’Istruzione nell'ennesima giornata di protesta contro l’esclusione dei maestri con diploma magistrale dalle graduatorie ad esaurimento: “Qualora il nuovo esecutivo dovesse vedere la luce – ha detto il sindacalista - è bene sin da adesso che sappia qual è la priorità per non fare tracollare la scuola; bisogna riaprire le GaE dei precari prima di subito e il Parlamento confermi il decreto legge. In caso contrario saranno entrambi responsabili del licenziamento di 50 mila insegnanti della scuola italiana e dell'aumento della spesa pubblica dovuta a risarcimenti milionari che saranno richiesti a partire proprio dai tanti docenti assunti in ruolo e poi messi alla porta dopo avere addirittura superato l'anno di prova”. Intanto, la protesta degli esclusi non si arresta. Anzi si allarga: mentre si rinnova lo sciopero della fame di alcune maestre, oggi pomeriggio è previsto ancora un sit-in permanente di una rappresentanza di maestre, stavolta davanti Viale Trastevere. Anief, che fa parte di Confedir, confida nel nuovo presidente del Consiglio incaricato, incontrato dal giovane sindacato nella capitale, a Palazzo Bonadies, quando era l’economista ex Fmi era Commissario per la spending review italiana.
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I criteri irrinunciabili – previsti dall’ultima riforma della PA - di trasparenza, merito, efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa e gestionale possono esistere ed avere un senso soltanto se hanno come contraltare un efficace, imparziale ed equilibrato sistema di valutazione. Anche a livello di compenso: invece, i dirigenti scolastici percepiscono un decimo di quanto percepito dai primi e un settimo della quota percepita dai pari grado delle regioni e dei comuni. Inoltre, quest’anno, come in quello passato, secondo il Miur, la complessa procedura di valutazione, con annessa compilazione del portfolio da parte dei dirigenti scolastici, non “sarà connessa alla retribuzione di risultato”. Infine, c’è anche qualche ufficio scolastico regionale che si spinge oltre. Come quello della Sardegna, il cui Direttore Generale, con l’emanazione in data 15 marzo 2018 dell’aggiornamento del Piano triennale di valutazione, inventa una estemporanea composizione dei nuclei di valutazione inserendo tra i componenti ben 17 docenti in servizio nelle scuole sarde, ancorché mascherati da esperti. Si tratta di una decisione arbitraria che deve essere decisamente contrastata in quanto disattende un principio invalso da sempre nella P.A., secondo il quale alla selezione o alla valutazione del personale non può concorrere un dipendente di grado inferiore al profilo da esaminare.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): L’esperto di finanza e risparmi pubblici conosce a fondo i problemi della scuola, perché a seguito dell’incontro da noi organizzato a Roma a Palazzo Bonadies, quando era Commissario per la spending review italiana, cambiò la sua idea iniziale sulla necessità di tagliare anche sull’istruzione pubblica: un concetto ribadito qualche mese fa, prima delle elezioni del 4 marzo, quando Cottarelli disse di non avere mai proposto tagli alla Scuola, perché per la pubblica istruzione e la cultura non spendiamo affatto troppo rispetto al prodotto interno lordo. Pertanto, il nuovo Governo, anche se provvisorio, è chiamato ad approvare un decreto urgente che assicuri il regolare avvio del nuovo anno: bisogna urgentemente riaprire le GaE, da dove sono stati scalzati decine di migliaia di maestri con diploma magistrale, una parte dei quali addirittura già immessi in ruolo; trasformare tutti i posti oggi in organico di fatto in quello di diritto, che corrisponde ad un travaso di quasi 100mila cattedre e alcune decine di migliaia di posti di Ata; immettere quindi in ruolo su tutti i posti vacanti e disponibili, attraverso il doppio canale di reclutamento.
Nel 2013 vennero presentati a Cottarelli dei dati che oggi più che mai rimangono attuali: mentre non sono stati toccati i costi della politica, delle società partecipate e delle consulenze, nell’ultimo decennio abbiamo assistito a ridimensionamenti importanti in settori chiave del nostro welfare. Ad iniziare dalla scuola, il più colpito con il 75% dei tagli di tutta la P.A.: basti pensare alla riduzione di un sesto del personale e dell’orario degli studenti, di un terzo dei dirigenti e delle scuole autonome, l'utilizzo perpetuo del precariato per il 15% dei posti in organico al fine di evitare il pagamento degli scatti di anzianità ora precluso anche ai neo-assunti.
Dopo anni di contratti a tempo determinato e il mantenimento nella posizione stipendiale iniziale, finalmente, grazie ai ricorsi Anief, altri tre precari della provincia di Crotone potranno usufruire delle progressioni di carriera in base agli anni di servizio effettivamente svolti. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Anief sempre al fianco dei precari per rivendicare i loro diritti. Non ci fermeremo fino a quando anche il CCNL non riconoscerà la loro professionalità e parità di trattamento.
Arriva una nuova vittoria per l'Anief, questa volta presso il tribunale del Lavoro di Crotone, sulle progressioni stipendiali riconosciute dal Miur solo ai lavoratori in servizio a tempo indeterminato: gli avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Leonida Bianchimano hanno tutelato i diritti di tre lavoratori precari e ottenuto il riconoscimento del loro diritto a vedersi equiparati ai lavoratori a tempo indeterminato anche per quanto riguarda le progressioni di carriera. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Non è concepibile che il Ministero dell’Istruzione continui la sua discriminazione a discapito dei lavoratori precari non contemplando, ai fini del diritto alla progressione di carriera, quanti svolgono il proprio lavoro con contratti a tempo determinato. Il nostro sindacato si è sempre schierato al loro fianco e continueremo a batterci anche ai tavoli della contrattazione per rivendicare parità di diritti”. L'Anief ricorda che è sempre possibile ricorrere per vedersi riconosciuti i propri diritti e per ottenere uno stipendio commisurato agli anni di servizio effettivamente svolti, anche se con contratti a tempo determinato.
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